Flessione delle finiture del settore legno-arredo: -11,6% il fatturato, -12,3% le vendite in Italia.
Il fatturato alla produzione del sistema finiture del settore legno-arredo per edilizia, che nel 2023 vale poco più di 4,2 miliardi di euro, subisce una contrazione dell’11,6% rispetto all’anno precedente, secondo i dati consuntivi elaborati dal Centro Studi FederlegnoArredo. L’andamento negativo è determinato sia dalla diminuzione delle esportazioni (-4,8%) che pesano solo per il 9% del totale, sia dalla forte flessione del mercato nazionale, che chiude a -12,3%.
L’export del sistema finiture del settore legno-arredo per edilizia nel 2023 vale circa 378 milioni di euro. In calo del -1,7% la Francia, che è il primo mercato di destinazione (56 milioni di euro). Tra le principali destinazioni, a incidere di più sulla contrazione sono la Svizzera (35 milioni; -9,8%), gli Stati Uniti (31 milioni, -13,7%) e l’Austria (15 milioni; -20,2%).
“Fattori economici e strategici stanno erodendo la competitività delle aziende italiane, mettendo in difficoltà il comparto” dichiara Andrea Bazzichetto, presidente di EdilegnoArredo. “La crisi è imputabile al continuo stop and go delle misure legate alle detrazioni fiscali per l’edilizia, che ha creato instabilità e incertezza, alla presenza di materiali alternativi sul mercato e anche all’aumento dei tassi d’interesse che ha ridotto il potere d’acquisto delle famiglie”.
Entrando nel dettaglio dei comparti legno-arredo si evidenzia infatti un rallentamento. Per quanto riguarda i pavimenti di legno, a fronte di una quota di consumo che dal 2015 al 2022 è rimasta relativamente stabile, nel 2023 invece si è registrata una flessione nella produzione pari al -21,7% e un calo del fatturato in valore del -9,2%. Anche le importazioni sono diminuite (-32%) come diretta conseguenza della flessione dei consumi. Analizzando il comparto delle finestre di legno si evidenzia una significativa contrazione che si è aggravata negli ultimi anni: la quota di mercato in valore è passata dal 45% nel 2008 al 20% nel 2023, e anche in termini di volumi le finestre in legno vendute sono diminuite dal 45% nel 2008 al 16% nel 2023.
“Questo fenomeno è aggravato dall’importazione da altri paesi di prodotti con prestazioni ridotte e a basso costo, reso necessario dalla crescente domanda del mercato delle ristrutturazioni, che ha richiesto materiali economici e in grandi quantità” afferma il presidente Bazzichetto. “La minaccia alla catena del Made in Italy è reale, e la costante importazione di prodotti a prezzi estremamente bassi sta compromettendo il nostro mercato interno. Una situazione che, unita alle recenti politiche sugli incentivi fiscali, sta generando un’instabilità pericolosa, che mette a rischio posti di lavoro e standard qualitativi che le aziende hanno difeso con ingenti investimenti”.
Da qui la richiesta di valorizzare la qualità e l’eccellenza della produzione italiana, proteggendone la reputazione sul mercato globale. “Il nostro impegno come associazione va nella direzione di promuovere l’alto valore aggiunto dei nostri prodotti, perché la scelta del materiale non è solo una questione estetica, ma soprattutto di durabilità, salubrità e sostenibilità” conclude Bazzichetto. “Da questo punto di vista auspichiamo che l’entrata in vigore della direttiva sulle Case Green possa essere l’occasione per sostenere prodotti di qualità. È evidente che per raggiungere gli obiettivi previsti dalla Direttiva, essendo il nostro un patrimonio immobiliare frammentato, sono necessari strumenti finanziari a sostegno, così da garantire stabilità al mercato e supportare il sistema manifatturiero italiano. Come EdilegnoArredo siamo disponibili a dialogare con i Ministeri preposti e a fornire proposte e contributi in merito”.
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