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Lombardia. Decreto 6480: addio alle finestre in legno e in alluminio in zona climatica F?

Le prime reazioni nel mondo del serramento. Il settore appare fortemente diviso soprattutto sull’impatto dei coefficienti di trasmittanza termica per la zona climatica F

Non si venderanno più serramenti in legno nelle note località turistiche lombarde di Bormio (SO), Foppolo (BG), Ponte di Legno (BS), Zavattarello (PV)? E nemmeno serramenti in alluminio. E non solo in quelle località ma in tutte quelle della zona climatica F della Regione Lombardia. Questo potrebbe essere lo scenario decisamente sconcertante che si apre in Regione Lombardia dopo il varo della Delibera della Giunta Regionale e il decreto attuativo n. 6480. I due provvedimenti, come noto (vedi news), introducono gli edifici a energia quasi zero a partire dal 1° gennaio 2016. E con essi anche più severe trasmittanze termiche limite per le chiusure tecniche trasparenti ovvero i componenti finestrati (vedi news).

In sintesi:

in zona E Uw=1,4 W/m2K

e

in zona F Uw=1,00 W/m2K.

Le prime reazioni all’interno del settore dei serramenti sono divise. Soddisfatti gli esponenti del serramento in pvc come l’ing. Marco Piana del PVC Forum che da sempre perora la causa dell’elevata efficienza energetica in edilizia e della discesa delle trasmittanze termiche dei componenti sia opachi che finestrati dell’edificio. Contento pure Piero Mariotto, direttore tecnico di Anfit, i cui soci trattano certamente finestre in pvc ma anche in altri materiali come alluminio e legno. Già a luglio Mariotto aveva salutato con un “Meglio tardi che mai” l’arrivo dei tre decreti nazionali sull’efficienza energetica (vedi news). Ora che si anticipa tutto al 1° gennaio 2016 è ancora più soddisfatto e elogia il provvedimento con un intervento dal chiaro titolo “La Regione Lombardia a difesa dei propri cittadini” (clicca qui) riconoscendo un merito nazionale alla Regione che “di fatto ha tracciato il solco da seguire facendo da battistrada ad un sistema che difficilmente accetta cambiamenti.”

Soddisfazione anche nel mondo del vetro che registrerà, così si prevede, un’impennata dei consumi di tripli vetri e di distanziatori a bordo caldo. Fatto che sta già avvenendo con un certo ritmo da tempo specie nell’Italia del Nord, come segnala l’arch. Mauro Lardini di AGC Glass Italia, e che si accentuerà nei prossimi anni. Differente è la posizione di Mario Boschi di Saint-Gobain e presidente della Commissione UNI Vetro per edilizia (vedi news) L'esperto riconosce che l’arrivo dei decreti nazionali sull’efficienza energetica (Regione Lombardia adotta gli stessi coefficienti) creerà un po' di problemi all'inizio specie per le costruzioni ampiamente vetrate concordando in ciò con gli espliciti timori di Anit e Unicmi. Tuttavia le prestazioni estreme rappresenteranno una potente spinta all'innovazione e all'arrivo di nuovi prodotti.

Non sono invece così lieti nel mondo del serramento di legno. Le preoccupazioni le manifesta l’ing Giovanni Tisi (vedi news), consulente di serramentisti lombardi (del legno, dell’alluminio e del pvc) con un post dal suo blog all’interno del sito della Ferramenta Venerota (www.venerota.com) dal titolo ironico “Requisiti minimi: noi lombardi siamo sempre ….i migliori”. E poi l’affondo sul provvedimento regionale: “Nessuno contesta che sia utile, benefico e necessario. Magari, per una volta, arrivare secondi non era poi male: in tre mesi non si può certo cambiare linea di prodotto, non si possono dismettere i serramenti in legno duro (rovere), non si può costringere i clienti a montare sempre e solo 3 vetri. Non si può dire, da un giorno all'altro, che i serramenti in alluminio non si possono più fare. Io spero in una proroga; anzi, spero in una completa resipiscenza…”.

Gli fa eco in queste preoccupazioni – in attesa che le platee dei serramentisti lombardi del legno e dell’alluminio si accorgano di quanto sta succedendo e si scaldino di conseguenza – Samuele Broglio, presidente di Confartigianato Legno, che precisa: “Non è che non si venderanno più serramenti in legno. E’ solo che avranno obbligatoriamente un'estetica teutone e costeranno un buon 25/30% in più, come minimo. Così facendo, la finestra in plastica “made in est” sarà ancora più avvantaggiata in quanto la differenza in termini assoluti aumenterà di molto”. Con conseguenze anche occupazionali: “Così facendo vedo una possibile discesa dell'occupazione nel settore serramenti”.

