Bene ma il tecnico denuncia “E’ incomprensibile la verifica allo stato limite di collasso (e non il semplice requisito "PR") dei parapetti in vetro posti in opera prima del 12 febbraio 2015 “
Qualche giorno fa UNI ha pubblicato la norma UNI 11678:2017 sui parapetti vetrati (vedi news). Dopo i primi commenti a caldo di Mario Boschi di UNI e Assovetro, del prof. ing. Paolo Rigone di Unicmi, di Sabatino Faraone dell’omonima azienda e Samuele Piazzini della LogliMassimo giungono alla redazione le risposte da parte dell’ingegnere strutturista Gabriele Romagnoli dell’Ufficio tecnico di Faraone Srl ai quesiti di approfondimento posti dalla redazione.
(eb)
Ecco domande e risposte:
1-A caldo, quando ha letto la nuova norma, che cosa ha pensato subito?
La UNI 11678 è un documento di grande impatto e rilevanza, che va a “mettere ordine” nel caotico mondo dei parapetti vetrati che, fino a l'altro ieri, viaggiava senza alcuna regolamentazione cogente.
A nostro avviso ci sono ancora dei punti da rivedere e da chiarire che potrebbero creare ulteriore confusione, ma, tuttavia, è stato fatto un grande passo in avanti rispetto alle verifiche imposte dalle istruzioni del CNR-DT210.
2-Una volta letta in dettaglio, che cosa pensate ora della UNI 11678-2017?
Crediamo sia molto utile in quanto definisce esattamente i metodi di prova. Finalmente vengono imposti dei limiti di flessione sotto carico di esercizio e si definiscono esattamente i punti di impatto del corpo semirigido, differenziando l'energia di impatto a seconda della destinazione d'uso. Inoltre, come da nostra proposta in fase di inchiesta pubblica, è stato ridotto di molto il carico allo stato limite di collasso da 3 kN/m a 0,9 kN/m (per cat. C3) e da 2 kN/m a 0,6 kN/m (per cat. C2). Anche la freccia residua è stata aumentata da 6 a 10 mm, come da nostra richiesta.
D'altro canto tale norma può essere fuorviante per molti applicatori, imponendo l'uso, in caso di stratifica di soli temprati ed anche in presenza di corrimano, di intercalari rigidi (appartenenti alla famiglia2) che restino tali a tutte le temperature di utilizzo del parapetto. Questa direttiva, inevitabilmente, porterà ad un monopolio del solo SentryGlas, in quanto rigido anche sopra i 30 gradi centigradi.
3-Quali sono le opportunità che si aprono?
Sicuramente per le aziende attente alle normative come la Faraone Srl si tratta di una grande occasione per mostrare la qualità di un prodotto, adatto anche alle stringenti prescrizioni della UNI 11678. Già dal novembre 2016, periodo in cui la norma si trovava in fase di inchiesta pubblica, ci siamo messi all'opera nel nostro laboratorio per verificare la rispondenza del prodotto ai nuovi requisiti e ci siamo adoperati per migliorarci e raggiungere gli obiettivi imposti dalla nuova UNI.
4-Quali gli ostacoli/difficoltà/minacce che si ergono?
Sicuramente tale norma porterà ad una sorta di sovradimensionamento del vetro, qualora si voglia procedere con stratifiche temprato/indurito. Volendo utilizzare i vetri temprati, bisognerà tenere conto dell'aumento di costo dovuto all'utilizzo del SentryGlas.
Anche i tempi di prova si amplificano notevolmente, dovendo montare come minimo due campioni identici (uno per le prove statiche e uno per le prove dinamiche) e, per la sequenza di prova di spinta, rispettare dei tempi tecnici abbastanza lunghi (ad es. attendere 15 minuti dopo la prova di stato limite di esercizio per la misurazione della freccia residua).
Un altro punto di ostacolo che vogliamo sottolineare è la retroattività celata nella UNI, alla fine del cap.5. Viene infatti imposta la verifica allo stato limite di collasso (e non il semplice requisito “PR”) dei parapetti in vetro posti in opera prima del 12 febbraio 2015 procedendo alla rottura di ambo le lastre. Premesso che questo tipo di prova ha ben poco di ragionevole, la UNI 7697 prevede che il pannello non collassi a seguito della rottura di entrambe le lastre (requisito “PR”); non prevede l'esecuzione della prova allo SLC con entrambi i vetri rotti.
5-Quale il rapporto che si può aprire ora con il mondo della progettazione?
Come specificato al cap.7 della UNI11678, il rapporto di prova “non rappresenta una valutazione di idoneità all'uso né un certificato di conformità del prodotto”. Pertanto i progettisti ed i professionisti del settore saranno chiamati a valutare l'idoneità del prodotto parapetto in vetro, sulla base del rapporto di prova.
Rimane in sospeso il rapporto tra questa UNI11678 e le istruzioni CNR-DT210 che prevede requisiti in contrasto e molto più stringenti per la verifica di parapetti in vetro. Per fare un paio di esempi, la flessione massima ammessa in esercizio passa dai 100 mm della UNI ai 22 mm del CNR; mentre per la verifica post-rottura il carico orizzontale lineare passa dai 0,9 kN/m della UNI ai 4,5 kN/m del CNR.
La domanda che sorge spontanea è: a quale normativa il progettista/direttore lavori dovrà fare riferimento?”?
6-Quale percorso formativo si può aprire ora per tanti applicatori?
Già prima dell'entrata in vigore della norma, abbiamo portato avanti delle campagne di sensibilizzazione nei confronti di questa nuova UNI. Tutti i nostri collaboratori e partner commerciali sono stati informati e istruiti mediante lezioni frontali inerenti il nuovo panorama normativo sui parapetti vetrati.
A breve prevediamo di portare avanti un “tour” gratuito di formazione per portare a conoscenza installatori, posatori, progettisti ed esperti del settore vetrario sulla nuova UNI 11678.
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