La proposta di correzione al disposto del DL Antifrodi sta prendendo forma nei corridoi di Parlamento, Governo e Ministeri, sotto la spinta delle Associazioni. Se passa, entra in legge di Bilancio 2022.
I piccoli lavori in edilizia di valore inferiore ai 40 mila euro potrebbero essere esentati dal visto di conformità e dall’asseverazione che pretende il DL n.157/2021, alias decreto Antifrodi. Questo se terrà l’accordo tra i partiti di maggioranza, il ministero dell’economia e le associazioni che ora prevederebbe:
- – no al visto di conformità e all’asseverazione per i lavori in edilizia libera sotto i 40 mila euro;
- – visto di conformità e asseverazione sopra i 40 mila euro, ma con relative spese detraibili;
- – visto di conformità e asseverazione (senza detraibilità delle relative spese) per il bonus facciate 90% che viene prorogato al 2022.
Piccoli lavori sotto soglia
La soglia dei 40 mila euro è vista piuttosto bene dagli operatori dell’edilizia in quanto riguarda buona parte degli interventi di impiantistica (vedi caldaie e condizionatori), di serramentistica e di piccole ristrutturazioni edilizie. Alcune associazioni avevano posto limiti ben inferiori alla soglia che sta avanzando. Il mondo della politica si è reso conto che le spese del visto di conformità e dell’asseverazione delle congruità dei prezzi avrebbero inciso parecchio su importi che sono decisamente bassi. Per di più, a oggi, tali spese non sono detraibili.
Si parte a gennaio (ma non è certo)
Il tutto entrerebbe in vigore con l’anno nuovo in quanto il Governo ha trasfuso con il furbesco emendamento 9.2000 il DL Antifrodi all’interno dell’articolo 9 del disegno di legge di Bilancio 2022, come abbiamo riportato qui. Un problema alla quadratura del cerchio è rappresentato da un decreto del MITE previsto sia dal DL n. 157 che dall’emendamento governativo 9.2000. Il decreto del Ministero della Transizione ecologico non è di poco conto in quanto si occupa dei prezzi di alcuni prodotti edilizi. Quali essi siano, ancora non si sa. E il decreto dovrebbe essere emanato entro fine gennaio. Il che pone un altro problema: lo sfasamento temporale tra leggi e decreti attuativi.
Ddl Bilancio 2022 in Aula
E allora, ci si domanderà che cosa succede alla legge di Bilancio? La Commissione Bilancio, informa il Senato, è ancora impegnata con l’esame del ddl di bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2022 e bilancio pluriennale per il triennio 2022-2024. ll termine per la presentazione di emendamenti è scaduto il 29 novembre. Il provvedimento è atteso in Aula dal 21 dicembre. Tra Natale e Capodanno avremo il solito patema d’animo. Ma i giochi saranno chiusi prima con un ddl che consterà di un solo articolo e di 700 e più commi. Mai che si riesca a fare di meglio!
Nella foto: piccoli lavori in edilizia. Courtesy ing. Domenico Pepe
a cura di Ennio Braicovich
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