I recenti provvedimenti che introducono gli edifici a energia quasi zero a partire dal 2016 sono “una scelta audace che fustiga l’attuale sistema produttivo scegliendo di tutelare gli interessi dei propri cittadini rispetto a quelli delle aziende”.
Il Direttore tecnico dell’Associazione per la tutela della finestra Made in Italy interviene sulla delibera e il decreto di Regione Lombardia che introducono i requisiti minimi per gli edifici a energia quasi zero fin dal 1° gennaio 2016 elogiando i due provvedimenti:
“Da quasi 20 anni i serramenti sono il perno della mia attività lavorativa e da oltre 15 mi lamento dell’inerzia dimostrata dai vari governi, che in questo lasso di tempo si sono succeduti, nel prendere decisioni di spessore nel campo del risparmio energetico.
Con il mio articolo dal titolo “Meglio tardi che mai” (vedi news), lo scorso fine luglio avevo commentato l’uscita dei tanto attesi tre Decreti Attuativi che sono finalmente andati a completare l’iter legislativo compiuto nell’obiettivo di un reale cambiamento nel settore delle costruzioni.
Già nel 2005 con l’emanazione del DLGS 192 si erano fatti i primi timidi passi in quella direzione, ancora insufficienti, però, per cambiare la mentalità di un intero settore. Poi, dopo un interminabile periodo di attesa eccoli i tre Decreti mancanti, con le loro tabelle ma soprattutto con l’immancabile scaletta dei tempi di attuazione, frutto della solita mediazione con le lobbies che non vogliono nessun cambiamento.
Peccato che con tutti questi giochi di palazzo si sia ancora una volta perso di vista l’obbiettivo finale, che come un faro deve sempre illuminare la via maestra dei nostri politici e cioè che tutto ciò che dalla politica viene prodotto deve essere fatto a favore di noi cittadini.
Ancora una volta questo non è accaduto e il reale cambiamento atteso con l’emanazione dei tre Decreti dello scorso 26 Giugno (vedi news) risulta rimandato al giorno successivo al 31 Dicembre 2020 (per gli edifici privati). . . e in cinque anni tante cose possono cambiare (Vedi tabella delle trasmittanze)
La Regione Lombardia, però, al ritorno dalle vacanze ci ha ancora una volta stupito tirando una bordata di cannone all’intero sistema: ignorando gli schemi politici usuali ha rotto gli indugi, stabilendo che i valori delle trasmittanze per tutto il settore edile, sia di nuova costruzione che di ristrutturazione, dovranno essere già a partire dal 1° Gennaio 2016 quelli previsti dalle tabelle (vedi news) che entreranno in vigore nel resto del Paese solo il 1° Gennaio 2021.
Una scelta audace che fustiga l’attuale sistema produttivo scegliendo di tutelare gli interessi dei propri cittadini rispetto a quelli delle aziende.
Vi ricordate quando Carugate, Melzo ed altri 17 Comuni dell’hinterland Milanese oltre 10 anni fa pretesero l’utilizzo nei loro territori di prodotti con prestazioni molto più basse rispetto a quelle allora previste dalla legge? Già allora si scelsero gli interessi dei cittadini ottenendo il risultato che la media degli edifici costruiti nel periodo successivo appartiene almeno alla classe energetica B.
Se pensiamo che ancora oggi nella mia regione, il Veneto, tranne qualche caso sporadico di imprese illuminate, vedo ancora costruire edifici privi di esposizione della prestazione energetica, viene lecito pensare che i limiti di legge siano a mala pena rispettati: quanta distanza dal comportamento virtuoso della Lombardia!
Non si può certo obiettare che il sistema non sia pronto, o che le aziende e soprattutto i professionisti non abbiano avuto il tempo di adeguarsi ai nuovi standard prestazionali, perché non è vero.
Sono oramai più di 10 anni che il cambiamento è incontrovertibilmente in atto ma ci sono ancora forti potentati che non ne vogliono sapere e che nel corso degli anni hanno continuato ad osteggiarlo e a bloccarlo con un fortissimo ostruzionismo.
E i cittadini sempre a guardare, ed a subire. A subire un mercato immobiliare realizzato con un parco edifici inefficiente, costoso da mantenere e che costerà ancora di più ristrutturare.
Senza voler prendere posizione né parteggiare per uno specifico partito politico di una cosa sono certo: tutto ciò che viene fatto a favore dei cittadini sarà sempre il benvenuto da parte mia e quello che in Regione Lombardia è stato fatto è decisamente a favore dei cittadini.
In quella regione per obbligo di legge anche le ristrutturazioni dovranno infatti essere eseguite secondo le regole degli edifici ad energia quasi zero.
La Regione Lombardia è sempre stata la Regione che di fatto ha tracciato il solco da seguire facendo da battistrada ad un sistema che difficilmente accetta cambiamenti. Subito a ruota si è mossa anche la Regione Emilia Romagna, senza però osare così tanto (vedi tabella delle trasmittanze) e sinceramente, da cittadino, non comprendo i motivi di tanta prudenza. Nel frattempo attendiamo di vedere come si comporteranno le altre Regioni, la speranza è sempre l’ultima a morire.
Siamo di fronte a radicali cambiamenti che modificheranno in maniera sostanziale le nostre vite: dai cambiamenti climatici ai nuovi flussi migratori, ma anche la scoperta di fonti energetiche alternative alle abituali fonti fossili. Anche il sistema delle costruzioni cambierà radicalmente aspetto: è di ieri la notizia del primo “muratore meccanico” in grado di realizzare un’abitazione in due soli giorni attraverso un progetto realizzato in 3D, quindi anche i materiali cambieranno pelle e si dovranno adattare alle nuove esigenze. Le tecnologie esistono, come esistono materiali altamente prestazionali che non aspettano altro di che poter essere utilizzati“.
Foto: casa in classe energetica A+ in Lombardia, doc. Cened
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