Le tecnologie per adeguarsi alle regole più severe di Regione Lombardia ci sono da tempo e Broglio le elenca tutte (vedi news). Tuttavia per adottarle c’è quanto da sconvolgere le falegnamerie nei prossimi 3-4 mesi di tempo che restano davanti. E poi, un dato architettonico-ambientale e culturale che finora si era trascurato. Punta il dito Broglio: “addio alle finestre in legno a due ante come le abbiamo conosciute finora”. Saranno oggetti da antiquariato, fa capire. E vien subito da pensare: chissà come la prenderanno le Sovrintendenze alle Belle Arti e i tutori della tradizione architettonica dei nostri paesi di montagna?

Infine il mondo del serramento in metallo, d’alluminio in particolare. Dall’Ufficio tecnico di Metra, sistemista (lombardo) di primo piano, il responsabile Giovanni Bertucci si dice non sorpreso dell’arrivo dei coefficienti così bassi: “E’ una tendenza generale in tutta Europa che occorre affrontare con il lancio di nuove serie di prodotti ad alta efficienza energetica. Intendiamoci, il serramento d’alluminio ce la può fare tranquillamente anche in zona climatica F. Certo, i vecchi prodotti non valgono più. E poi, occorre pensare al futuro quando di legge si richiederà ai serramentisti di progettare e realizzare nodi di attacco alla muratura più rispettosi dell’efficienza energetica. E, probabilmente, si scenderà ancora più giù di trasmittanza. Di sicuro chi sta fermo è perduto”. Non a caso si stanno già studiando prodotti ancora più performanti di quelli attuali di punta come la finestra in alluminio siglata NC 65 STH HES, lanciata in questi mesi, che ha raggiunto un Uw=1,00 W/m2K con un triplo vetro da Ug=0,6. Quanto ai costi i prodotti ultraperformanti dovrebbero avere costi in linea con quelli attuali.

Una visione sostanzialmente concordante è proposta dal distributore bresciano Alca, socio del Gruppo ALsistem. In una nota sul proprio sito Alca sottolinea anzitutto “le pressanti tempistiche per far fronte alle nuove disposizioni di legge”. E da un lato evidenzia che gli operatori del serramento lombardo sono chiamati a proporre i prodotti più performanti attualmente sul mercato (dai tripli vetri con distanziatori a bordo caldo ai telai a basso valore di trasmittanza Uf) e dall’altro invita ad “adattarsi alle nuove esigenze del settore accelerando il meccanismo d’innovazione”.

Una certa preoccupazione la manifesta l’ing. Paolo Rigone, direttore dell’Ufficio tecnico di Unicmi (già Uncsaal) a proposito delle facciate largamente vetrate penalizzate da un descrittore, H’t, già introdotto dai decreti nazionali e che entra in vigore in Lombardia dal 1° gennaio 2016. L’H’t (sostanzialmente la trasmittanza termica dell’involucro) dovrà essere inferiore o uguale a 0,8 W/m2K. C’è da far tremare i polsi ai produttori italiani di facciate continue, tra i migliori a livello internazionale, che rischiano di lavorare in tutto il globo fuorché in Italia. Su questo fronte Unicmi sta intervenendo a livello nazionale nelle opportune sedi. A meno che il progresso galoppante della ricerca e della tecnologia non permetta al settore delle facciate e dei serramenti in alluminio cose inimmaginabili fino a ieri. Come la facciata continua a cellule con Ucw=0,4 W/m2K (proprio così 0,4) e realizzata in Nord Europa con tecnologia tutta made in Italy, anzi made in Lombardy. Una recentissima evoluzione che potrebbe avere presto ricadute sui normali infissi in alluminio. Ma questa storia merita un’altra narrazione.

Nel frattempo si scaldano i motori per l’organizzazione del Convegno The Next Building che si terrà il 3 novembre a Milano. Servirà ad offrire al mondo della progettazione le informazioni essenziali sul nuovo modo di progettare, costruire e ristrutturare. Metterà a fuoco le opportunità e le minacce che si aprono per l’intera filiera dell’edilizia con l‘arrivo dei decreti nazionali e regionali grazie a interventi di accademici, progettisti, tecnologi. E sarà anche un’occasione di confronto con autorità e tecnologi della Regione (vedi news).

(eb)