In estate, bisogna spesso affrontare il problema di ombreggiare la propria abitazione per assicurarsi il massimo comfort, sfruttando la luce e il calore naturale esterni, evitando però il surriscaldamento. In questi casi, le schermature solari sono la soluzione; fondamentale, però, trovare quelle giuste in termini di vantaggi e costi
Continua la rubrica dedicata ai cantieri, che lascia la parola a chi li vive ogni giorno da anni ed è riuscito a farsi un nome nel settore!
L’autore è William Bisacchi (serramentista con oltre 30 anni di esperienza) ed è il protagonista di una nuova rubrica sulla rivista Nuova Finestra in cui scrive di cantieri particolarmente difficili che ha avuto modo di seguire e di come siano stati ottenuti brillanti risultati grazie anche alla scelta dei giusti serramenti. E qui sul sito guidafinestra.it li racconta attraverso video dedicati, corredati di foto e dettagli interessanti che potrebbero essere particolarmente utili per i colleghi. Ogni mese un cantiere, ogni cantiere una storia, ogni storia una problematica da risolvere, ogni problematica risolta un risultato eccellente.
Quando bisogna ristrutturare opere ed edifici in cui sono presenti grandi superfici vetrate, uno dei problemi che spesso si presenta è legato all’eccessivo irraggiamento solare, particolarmente evidente e fastidioso nei periodi più caldi. In questa pagina vedremo come questa situazione è stata egregiamente risolta in un’abitazione di Cesenatico, meta di villeggiatura della Romagna tra le più amate e frequentate, e come si è riusciti a soddisfare le esigenze del cliente scongiurando il problema dell’effetto serra.
Lo studio del progetto
Lavorare a un nuovo progetto rappresenta sempre una sfida e mette a dura prova la nostra creatività soprattutto quando bisogna escogitare soluzioni innovative ad un costo contenuto. In questo caso, l’esigenza del cliente era chiara: assicurare il comfort interno dell’abitazione evitando il surriscaldamento estivo, puntando su un design moderno e funzionale con infissi neri e vetrate il più trasparenti possibili. In un primo momento, la soluzione più ovvia, trattandosi di trasparenza, sembrava essere il vetro extrachiaro. Quasi privo di depositi ferrosi, questo materiale regala il tipico effetto verde bottiglia ai comuni vetri dei serramenti. La sua trasparenza, però aveva una controindicazione: far entrare fino al 10-15% di luce in più rispetto ai vetri “verdi”, senza riuscire a mettersi al riparo dal surriscaldamento solare e dall’effetto sera delle grandi vetrate basso emissive. Come è noto, infatti, indipendentemente dalla stagione, invernale o estiva, una delle caratteristiche principali di questi serramenti è proprio quella di intrappolare il calore all’interno dell’abitazione 365 giorni all’anno, 24 ore su 24. Una condizione che ad agosto non sarebbe stato possibile affrontare considerando che oltre l’88% del calore del sole, una volta entrato all’interno della villa, sarebbe stato intrappolato dal trattamento a bassa emissione (low-e), senza possibilità di uscire. La casa, con il passare delle ore, si sarebbe trasformata in un forno.
La soluzione ideale: il vetro extrachiaro
Una situazione che è stato possibile evitare grazie allo studio anticipato e approfondito del progetto. È, infatti, sempre necessario prendersi del tempo per esaminare i dettagli di ogni singolo caso ascoltando le esigenze del cliente e del progettista. Dopo un attento esame del problema, si è arrivati alla conclusione che la soluzione migliore per risolvere l’eccessivo irraggiamento era quella di ricorrere a un vetro extrachiaro dotato di un alto fattore solare e di una schermatura in grado di agevolare la massima regolazione della luce. In questo modo, la casa in inverno non avrebbe patito il freddo, mentre in estate, forte della schermatura dei raggi, l’ingresso del calore e della luce sarebbero stati controllati.
Irraggiamento solare e i limiti della soluzione ideale
Non sempre l’installazione del vetro extrachiaro è possibile; spesso bisogna fare i conti con l’aspetto economico e i costi coinvolti e le questioni legate alle esigenze architettoniche e all’uso frequente delle vetrate coinvolte. Pensiamo a una grande vetrata dove, in estate, vogliamo poter accedere frequentemente. Movimentare ogni volta un frangisole può essere sia scomodo sia una perdita di tempo insopportabile. Esistono però delle strategie per migliorare la schermatura solare.
