Rispondendo alle perplessità di alcuni progettisti di strutture vetrate: "Il Gruppo di Lavoro, rivedendo i commenti ottenuti, ha ritenuto opportuno fissare il carico di prova allo Stato Limite di Collasso con un valore pari al valore di precarico previsto per la prova di SLE"
In merito all’Errata Corrige EC1 della norma UNI 11678:2017 sui parapetti in vetro (vedi news) alcuni progettisti hanno manifestato perplessità sul contenuto della correzione. Abbiamo chiarimenti al prof. ing. Paolo Rigone, coordinatore del GL che ha redatto in sede UNI la norma, che cortesemente così risponde:
“Confermo la correttezza dell’Errata Corrige EC1. Il progetto di norma andato in inchiesta pubblica conteneva inizialmente la previsione di prova per lo stato limite di collasso (SLC) con il medesimo carico previsto per lo stato limite d’esercizio (SLE). Tale bozza ricevette molti commenti sul tema, evidenziando, sostanzialmente, come non fosse coerente ritenere che un elemento, già rotto, dovesse essere sottoposto, di fatto, alla medesima prova di SLE la quale si riferisce ad un elemento di parapetto integro.
Il concetto è, in termini di principio, il seguente: se di collasso stiamo parlando che senso ha che questo coincida, in sostanza, di SLE?
In effetti è ragionevole ritenere che sia opportuno ridurre il carico di prova in ragione del fatto che l’obiettivo di questa prova è comprendere quale sia la capacità residua di un parapetto rotto, presupponendo che se esso, sebbene rotto, debba rimanere senza dubbio in posizione a garantire una residua resistenza meccanica in attesa che venga sostituito e, prima ancora, venga interdetto attraverso idonee misure preventive.
Quale carico, dunque? Purtroppo, contrariamente a quanto avviene per gli altri sovraccarichi variabili (vedasi in primo luogo il vento), il carico lineare orizzontale non ha alla sua base uno studio stocastico che possa permettere per lo SLC la valutazione di un periodo di ritorno dell’azione diverso da quello previsto per lo SLE, in questo caso inferiore (ad esempio 10 anni invece che 50 anni come viene suggerito dal CNR DT 210 in occasione delle verifiche SLC per elementi costruttivi in vetro sottoposti all’azione del vento).
Il gruppo di lavoro, rivedendo i commenti ricevuti, ha ritenuto opportuno fissare questo valore pari al valore di precarico previsto per la prova di SLE.
Peraltro è opportuno sottolineare che, nel caso di un normale parapetto per balcone, trattasi sempre di 2,00 kN x 0,3 = 0,6 kN/m. Notare che tale valore, vedasi Eurocodice, e annessi nazionali nonché diverse norme di altri Paesi, non è molto distante dal valore minimo di progetto allo SLE“.
(eb)
Nella foto in alto: parapetto vetrato a Punta Secca, Sicilia
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