Economia

Mercato dei serramenti metallici. Più di un terzo dipende dagli incentivi fiscali del 65%

Continua la contrazione del mercato dovuta a riduzione della domanda e alla crescita del serramento in pvc

Non è stato un buon anno il 2014 per il settore del serramento metallico visto che il mercato è sceso del 5% rispetto all’anno precedente. E pure l’anno presente non si presenta sotto la luce migliore visto che per l’intero settore (tutti materiali inclusi) secondo le previsioni Unicmi è “realistico ipotizzare che per i costruttori di serramenti il 2015 si chiuderà con una lieve flessione, nell’ordine del 2%-4% rispetto al 2014”. Ma che succederebbe se le agevolazioni fiscali per il risparmio energetico non fossero rinnovate a fine anno? Sarebbe un autentico disastro perché “solo nel settore dei serramenti metallici gli incentivi generano una domanda di 517 milioni di euro che corrisponde al 37% del giro d’affari del mercato dei serramenti metallici”.

Sono queste le affermazioni di maggior rilievo (anche se raggelanti) contenute nel “Rapporto 1_2105 sul mercato italiano dell’involucro edilizio: serramenti, facciate continue” pubblicato da Unicmi. (vedi news)

Resta quindi essenziale il contributo degli incentivi fiscali alla sostituzione degli infissi. A partire dalla loro introduzione nel 2007 gli incentivi fiscali per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici hanno generato un fatturato aggregato di oltre 10,5 miliardi di euro per il settore dei serramenti nel suo complesso.

Anche nel 2015 non si potrà parlare di una vera ripresa degli investimenti nelle costruzioni. L’attività nel segmento residenziale, puntualizza il Rapporto, resterà limitata prevalentemente alla ristrutturazione e la domanda sarà alimentata dalle spese per investimenti effettuati dalle famiglie che potranno beneficare di uno spread molto contenuto che faciliterà l’accesso al credito immobiliare.

Una piccola soddisfazione proviene dal segmento non residenziale dove è stata osservata una lieve ripresa degli investimenti in beni strumentali (capannoni industriali, costruzioni destinate al terziario e centri commerciali) generata più che da un’effettiva richiesta del mercato, dalla disponibilità di mezzi finanziari a costi contenuti e da lavori di ammodernamento e ristrutturazione. Ma solo i dati del primo semestre del 2016 confermeranno se, per il segmento non residenziale, saremo in presenza di una lieve ripresa o se la fase interlocutoria di protrarrà per altri 12 mesi.

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