Sette scuole, numerose abitazioni e addirittura una cantina realizzati secondo gli standard CasaClima, alcuni visitabili durante la seconda edizione di Klimahouse Toscana alla Stazione Leopolda dal 17 al 19 aprile 2015.
Sette scuole dell’infanzia, numerose abitazioni e addirittura una cantina realizzata secondo gli standard CasaClima: la cultura dell’efficienza energetica ha messo radici profonde in Toscana. “Abbiamo trovato terra fertile in Toscana per la cultura del vivere sano – sottolinea Reinhold Marsoner, direttore di Fiera Bolzano – per questo abbiamo deciso di farne un avamposto di Klimahouse nel centro Italia. I numeri della prima edizione di Klimahouse Toscana hanno dimostrato una grande sensibilità del territorio, con questa seconda edizione, dal 17 al 19 aprile alla Stazione Leopolda di Firenze, ci aspettiamo di implementare ancora la conoscenza dei sigilli di efficienza tra cittadini e operatori del settore”. In Toscana il progetto Klimahouse è diffuso e certificato tramite l’Agenzia Fiorentina per l’Energia.
Un matrimonio particolarmente riuscito, tant’è che molti comuni toscani hanno inserito i protocolli elaborati dall’agenzia CasaClima nel proprio regolamento urbanistico, prevedendo agevolazioni e sconti sugli oneri di urbanizzazione per chi appone il sigillo di sostenibilità ambientale. A fare da apripista nel 2010 il Comune di Pian di Scò, in provincia di Arezzo, seguito poi da Fivizzano, Cecina, Montelupo, Pisa e molti altri. Lo stesso piano urbanistico recentemente adottato dal Comune di Firenze fa propri valori e obiettivi del progetto Klimahouse. E non potrebbe essere altrimenti in un territorio in cui gli edifici storici assorbono oltre il 57% dell’energia.
Costruire in modo efficiente non significa solo abbattere i consumi ma anche rispettare precisi criteri di comfort, salubrità degli ambienti, rispetto dell’impatto ambientale dei materiali utilizzati, qualità dell’aria e molto di più. Parametri che diventano tanto più importanti quando si interviene su edifici scolastici. Sono sette le scuole dell’infanzia realizzate ex novo secondo il protocollo CasaClima School in Toscana, tra cui la Capuana di Firenze (la prima in bioedilizia in città) e la scuola dell’infanzia San Frediano a Settimo, edificio premiato ai CasaClima Awards 2014, entrambe peraltro al centro di visite guidate durante la tre giorni alla Stazione Leopolda.
Numerose anche le abitazioni private progettate e costruite in classe Oro, A o B in tutto il territorio regionale, mentre a Incisa Val d’Arno è in corso di realizzazione una delle prime villette in classe CasaClima Nature, protocollo che permette di certificare un edificio non solo dal punto di vista dell’efficienza energetica, ma anche rispetto all’impatto ambientale dei materiali usati, dei sistemi impiegati nella costruzione e dell’impatto idrico dell’edificio. Per questo il materiale predominante sarà il legno e l’illuminazione naturale sarà preponderante.
A Montalcino, invece, si trova un esempio di cantina ad alto tasso di sostenibilità. Accanto all’eco compatibilità e all’efficienza energetica degli edifici, la certificazione CasaClima Wine tiene conto anche del consumo di risorse ed energia del processo di vinificazione. Non mancano considerazioni relative alla scelta degli imballaggi e agli impatti dovuti al trasporto del vino, così come in relazione al comfort e al benessere negli spazi di lavoro e accoglienza.
Il raggiungimento dell’efficienza energetica non è però obiettivo precluso agli edifici esistenti. Anzi, considerato il fatto che oltre il 60% del patrimonio edilizio delle città toscane è stato costruito tra il 1960 e il 1990, quando si prestava poca attenzione al contenimento dei consumi, il risanamento delle abitazioni esistenti assume una interesse centrale nella gestione degli spazi urbani. A questo scopo è stato elaborato un apposito protocollo per la riqualificazione di singoli appartamenti o la ristrutturazione complessiva di interi edifici, compresi quelli sottoposti a vincoli di tutela. Con lo scopo dichiarato da Klimahouse di costruire il futuro e risanare il presente, in nome dell’abitare sano.
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