Il parlamentare ha presentato un’interrogazione al ministro Padoan sul possibile aggiramento dell’IVA da parte di produttori stranieri con grave pregiudizio delle aziende italiane
Una delegazione di esponenti del mondo del serramento ha incontrato nei giorni scorsi nella sede della Lega Nord di Via Bellerio a Milano l’on. Guido Guidesi che ha presentato a metà giugno un’interrogazione parlamentare al ministro Padoan (vedi news). Il parlamentare è intervenuto sui meccanismi IVA (è il decreto 331/1993, imposto da disposizione comunitaria) che oggettivamente favoriscono ulteriormente i produttori stranieri, già avvantaggiati dai prezzi bassi in origine degli infissi.
Della delegazione facevano parte Samuele Broglio di Confartigianato, Laura Michelini, Piero Mariotto e Andrea Bulgarelli di Anfit e Daniele La Sala e Daniele Berté di Internorm Italia, filiale italiana del produttore austriaco Internorm, anch’essa danneggiata dalle fatture “senza IVA”. Testimone a supporto dell’iniziativa Ennio Braicovich di Nuova Finestra e GuidaFinestra.
Dopo aver ringraziato l’on. Guidesi per l’interrogazione parlamentare la delegazione ha esposto il quadro dell’attuale situazione di mercato che vede i produttori nazionali e quelli esteri in regola in grave difficoltà verso un import selvaggio. Infatti il meccanismo sopracitato mette in gravi difficoltà non solo i produttori nazionali ma anche le aziende estere installate stabilmente sul territorio che pagano regolarmente l’IVA e le altre imposte, i contributi INPS, INAIL ecc. Il che spiega la presenza di Internorm Italia all’interno della delegazione. Inoltre, il meccanismo è tale per cui di fatto spinge un operatore italiano a prediligere il prodotto straniero, come ha testimoniato su queste stesse pagine un rivenditore di porte e finestre (vedi news).
Il tutto mentre si è ancora nell’ottavo anno di una crisi senza precedenti dell’edilizia.
Al parlamentare è stato fornito un inquadramento economico-sociale di un problema che origina in paesi dove i costi dei semilavorati, dei componenti e delle materie prime, quelli dell’energia e della manodopera sono di molto inferiori a quelli nostrani. Inoltre i principali produttori dell’est si avvalgono di impianti modernissimi e tarati sugli alti volumi di produzione e di un regime di tassazione molto favorevole rispetto al nostro.
Se a tutto ciò aggiungiamo le agevolazioni per i produttori esteri rappresentate dal decreto 331/1993, imposto da disposizione comunitaria che doveva essere transitoria, è facile comprendere, ha sottolineato concorde la delegazione, che nel giro di qualche anno avremo raso al suolo un ricco artigianato e la nostra industria del serramento. Per di più se il fenomeno oggi tocca il settore del pvc, ben presto toccherà anche le produzioni di infissi in alluminio e in legno. Addio, quindi, a una filiera che comprende 30 mila aziende e 100 mila addetti, vale nel suo insieme almeno 5 miliardi euro di fatturato e contribuisce non poco alla ricchezza nazionale.
L’on. Guidesi ha promesso di intervenire a sostegno della categoria. Oltre all’interpellanza si possono individuare altre forme di tutela del settore che ovviamente devono rispettare i principi della libera circolazione di beni e servizi all’interno dell’Unione. Un gruppo di lavoro è all’opera per fornire i dati e i fatti di base su cui impostare un’azione in Parlamento che necessariamente vedrà coinvolto un ampio fronte di forze e associazioni.
L’Italia non è l’unico paese a dover far fronte all’import low cost. In Germania oramai un quatro dei serramenti installati è di origine estera con gravi preoccupazioni da parte dell’industria e dell’artigianato locali. In Francia a protezione della filiera nazionale dell’edilizia il Governo francese ha varato un meccanismo molto severo che mette al riparo dall’import i lavori di risparmio energetico agevolati fiscalmente e finanziariamente dallo Stato (vedi news). Partendo da questa notizia è intervenuto ieri Valentino Fresia, esponente del mondo del serramento di alluminio, (vedi news) chiedendo una legge che protegga i produttori italiani che operano all’insegna di “prestazioni garantite e post vendita assicurata” facendo in modo che “almeno l’IVA rimanga in Italia”.
(eb)
Nella foto, l’on. Guido Guidesi al centro della delegazione
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