Stefano Patuanelli è da qualche giorno il nuovo ministro dello Sviluppo economico. Dal suo dicastero dipende la politica energetico-ambientale del Paese, assieme naturalmente al ministro dell’Ambiente Costa. Ma come si muoverà Patuanelli? Quali gli obiettivi per il Paese? Il neoministro ha fatto parlare di sé a fine luglio quando è stato il primo firmatario di un disegno di legge del Movimento 5 Stelle volto a modificare l’articolo 10 del Decreto Crescita che così tante proteste ha suscitato tra gli operatori del Sistema Casa per l’introduzione dello sconto in fattura per gli interventi di ecobonus (vedi news).
Nato nel 1974, sposato e tre figli, Patuanelli si è laureato in ingegneria edile con 110/110 e lode. Iscritto all’Ordine degli Ingegneri esercita la libera professione, attualmente in forma associata. Sulla sua pagina Facebook spiega: “La mia attività professionale è quella tipica dell’ingegneria edile, incentrata quindi sulla progettazione e la gestione dei processi edilizi, con particolare riferimento alle opere pubbliche. Mi sono occupato, sin dal 2004, di sicurezza nei cantieri temporanei e mobili potendo verificare direttamente le enormi problematiche che ancora sussistono in questo ambito lavorativo”.
Sempre sul social il neoministro dichiara “Dobbiamo considerare l’ambiente non più solo come un’emergenza, come un sistema da proteggere, ma anche come una straordinaria occasione di sviluppo economico, per traguardare l’obiettivo finale che è quello di lasciare ai nostri figli un futuro sostenibile.
Oggi, più che mai, è importante stabilire con l’Unione Europea una serie di regole per favorire collettivamente questo percorso culturale e imprenditoriale. La direzione è segnata: energie rinnovabili, efficienza energetica, economia circolare, decarbonizzazione dei modelli produttivi senza shock per il sistema industriale.
Il compito dell’UE dev’essere favorire questa “green rule”, e lo strumento più immediato può senz’altro essere quello di svincolare dal deficit gli investimenti che uno Stato mette in campo per combattere i cambiamenti climatici. Investimenti che devono essere indirizzati verso il tessuto imprenditoriale dei Paesi e che avranno come effetto immediato la creazione di migliaia di posti di lavoro.
Dal canto nostro, siamo già al lavoro per individuare tutte le misure volte all’implementazione del “Green New Deal”, la nostra rivoluzione verde, a livello nazionale. Sarà una strada lunga che il Ministero dello Sviluppo Economico percorrerà assieme alle aziende, raccogliendo le loro idee e la loro sensibilità.
Abbiamo la grande opportunità di lavorare come sistema Paese ed essere precursori anche a livello europeo di una reale svolta ambientale improntata alla crescita economica, non dobbiamo lasciarci sfuggire questa occasione!”
L’ambiente non solo come emergenza da denunciare ma anche come grande occasione di sviluppo. Le parole di Patuanelli indubbiamente piacciono. Speriamo seguano i fatti come il Green New Deal annunciato nelle dichiarazioni programmatiche al Parlamento dal premier Giuseppe Conte. Senza mai dimenticare che l’articolo 10 va profondamente modificato se non si vogliono uccidere gli operatori del Sistema Casa.
a cura di Ennio Braicovich
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