Imombili usati e nuove costruzioni a confronto: pro e contro per gli acquirenti.
Il mercato immobiliare italiano è sempre stato caratterizzato dalla preferenza degli acquirenti per gli immobili usati, in particolare a causa del prezzo più basso rispetto alle nuove costruzioni. Tuttavia, negli ultimi anni, c’è stato un crescente interesse per le nuove costruzioni, soprattutto per quelle ad alta efficienza energetica.
Tecnocasa ha rilevato in una recente analisi come questo interesse sia stato ulteriormente rafforzato dalla pandemia, che ha portato molte persone a passare più tempo a casa e ad essere più attente alle spese energetiche. Inoltre, la situazione economica attuale, con l’aumento dei costi delle materie prime e la difficoltà di reperimento degli stessi, ha imposto una revisione dei progetti per preservare la marginalità pianificata.
Nonostante le difficoltà, le imprese continuano comunque a edificare, come dimostrano i dati Istat sui permessi per costruire relativi ai primi tre trimestri del 2022. Tuttavia si nota un generale rallentamento dal terzo trimestre in poi.
I prezzi del nuovo registrano un aumento nell’anno 2022, soprattutto nelle grandi città come Milano, dove l’incremento è stato del 3,5% grazie agli interventi di recupero dell’esistente. Anche nell’hinterland delle grandi città si segnala un aumento dei prezzi, con Verona che fa registrare un +5,2%.
Le nuove costruzioni tengono conto delle nuove esigenze abitative, come spazi esterni, metrature più ampie e spazi condivisi, offrendo una migliore qualità di vita.
Ad ogni modo gli immobili usati continuano a trovare un buon riscontro tra gli acquirenti, soprattutto grazie agli incentivi per la ristrutturazione. Nella prima parte dell’anno si è notata una maggiore predisposizione verso l’acquisto di soluzioni in buono stato, per il timore di incappare in lunghi tempi di completamento dei lavori e in costi più elevati.
In ogni caso, sia per le nuove costruzioni che per gli immobili usati, la domanda di abitazioni rimane elevata e l’offerta limitata, determinando un aumento dei prezzi anche per le soluzioni immobiliari usate che hanno visto una crescita dell’1,8%.
Nelle realtà di provincia e nell’hinterland delle grandi città, ripartono le iniziative residenziali e si sbloccano cantieri rimasti fermi. Chi si appresta a costruire, acquistando il terreno, realizza studi approfonditi su tecniche costruttive e materiali, così da contenere i costi e, allo stesso tempo, rispondere alle esigenze di una clientela sempre più attenta.
In conclusione, il confronto tra immobili nuovi e usati risulta sempre attuale e dipende dalle esigenze e dalle disponibilità economiche degli acquirenti. L’attenzione all’efficienza energetica e alla qualità costruttiva sembra essere sempre più prioritaria, anche grazie alla pandemia e al maggior tempo trascorso in casa. L’offerta di nuove costruzioni risponde a queste esigenze, ma anche le soluzioni usate possono essere interessanti grazie agli incentivi per la ristrutturazione e alla loro buona qualità.
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