Produzione (+3,7%) ed export (+2,5%) in crescita. L'andamento storico della meccanica dal 1990 al 2017: un trend in miglioramento. Questi i dati diffusi dall'Ufficio Studi Anima.
Le notizie dall'industria meccanica italiana sono positive. Le previsioni 2017 della produzione segnano un +3,7%, pari a 46,6 miliardi di euro. Un salto rispetto ai 45 miliardi di euro a consuntivo 2016, che aveva superato i risultati del 2015 con un +1,1%. Nessuno dei 36 settori rappresentati da Federazione Anima riporta un segno negativo.
Quasi trent'anni di produzione cresciuta stabilmente a ritmi costanti, con soltanto alcune eccezioni, fino al 2008. Dal 2009, come in tanti altri settori, si sono persi improvvisamente 16 punti. I valori della produzione hanno iniziato la risalita solo nel 2015 e si prospetta un buon balzo nel 2017.
“La moderata euforia deriva anche dall'accelerazione degli investimenti in tecnologie, che si è attivata già nel 2016 – sottolinea il presidente di Anima/Confindustria, Alberto Caprari -. Gli incentivi del Piano nazionale Industria 4.0 hanno dato a imprese e imprenditori un contributo, anche psicologico, a una crescita che ora deve diventare solida e strutturale». Una percezione che trova conferma nei dati degli investimenti, che tra il 2015 e il 2016 hanno segnato appena un +0,3%, mentre nel 2017 è prevista una crescita consistente del +13,3%.
L'Ufficio studi Anima ha analizzato quali sono i settori rappresentati dalla Federazione, maggiormente coinvolti nelle incentivazioni previste dal Piano nazionale Industria 4.0, promosso dal ministero dello Sviluppo economico.
Si tratta di forti investimenti pari a milioni di euro in tecnologie 4.0 per i processi e i prodotti sia nel 2016 che nel 2017, in forza della sola misura dell'iperammortamento applicata a beni materiali e immateriali, così come indicato dagli allegati A e B del Piano ministeriale.
La tabella evidenzia come la crescita dei settori “di ingresso” del 4.0 in azienda sia ben più incisiva (+6,4% come produzione e + 16,9% come investimenti) rispetto alla media dei comparti Anima.
L'export nel 2016, rispetto all'anno precedente, è cresciuto del +0,9%. Secondo le previsioni 2017, si esporterà un valore di merci pari al +2,5%. Si passa perciò dai 26,3 miliardi di euro del 2016 ai 26,9 miliardi di euro nel corso di quest'anno. La quota export 2016 ha rappresentato il 58,4% del totale delle produzioni, mentre nel 2017 si stima sarà pari al 57,8%. Risulta evidente pertanto, il contributo positivo apportato dal mercato interno italiano, che sta mostrando segni di ripresa.
Tra i paesi da cui importiamo componenti e macchinari la Germania occupa il primo posto. La Cina aumenta il suo valore, mantenendo però un divario importante dal partner tradizionale e storico tedesco.
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