L’FPC (Factory Production Control), assieme alle porte sulle di fuga, è stato il protagonista del primo degli incontri del CSI intitolato “Serramenti: prestazione e innovazioni”
È partito il programma degli otto incontri che il CSI-IMQ di Bollate (Milano), centro di certificazione, ente notificato di verifiche e controlli e laboratorio di prove, ha organizzato per promuovere la cultura del serramento moderno presso gli operatori del settore. Gli appuntamenti si terranno fino a fine febbraio in collaborazione con Nuova Finestra e GuidaFinestra e il patrocinio tecnico di Made expo. “Accanto alle prove di laboratorio e alle certificazioni, una parte rilevante della nostra attività consiste nella promozione della qualità dei prodotti e dei processi, della conformità alle norme e della sicurezza” ha posto in evidenza l’ing. Raoul Gatti, amministratore delegato di CSI spa porgendo un caldo benvenuto ai partecipanti all’incontro che è stato moderato da Ennio Braicovich.
La parola quindi a Paolo Monticelli, responsabile marcatura CE dei prodotti da costruzione e ideatore degli incontri, che ha constatato come in generale vi sia una scarsa attenzione verso il Controllo di produzione nella Fabbrica da parte di molti produttori di serramenti. Eppure al di là degli obblighi di legge – ovvero il Regolamento n. 305/2011 che è una legge – l’FPC è utile per tenere sotto controllo il processo produttivo. Il che in caso di problemi torna sempre utile. E, quindi, occorre effettuare i controlli in produzione, tenere traccia delle non conformità e delle azioni correttive attraverso un apposito registro.
A questo è legittimo chiedersi se tutto ciò sia “opportunità o burocrazia”,come si è domandato il secondo relatore ing. Antonio Poletto, direttore tecnico di Secco Sistemi. Il buon produttore deve conoscere la direzione del mercato, i propri prodotti e processi, e quindi quanto egli ha dichiarato diventa di necessità l’obiettivo del produrre. conseguenza di tutto ciò è che “il fabbricante deve istituire, documentare e mantenere un sistema di FPC atto a garantire che i prodotti immessi sul mercato siano conformi alle caratteristiche prestazionali dichiarate”.
Sulla sicurezza generale dei prodotti, altro tema caldo, si è soffermato l’ing. Antonio Abbiati di RGA Project, consulente di marcatura CE, prendendo come spunto il caso eclatante delle porte sulle vie di fuga. Eclatante perché si tratta di prodotti destinati a salvare vite umane in un ambito sottoposto ai regolamenti della prevenzione incendi. Qui la sicurezza è essenziale e sopratutto c’è un forte ritardo nella marcatura CE dei prodotti. E la sicurezza del prodotto ‘porta sulla via di esodo’ – ha evidenziato Abbiati – può essere garantita, oltre che dalle prove di tipo, da un FPC che assicura la costanza delle prestazioni nel tempo, dalla scelta corretta degli accessori, da una posa adeguata oltre che da una manutenzione costante nel tempo da parte del committente.
L’esempio scelto dal consulente, in apparenza estremo, è stata occasione per una fitta serie di domande da parte dell’audience, per lo più fatta di serramentisti e tecnici del serramento. E' stata una viva testimonianza della forte crescita della sensibilità sull’argomento delle porte sulle vie di fuga. E l’FPC? E’ apparso a tutti necessario come non mai per garantire la costanza delle prestazioni. Semmai il vero problema per i produttori è cercare di fare i necessari controlli con grande rapidità ed efficacia “senza perdere troppo tempo”. E qui gli strumenti, anche informatici, oramai ci sono.
(eb)
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