Storie di serramenti e di clienti, di produttori e rivenditori, di imprese e di progettisti alle prese con prodotti che richiedono sempre più rispetto, al centro della relazione del direttore tecnico di Anfit
“Quattro storie di serramenti e di pose da evitare”. Quattro storie di vita serramentistica saranno il tema prescelto da Piero Mariotto, direttore tecnico di Anfit, per l’intervento al Forum Serramenti di Bologna di giovedì 29 giugno. Storie a volte drammatiche, a volte con lieto fine, che vedono gli interessi contrapposti di clienti finali, di progettisti e imprese, di produttori di serramenti e rivenditori di porte e finestre. Storie in cui Mariotto si è imbattuto vuoi da auditor, vuoi da direttore tecnico di associazione, vuoi da consulente tecnico di parte e saranno offerte come esperienze su cui meditare tutti al Forum di Bologna.
Storie di clienti sfiorati da una pesante anta di finestra ad arco caduta giù e vai a capire il perché e il come ma soprattutto come fare per aiutare il serramentista per uscirne indenne e in maniera corretta verso l’impresa-immobiliare che gli aveva affidato una commessa importante. Storie di tipologie non comuni non previste a catalogo dai sistemisti o dai produttori di ferramenta e che occorre realizzare. Ma allora a quali metodi ricorrere per uscirne sicuri?
Mariotto sottolinea che calcoli e test di laboratorio sono sempre necessari quando si tratta di prodotti speciali, prodotti che escono dalla norma per tipologia, dimensioni, peso e afferma: ”I serramentisti hanno a portata di mano due norme straordinarie: la UNI 11173 e la UNI 10818, purtroppo conosciute e utilizzate. Sono strumenti formidabili per tutelare il cliente finale, il progettista e il serramentista”.
C’è anche la storia che ha fatto il giro del settore di quel rivenditore che ha installato una pesante finestra da 2,5 x 2,6 m al sesto piano in pieno centro di Bologna senza tener conto della spinta del vento ma neanche degli extra costi per la posa: affitto dell’area per il noleggio e il noleggio della servoscala, valutati solo 100€. Una spinta del vento così forte da costringere alla sostituzione del pesante serramento. Insomma, una tragedia.
C’è anche la storia della trappola, perfetta, del capitolato che richiede 42 dB di isolamento acustico per il serramento da verificare in opera, e accettato in leggerezza.
Non manca il racconto della commessa da 9000€ per le finestre di una famiglia redatto su carta da formaggio. E qui, sottolinea Mariotto, “C’è il problema della cultura del cliente finale che magari pretende molto, nero su bianco, quando si tratta di acquistare un’auto e poi si lascia ad andare quando si acquistano gli infissi che magari hanno lo stesso prezzo dell’automobile. Segno di scarso valore attribuito al prodotto serramento e alla categoria. E quando c’è di mezzo la carta da formaggio i rischi possono essere molteplici, come di fatti è stato”.
Ma sotto il mirino c’è anche la grande distribuzione che vende finestre e porte come fossero noccioline senza fissare, ad esempio, i limiti di impiego. Così puoi comprare una finestra a Milano e installartela in alta montagna senza tener conto di tenuta all’aria e resistenza al vento. Il serramento non è un prodotto plug&play” conclude Mariotto facendo intuire che ce ne sarà anche per la grande distribuzione prossimamente.
L'intervento dell'esponente di Anfit si inserisce all'interno della sessione “Patologie e difetti” del Forum Serramenti che prevede anche gli interventi degli ingg. Andrea Bruschi e Paolo Bertini dell'Istituto Giordano e dell'ing. Luca Papili delo Studio Botta & Associati. La sessione verrà moderata dall'ing. Lara Bianchi di Unicmi (clicca qui per il programma e iscrizione).
(eb)
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