Testato con successo un modulo di facciata vetrata destinato a un megaprogetto residenziale newyorkese, le due Torri di Jackson Avenue nel Queens
Un elemento di facciata vetrata, una curtain wall unitized, prodotta dal facciatista Gualini e realizzata sulla base di un sistema Schüco ingegnerizzato, è stato positivamente testato secondo la norma statunitense AAMMA 501.1-17 Standard test method for water penetration of windows, curtain walls and doors using dynamic pressure.
La prova è stata eseguita dai tecnici del laboratorio notificato Irccos utilizzando un motore d’aereo e un apposito test rig creato all’interno dello stabilimento del produttore a Costa di Mezzate, nei pressi di Bergamo. E’ la terza prova che Irccos esegue su prodotti della Gualini destinati a un megaprogetto residenziale, le Torri Jackson Avenue, di New York. Nei mesi precedenti, per lo stesso progetto, erano state testate due diverse finestre apribili a battente, in alluminio a taglio termico, sempre realizzate con sistemi Schüco.
Il modulo di facciata misura 4,2 m x 4 m e contempla specchiature fisse e un elemento centrale apribile a battente. Il giorno precedente era stato sottoposto alla prova di permeabilità all’aria e all’acqua “statica”. Ieri pomeriggio sono stati eseguiti anche i test strutturali. Le prove sono state eseguite alla presenza dell’ing. Michael Stremmel (qui a dx) del laboratorio Molimo, Pennsilvania, e del consulente di facciata Patrick Orrico dello studio FSA, New York, qui a sinistra assieme a Katia Foti di Irccos. Lo studio FSA offre servizi di consulenza di involucro per il committente che ha richiesto un doppio intervento: aiuto alla progettazione dell’involucro e servizi ispettivi in cantiere per assicurarsi della qualità del prodotto installato, ivi compresi i field test, le prove in cantiere.
Presenti al gran completo l’ufficio tecnico della Gualini capeggiato dal project manager delle due Torri ing. Enzo Senese e dal geom. Giuseppe Salvioni, e una delegazione Schüco comprendente l’ing. Filippo Moretti, Massimo Simonato e Alessio Lucentini, rispettivamente responsabile e tecnico di laboratorio prove di Schüco Italia a Padova. Lato Irrcos (che ricordiamo è partner di Serramentour di Bari) presenziavano l’amministratore avv. Antonio Molentino, l’ing. Giuseppe Palombella, il responsabile di laboratorio Katia Foti e i tecnici Andrea Cadei e Stefano Galli.
Il test eseguito è detto anche prova all’uragano o anche, in gergo, prova con motore d’aereo visto che si utilizza normalmente un motore d’aereo posizionato di fronte alla facciata. “Si tratta– spiega Katia Foti – di imprimere per 15 minuti almeno una spinta del vento a 30,5 metri al secondo. In effetti noi abbiamo voluto un vento da 31 m/s, mentre colava dall’alto del test rig un flusso d’acqua di 5 galloni, ovvero quasi 19 litri, al minuto”.
Più che l’acqua o la termica è stata l’acustica a essere il requisito dominante per il progetto della Jackson Avenue. Spiega l’ing. Senese: “I due grattacieli sono sfiorati per un bel tratto dalla linea del metro newyorkese e quindi la protezione dal rumore è stata un requisito essenziale imposto dalla committenza. I progettisti ci hanno prescritto il raggiungimento di un valore di isolamento acustico pari a 47 OITC nella parte di facciata prospiciente la linea ferrata”.
L’OITC-Outside-Inside Transmission Class Rating classifica le prestazioni delle vetrazioni in applicazioni esterne ed è basato sulla norma ASTM E-1332 Standard Classification for the Determination of Outdoor-Indoor Transmission Class (Classificazione per la determinazione dell’indice unico (OITC)). “L’OITC, è sempre Senese che parla, tiene conto in special modo delle basse frequenze che caratterizzano il rumore del traffico ferroviario. Attenzione però a non confondere il valore 47 OITC con le misure in decibel che utilizziamo in Europa”. I test acustici sono stati eseguiti presso lo Z Lab di Cerea (VR).
La commessa della società Gualini comprende 15 mila metri quadrati di window wall, elementi di facciata installati a filo facciata grazie a dei telai prefissati, denominati receptors, permettendo una installazione efficace dall’interno dell’edificio con i relativi vantaggi di praticità, sicurezza e rapidità in qualunque condizione climatica. Inoltre, l’ordine per le due Torri contempla anche 6500 metri quadrati di curtain wall e 1500 di stick system (facciata a montanti e traversi). Per la commessa, che avrebbe il valore di una ventina di milioni di dollari, sono stati utilizzati sistemi Schüco appositamente ingegnerizzati grazie alla collaborazione tra l’ufficio tecnico Schüco Italia e quello della Gualini. Attualmente l’azienda di Bergamo ha completato una ventina di piani della Torre Nord. E ne avrà ancora per un anno e mezzo.
A proposito del mercato nordamericano l’ing. Filippo Moretti di Schüco Italia così considera: “E’ un mercato che si sta rivelando molto interessante per i nostri produttori che risultano essere particolarmente apprezzati per la qualità delle opere realizzate tenendo conto anche dei prezzi. Ma, attenzione ai controlli. Ad esempio, nei cantieri Usa vediamo chiedere sempre di più dei test in opera che prevedono il rispetto degli stessi valori prestazionali pretesi in laboratorio. Questo richiede evidentemente un maggior controllo, a livelli impeccabili, della qualità di tutta la filiera produttiva”.
Il progetto a cura dello studio HTO-Architect, situato ai numeri 22-44 della Jackson Avenue nel quartiere del Queens, comprende due torri residenziali alte rispettivamente 47 e 41 metri congiunte alla base da un podio. Si tratta di circa 120 mila metri quadrati che si trasformeranno in oltre 1100 appartamenti da porre in affitto secondo le intenzioni degli sviluppatori, i fratelli Jerry and David Wolkoff. Altri 4 mila metri quadrati saranno destinati ad attività commerciali.
Grande soddisfazione per il positivo risultato dei test da parte dei due fratelli Gualini, Claudio e Ruggero, alla testa della società, che affermano all’unisono: “Siamo fieri di esser stati scelti per un progetto così complesso e sfidante come quello delle due Torri della Jackson Avenue di New York. Questo è il nostro primo grande cantiere negli USA e non sarà l’ultimo”.
Da alcuni anni, dopo aver lavorato in prevalenza in Italia e in Francia, la Gualini persegue un piano di diversificazione geografica delle proprie attività con progetti prestigiosi realizzati in Israele (è loro la Torre di controllo dell’aeroporto Ben Gurion alta 120 metri), e ora negli Usa, in Africa e Sud America. In Italia tutti ricordano Gualini per le facciate continue del Padiglione Italia all’Expo 2015. Un grande cantiere è in corso a Milano per l’Università Bocconi sul terreno dell’ex Centrale del Latte.
(eb)
L’immagine in copertina è tratta da HTO-Architect
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