L’esperto risponde.
Le norme tecniche sono tipicamente volontarie, possono essere considerate un utile riferimento in quanto rappresentano lo stato dell’arte a livello di sviluppo tecnologico ma il loro impiego è discrezionale. Farle rientrare però nelle buone pratiche quotidiane di lavoro rappresenta sicuramente un utilissimo strumento non solo di tutela, ma anche di coscienza professionale per almeno due ragioni. La prima riguarda gli effetti positivi che le regole comuni sono in grado di generare in termini di omogeneità del linguaggio e delle dinamiche comportamentali di mercato. (Basti pensare a titolo di esempio che, se non fosse esistita la norma ISO 216, non avremmo mai avuto i vari formati di carta A2, A3, A4, ecc., oggi universalmente impiegati). La seconda ragione riguarda invece il concetto di obbligatorietà che si concretizza non solo quando le norme vengono recepite da leggi di stato (come avvenuto per le norme relative all’efficientamento energetico degli edifici e degli impianti) ma anche quando vengono richiamate a capitolato o a contratto. Da non dimenticare infine che in caso di contenzioso, è consuetudine riferirsi ad esse da parte dei Consulenti tecnici coinvolti.
Ha risposto Rita D’Alessandro
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