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Highlights attualità. Il Salva-casa “salva” il Superbonus

Pubblicato il decreto Salva-casa che permetterà semplificazioni in ambito edilizio e urbanistico e sanatorie nel caso di irregolarità di minore entità in cantieri Superbonus bloccati

Dalla pubblicazione del decreto Salva-casa che farà ripartire qualche cantiere Superbonus ai provvedimenti green promossi dal Consiglio dell’UE, passando per la sostenibilità aziendale, … cosa vi siete persi questi settimana

 

Effetto del DL Salva-casa sul Superbonus

Con la pubblicazione sulla GU del Decreto-legge denominato Salva-casa, contenente misure urgenti in materia di semplificazione edilizia e urbanistica, si ampliano i margini di errore anche per chi ha realizzato lavori agevolabili con il Superbonus, salvando dalla decadenza alcune situazioni ad oggi irregolari.

Chi ha dovuto bloccare il cantiere Superbonus per via della preesistenza di irregolarità edilizie sull’immobile oggetto dei lavori, potrà ottenere più facilmente la sanatoria nel caso di irregolarità di minore entità. Il Decreto Salva-casa, eliminando in certi casi il requisito della doppia conformità per ottenere la sanatoria, permette a chi si trova incagliato nell’interpretazione della disciplina sul rapporto tra Superbonus e irregolarità edilizie di superare l’impasse.

 

Il Consiglio UE approva tre provvedimenti green

Per un’Europa più sostenibile, accelerare il processo di transizione energetica e diminuire l’impatto ambientale, il Consiglio dell’UE ha dato il via libera a tre regolamenti che puntano a migliorare la sostenibilità dei prodotti, a sostenere la produzione industriale green e a ridurre le emissioni di metano del settore energetico.

Il primo è il nuovo regolamento Ecodesign che stabilisce i requisiti per i prodotti sostenibili (durabilità, riutilizzabilità, aggiornabilità e riparabilità), sostituisce l’attuale direttiva e ne amplia il campo di applicazione, oltre ai prodotti energetici, a tutti i tipi di beni immessi nel mercato dell’UE.

Il secondo provvedimento è una legge per un’industria a zero emissioni nette (Net Zero Industry Act) e promuove la diffusione nel settore delle tecnologie green necessarie per raggiungere gli obiettivi climatici dell’UE.

Infine, arriva un regolamento per monitorare e ridurre le emissioni di metano nell’Unione europea.

 

Le pratiche sostenibili creano valore aggiunto

La crescita e la competitività delle imprese, sia di grande sia di piccola e media dimensione, dipenderà sempre di più anche dal profilo di sostenibilità aziendale. La sostenibilità è infatti una strategia vincente per il futuro delle imprese che dovranno affrontare diverse sfide come la transizione green, come dibattuto anche nell’ambito di “Idee per la crescita”, una serie di appuntamenti organizzati da Affari&Finanza con Sda Bocconi.

Le aziende si avvicinano a pratiche ESG per etica, pressioni esterne e convenienza economica. La Commissione UE chiede alle imprese di divulgare informazioni non solo sui rischi e sulle opportunità derivanti da questioni sociali e ambientali, ma anche sul possibile impatto delle attività aziendali sulle persone e sull’ambiente (Direttiva CSRD 2022/2464 sul bilancio di sostenibilità), seguendo gli European Sustainability Reporting Standards (ESRS). La CSDDD (Corporate Sustainability Due Diligence Directive) obbligherà le società con più di mille dipendenti a prevenire e a limitare gli impatti negativi sui diritti umani e l’ambiente derivanti dalle proprie attività e da quelle dei fornitori.

Si stima che circa 5-6 mila aziende italiane dovranno pubblicare il report ESG nei prossimi due anni, e ripensare l’organizzazione secondo un nuovo modello sostenibile e circolare, sviluppando nuove eccellenze manageriali.

La transizione green coinvolgerà indirettamente anche le PMI, in quanto parte delle catene di fornitura delle grandi imprese, che dovranno di conseguenza rispettare precisi standard in termini di sostenibilità ed essere in grado di rendicontarli.