- Il progetto: il primo passo fondamentale è studiare bene il progetto e cercare di capire come gira il sole, se esistono delle superfici aggettanti, se ci sono dei palazzi adiacenti all’edificio da ristrutturare in grado di proteggerlo dal sole estivo o se ci si trova in prossimità di arbusti e piante capaci di fare da schermo.
A proposito di piante, in questi casi, va fatta una considerazione importante: quelle a foglia caduca, ovvero spoglie in inverno e rigogliose in estate, sono le migliori perché durante le temperature rigide fanno passare i raggi del sole e in estate li bloccano. - Le esigenze del cliente: esistono una miriade di necessità che spesso emergono in fase di progettazione e che andrebbero valutate a monte per soddisfare al massimo le aspettative. C’è chi desidera avere la massima trasparenza, chi deve contenere il budget che ha a disposizione, chi, invece, punta sulla necessità di proteggere la sua privacy il più possibile e, infine, chi desidera tenere finestre sempre aperte in estate per fare il pieno di luce e calore solare.
A seconda dei fattori esterni e delle diverse necessità, si deve sempre cercare di trovare la migliore soluzione. Per esempio, quando non è possibile istallare una schermatura solare su una data finestra, bisognerà optare per un vetro selettivo che solitamente fa entrare una percentuale di energia solare minore del 35%, scendendo a 20% se la vetrata è particolarmente esposta (come nel caso delle zone climatiche A, B o C) o se un ufficio con esposizione a ovest.
L’importanza dell’esposizione solare
L’esposizione è molto importante. In base all’affaccio rispetto ai punti cardinali e ai diversi momenti della giornata, il calore del sole varia il suo impatto sull’edificio. Sud ed est sono i più problematici; a nord la schermatura non è necessaria, la si può utilizzare solo per fini estetici.
L’irraggiamento solare e la scelta dei frangisole
Tornando al nostro progetto, abbiamo optato per dei frangisole a lamelle orientabili, anch’essi di colore nero come gli infissi, nonostante il colore non sia sempre consigliato. Bisognerebbe lavorare con colori chiari che respingono i raggi del sole e non li trattengono. Quando una superficie nera è riscaldata in estate può arrivare anche a 80-90°C di temperatura comportandosi come un radiatore che emana calore. Inoltre, pensiamo a un bambino piccolo che appoggia la sua manina sopra a questa superficie: il rischio di andare al pronto soccorso è molto elevato. Tutti questi aspetti vanno sollevati con il cliente. Sarà poi lui a decidere se prediligere la tecnica, la sicurezza o l’estetica, ma deve essere al corrente dei pro, dei contro e dei rischi delle varie scelte.
I vantaggi e i limiti dei frangisole
Torniamo ai nostri frangisole. Li abbiamo scelti perché le lamelle consentono di fermare quasi completamente i raggi solari, mantenendo un’ottima luminosità degli ambienti ed aggiungendo anche un bellissimo effetto scenografico. La luce “disegna” le sue forme con giochi di ombre e luce all’interno delle stanze. Inoltre, questo sistema garantisce al contempo più luce e più privacy. In questo caso, trattandosi di una casa non isolata, ma ubicata in pieno centro, bisognava anche proteggersi dalla vista dei numerosi vicini. Come sappiamo, i frangisole hanno, però un limite: non garantiscono l’oscuramento al 100%, perché lateralmente ci sono sempre 5-10 millimetri di aria tra guida e pala, necessari per il corretto funzionamento e per la dilatazione delle pale. Bisogna sempre considerare la dilatazione dei materiali che, nei colori scuri, può arrivare anche a diversi millimetri per metro lineare. Alcune di queste soluzioni hanno dei limiti dimensionali e occorre tenerne conto. Si può optare per un modello piuttosto che un altro in funzione dei limiti raggiungibili, senza dimenticarsi di controllare la resistenza al vento. Un frangisole posato a Santa Margherita Ligure al quinto piano fronte mare sarà sollecitato diversamente da uno a Bologna al piano terra.
Nel nostro caso, abbiamo scelto un modello a catena perché al cliente non piacevano i modelli con i cavetti, che avrebbero consentito di fare un unico frangisole anche nelle vetrate da 4 metri di larghezza. Abbiamo così studiato una piccola colonna che servisse come sostegno alle guide dei due frangisole e l’abbiamo posizionata di fronte al montante centrale delle vetrate scorrevoli. In questo modo, abbiamo risolto il limite dimensionale senza avere un grande impatto estetico nel risultato finale.
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