Normativa

Incentivi fiscali ed ecoprestito: le osservazioni di Finco al documento SEN 2017

Risposta al Documento di Consultazione della Strategia Energetica Nazionale del 12 giugno 2017 redatto dai Ministeri dello Sviluppo economico e dell’Ambiente

I Ministeri dello Sviluppo economico e dell’Ambiente stanno approntando la versione definitiva della Strategia Energetica Nazionale i cui obiettivi sono migliorare la competitività del Paese, garantire maggiore sicurezza negli approvvigionamenti e contribuire a raggiungere gli obiettivi ambientali definiti per l’Italia a livello europeo, ma anche diventare strumento di crescita e di sviluppo sostenibile per il Paese.

A giugno era stato rilasciato il Documento di Consultazione (vedi allegato). Al suo interno trovano spazio anche le linee di tendenza sulle future politiche di incentivazione fiscale, un argomento di sicuro interesse per il mondo dell’edilizia e in particolare per il settore dei serramenti.

Qualche giorno fa Finco ha fatto sentire la sua voce in merito con un position paper ad hoc (vedi allegato) apportando idee migliorative e cercando di contrastare i progetti di rimodulazione degli incentivi fiscali. Ecco punto per punto le posizioni della Federazione che, ricordiamo, rappresenta 38 Associazioni Nazionali di categoria 1, 8.500 imprese, 120.000 dipendenti e 15 miliardi di fatturato aggregato. Tra le associazioni rappresentate Acmi, Anfit, Assites e Unicmi.

Incentivi fiscali

Per Finco è importante rilevare che un sostanziale “appiattimento” delle diverse percentuali di incentivazioni comporterebbe una marginalizzazione degli interventi di Efficienza Energetica. Per questa ragione, fermo restando un maggior “premio” per gli interventi di messa in sicurezza sismica (meglio se associato a quelli di riqualificazione energetica), tra le ristrutturazioni edilizie “semplici” e quelle di riqualificazione energetica dovrebbe essere mantenuto un differenziale di almeno 15/20 punti percentuali.

Una modulazione della percentuale di detrazione legata ai risultati attesi dagli interventi è una previsione di buon senso. In nessun caso, tuttavia, la differenza di incentivo tra le diverse tipologie di interventi deve essere tale da privilegiare solo alcune tecnologie o da scoraggiare i cittadini dal realizzare interventi che per quanto modesti (ma in linea con le loro possibilità economiche) possano, comunque, dare il loro positivo apporto al risparmio energetico, oltre che a migliorare la vivibilità e la salubrità degli edifici (senza considerare l’importante contributo occupazionale e tecnologico reso possibile grazie a tale mercato).

Detrazione in funzione del periodo di ammortamento

A prescindere dalla modulazione legata ai risparmi (cosa che potrebbe anche essere di non facile determinazione visto che i comportamenti delle persone incidono in maniera rilevante sull’efficacia di qualunque soluzione tecnologica), si potrebbe distinguere la detrazione a seconda del periodo di ammortamento scelto dal contribuente: 50% per 3 anni, 55% per 5 anni, 60% per 10 anni, garantendo comunque il 65% (o percentuale maggiore) di detrazione laddove la riqualificazione energetica sia associata a quella strutturale e sismica, indipendentemente dalla tempistica e dall’immobile.

In alternativa, si potrebbe ipotizzare una progressiva diminuzione della percentuale di sgravio fiscale passando dall’attuale 65% al 60% nel 2020, al 55% nel 2022, al 50% nel 2024 ed a regime; ferma restando, come detto, una ragionevole premialità rispetto alle detrazioni per le ristrutturazioni edilizie.

Fondamentale la portabilità del titolo di credito di imposta a vantaggio di soggetti diversi dagli operatori economici del settore in senso stretto (principalmente gli istituti bancari e finanziari) in modo da stimolare il più vasto coinvolgimento possibile della filiera a sostegno degli interventi; cessione che dovrebbe avere una vasta applicazione ed essere consentita per tutte le tipologie di lavori e di cittadini non solo per i lavori condominiali ed i contribuenti fiscalmente incapienti.

Importante anche una riorganizzazione complessiva degli incentivi al fine di evitare la sovrapposizione tra le diverse misure di supporto all’efficienza energetica, favorendo una specializzazione delle stesse legata alla tipologia di intervento e rendendole stabili nel tempo.

Ecoprestito

Molto positiva la previsione di una forma di apporto finanziario a basso costo per consentire anche ai non abbienti di riqualificare energeticamente la propria abitazione; sono anni che FINCO si è fatta paladino di una siffatta previsione sulla scorta di quanto avevano già fatto in altri paesi europei.

Bene anche la proposta di un Fondo di Garanzia per l’eco-prestito che dovrebbe, però, essere realmente reso operativo non come il Fondo di Garanzia per l’Efficienza Energetica sopra menzionato, ancora in attesa dei decreti attuativi.

Tra i requisiti richiesti per l’Ecoprestito Finco già a suo tempo aveva proposto l’obbligo di certificazione effettuata da un progettista iscritto ad un Ordine Professionale – o dotato di altra idonea qualifica professionale – accompagnata dalla stima dei risparmi di spesa annuale conseguibili, dalla espressione di volontà di realizzare e, successivamente, di aver realizzato almeno due tra gli interventi ammissibili per l’incremento dell’efficienza energetica e la bonifica degli edifici.

In allegato il position paper di Finco sulla Sen 2017 e il Documento di consultazione del 12 giugno della Strategia Energetica Nazionale

Documenti Allegati

FINCO Osservazioni SEN 2017

SEN 2017 Documento di consultazione