Lo segnala InterconnectionConsulting, società di ricerche e studi di mercato. Ma la ripresa è più lenta che all'Ovest
Anche all’Est qualcosa di nuovo, parafrasando al contrario il titolo del bel libro di Erich Maria Remarque. Un nuovo studio di InterconnectionConsulting, società di ricerche e studi di mercato, (dopo quello sull’Europa dell’Ovest, vedi news) mostra come la ripresa del mercato delle finestre stia facendo capolino anche nei paesi dell’Europa orientale, Russia compresa.
L’anno passato il mercato ha raggiunto il picco negativo, come mostra il diagramma di valori e quantità. Cominciamo dai numeri che fanno ben sperare. Lo studio afferma che nel corso di quest’anno si venderanno in queste nazioni 31 milioni 406 mila finestre, l’1,1% in più rispetto al 2016. Ma in termini di valore 9,2% in più. La ragione di questa cifra sta nell’andamento del rublo molto volatile che sta riguadagnando valore.
Un’area bicefala
Per quanto riguarda le prestazioni del mercato della finestra, l’Europa dell’Est si presenta suddivisa in due grandi aree: da un lato Russia e Ucraina e dall’altro i restanti paesi dell’Est. Senza Russia e Ucraina nel 2016 queste nazioni hanno visto crescere le vendite di finestre del 4%. Globalmente il risultato complessivo è stato però negativo: -4,3% grazie al decremento dei mercati russo e ucraino. Il comportamento schizofrenico di queste due sotto aree viene confermato dai numeri degli ultimi 8 anni. Le vendite in Cechia, Slovacchia e Polonia tra il 2010 e il 2017 sono cresciute (in termini di quote di mercato) del 71,7%, del 76,5% in Romania, Bulgaria, Ungheria e del 28,6% in Slovenia, Croazia, Bosnia-Herzegovina e Serbia. E del -29,4% in Russia e Ucraina.
La ripresa in Russia
Una delle ragioni della caduta del mercato in Russia e Ucraina è stata la crisi del Don-Bass. A ciò per la Russia occorre aggiungere la caduta dei prezzi del petrolio e una specifica situazione per il settore del serramento: la saturazione del mercato di sostituzione. Dal 2012 il mercato russo delle finestre è sceso da 37 milioni di unità finestra a meno di 18 milioni. La caduta ha però rallentato in maniera significativa nel 2016. Tuttavia, spiega Laszlo Barla, autore dello studio, le cifre passate difficilmente saranno raggiunte nei prossimi anni.
Forte crescita
Ungheria, Romania e Bulgaria mostrano i più forti tassi di crescita dell’area. Diverse sono le cause. In Ungheria sono stati facilitati i permessi di costruzione, il che ha portato a una intensa attività edilizia. In Romania, il boom dei consumi e le agevolazioni fiscali introdotte dal governo hanno stimolato le attività di ristrutturazione. In Bulgaria da anni si assiste a una stabile crescita economica. E naturalmente i tre paesi godono di consistenti sussidi da parte dell’Unione Europea. Come pure la Croazia che sta mostrando di essere un mercato trainante nei Balcani.
PVC number one
Per quanto riguarda i materiali non è sorprendente constatare che la finestra in pvc si sia posizionata al n. 1 con il 74,6% di market share. Segue ben distanziata la finestra in metallo (alluminio, ovviamente) con il 13,1%. Tuttavia lo studio prevede per i prossimi anni la crescita delle finestre in metallo con un tasso annuo medio di incremento del 4,1% da qua al 2020. Più contenuta la crescita del pvc che crescerà del 2,8%. Crescono pure le combinazioni come il pvc/alluminio ma i numeri non sono significativi.
Altissima è invece la quota delle finestre in pvc in Russia e Ucraina, mercati molto sensibili al fattore prezzo. Interessante è la quota attribuita in queste due nazioni al vetro triplo: 54%. Una quota attribuibile certamente alle basse temperature invernali ma anche a una crescente sensibilità per l’efficienza energetica.
(eb)
Per ulteriori informazioni: InterconnectionConsulting
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