Lettera della presidente Anfit Laura Michelini al ministro Patuanelli per sollecitare aiuti per le aziende che esportano, il potenziamento per gli sgravi fiscali in edilizia e il lancio di una campagna nazionale #iocomproitaliano
#iocomproitaliano è la campagna di proposte a favore del Made in Italy che lancia Anfit con una lettera della presidente Michelini al ministro dello Sviluppo economico Patuanelli e ai colleghi De Micheli e Di Maio e al sottosegretario Manlio Di Stefano.
Una campagna, verrebbe da dire, perfettamente consona e coerente con la missione associativa in quanto Anfit è acronimo di Associazione Nazionale per la Tutela della Finestra Made in Italy. Un’iniziativa pensata per il rilancio dell’edilizia quando sarà terminata questa impegnativa fase dovuta al Covid-19 e verranno riaperte le porte del mercato perché, afferma Michelini: “crediamo che solo acquistando italiano si possa difendere attivamente l’occupazione nel nostro Paese e creare posti di lavoro per i giovani che non si vedrebbero così costretti a costruire il loro futuro fuori dall’Italia”.
E veniamo ai contenuti della lettera #iocomproitaliano che il lettore troverà qui in allegato in versione integrale.
Aiuti all’export
1- misure fiscali a sostegno della liquidità delle imprese che esportano, introducendo il rimborso del credito Iva prioritario, entro 20 giorni e senza richiesta di documentazione e garanzie fideiussorie, per chi emette fattura elettronica verso controparti non residenti per l’importo figurativamente corrispondente all’Iva non dovuta su dette operazioni.
2- rimborso immediato dei crediti Iva che normalmente vengono accumulati da chi esporta e rendere subito operative le misure contenute in proposito all’articolo 72 del decreto “Cura Italia”.
Misure e aiuti fiscali per l’edilizia e la serramentistica
3- potenziare l’Ecobonus per aiutare l’economia nei prossimi momenti difficili: riportandolo per i serramenti dal 50 al 65% si potrà garantire la ripresa dell’edilizia, il risparmio per i privati e il miglioramento delle prestazioni energetiche del parco immobiliare nazionale;
4- diminuire l’orizzonte temporale entro cui le detrazioni fiscali per la sostituzione di serramenti possano essere recuperate dal privato a cinque anni contro gli attuali dieci, rendendo così appetibili gli interventi incentivati anche per le persone non particolarmente giovani;
5- eliminare la ritenuta d’acconto dell’8% sui bonifici per la ristrutturazione edilizia e riqualificazione energetica o perlomeno ripristinare il previgente 4%, per le aziende del Made in Italy, correggendo un sistema ingiusto che dopo l’introduzione della fatturazione elettronica ha perso qualsiasi ragion d’essere;
6- abbandonare qualsiasi proposito di reintrodurre lo sconto in fattura, evitando una misura solo all’apparenza vantaggiosa, ma che nella realtà porta all’aumento dei prezzi per i clienti finali e del debito pubblico dello Stato;
7- introdurre dei vincoli che rendano questo “Ecobonus potenziato” fruibile solo da parte di chi produce e paga le tasse in Italia favorendo così nell’immediato il Made in Italy;
8- stabilizzazione dell’Ecobonus che, oltre ad aiutare il settore dell’edilizia, consentirebbe ai privati di organizzare i propri investimenti in relazione a un arco di tempo più ragionevole.
Campagna #iocomproitaliano
Infine, Anfit chiede il lancio di una campagna #iocomproitaliano a favore della produzione nazionale perché:
“- acquistando un prodotto italiano si dà lavoro a tutta la filiera, dalla produzione di materie prime alla vendita finale, permettendo il mantenimento dei posti di lavoro
– solo se gli italiani hanno delle entrate stabili possono contribuire a far girare l’economia del Paese: è fondamentale che le Aziende, a partire dall’artigiano, non chiudano
– le Aziende con sede in territorio italiano contribuiscono ad aumentare il PIL e pagano le tasse allo Stato italiano: è necessario riconoscere a queste aziende una serie di aiuti fiscali
i prodotti italiani sono sicuri: sono infatti soggetti a controlli severi e più restrittivi, ad esempio, anche della stessa marcatura CE
– la qualità dei prodotti italiani è riconosciuta in tutto il mondo: valorizziamo quindi il Made in Italy all’estero ma anche e soprattutto in Italia!”
a cura di Ennio Braicovich
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