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“Il Dialogo di Sostenibilità tra PMI e Banche” è una guida pratica per le piccole e medie imprese che raccoglie tutto quello che è necessario sapere per impostare correttamente le domande ai finanziamenti sostenibili, nel rispetto dei criteri ambientali sociali e di governance
Nelle scorse settimane è stato pubblicato il documento “Il Dialogo di sostenibilità tra PMI e banche“, sviluppato dal Tavolo per il coordinamento sulla finanza sostenibile promosso dal Ministero dell’Economia e delle Finanze con la partecipazione del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Ministero delle Imprese e del Made in Italy, Banca d’Italia, CONSOB, IVASS e COVIP. Il paper mira a facilitare il dialogo tra piccole e medie imprese (PMI) e istituti bancari al fine di promuovere pratiche finanziarie sostenibili. L’obiettivo è migliorare la comprensione reciproca e incentivare investimenti che rispettino criteri ambientali, sociali e di governance (ESG), rappresentando di fatto un passo significativo verso l’integrazione di questi criteri nei rapporti creditizi tra banche e piccole e medie imprese.
Le domande crescono
Il contesto normativo europeo, profondamente rinnovato nell’ultimo decennio, richiede che le imprese quotate e le istituzioni finanziarie dispongano di informazioni chiare ed affidabili sugli aspetti ambientali, sociali e di governance (ESG). In particolare, la normativa prescrive informazioni sia sugli impatti ambientali diretti dell’attività delle imprese sia su quelli indiretti, relativi alla cosiddetta “catena del valore” (generata cioè dalle imprese fornitrici e clienti). La domanda di informazioni di sostenibilità è destinata ad aumentare ulteriormente nei prossimi anni alla luce degli obblighi che graveranno su talune categorie di grandi imprese in conseguenza del recepimento della Corporate Sustainability Due Diligence Directive. Il documento si pone come modello di riferimento per la standardizzazione delle informazioni di sostenibilità, al fine di ridurre gli oneri per le PMI ed evitare richieste complesse e diversificate da parte delle banche. Sebbene non esaustivo di tutte le informazioni che le banche potrebbero richiedere, il documento mira a promuovere un approccio condiviso e proporzionato alla rendicontazione ESG.
Verso un’economia sostenibile
L’iniziativa nasce nel contesto degli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 e dell’obiettivo dell’Unione Europea al fine di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. La transizione verso un’economia più sostenibile richiede alle PMI di comunicare le proprie performance ESG al mercato, comprese le banche. La consultazione pubblica sul documento ha evidenziato l’apprezzamento per l’iniziativa da parte di diversi stakeholder, tra cui istituzioni, operatori finanziari, associazioni di categoria e consulenti. Sono emerse anche alcune esigenze di miglioramento, come la differenziazione delle informazioni per settore di attività e la semplificazione di alcune richieste. In sintesi, il “Dialogo di sostenibilità tra PMI e banche” rappresenta un passo importante per promuovere la finanza sostenibile in Italia, offrendo alle PMI un quadro di riferimento chiaro e condiviso per la comunicazione delle informazioni ESG. L’iniziativa si pone come strumento per supportare le PMI nella transizione verso un’economia più sostenibile, facilitando l’accesso al credito e rafforzando la loro competitività. L’obiettivo è quello di semplificare la comunicazione e ridurre gli oneri per le PMI.
I principali obiettivi:
- Facilitare la comunicazione trasparente e standardizzata tra PMI e banche sui temi della sostenibilità.
- Promuovere un approccio condiviso e proporzionato alla rendicontazione ESG, riducendo la proliferazione di richieste complesse e diversificate da parte delle banche.
- Innalzare la consapevolezza delle PMI sull’importanza delle informazioni di sostenibilità, incoraggiando un progressivo avvicinamento alla rendicontazione volontaria.
Come detto, il documento si inserisce in un contesto normativo europeo in evoluzione, caratterizzato da crescenti obblighi di rendicontazione non finanziaria per le imprese e le istituzioni finanziarie. La transizione verso un’economia più sostenibile, in linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 e con l’obiettivo dell’Unione Europea di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050, richiede alle PMI di comunicare le proprie performance ESG al mercato.
I contenuti del documento
Il paper raccoglie quaranta informazioni di sostenibilità, organizzate in cinque sezioni tematiche, ispirate a un criterio di proporzionalità in funzione della dimensione dell’impresa. Le informazioni coprono aspetti generali, ambientali, sociali e di governance organizzate in cinque sezioni tematiche:
- Informazioni generali: Dati identificativi dell’impresa, struttura organizzativa, governance in materia di sostenibilità, strategie aziendali e piani di transizione.
- Mitigazione e adattamento al cambiamento climatico: Consumi energetici, emissioni di gas serra (ambito 1 e 2), obiettivi di riduzione delle emissioni, investimenti per mitigare il rischio fisico e di transizione, coperture assicurative contro i rischi climatici.
- Ambiente: Emissioni inquinanti in aria, acqua e suolo. Obiettivi di riduzione dell’inquinamento, consumi idrici, aree a elevato valore di biodiversità, gestione dei rifiuti, uso di materiali riciclati e riciclabili.
- Società e forza lavoro: Politiche in materia di diritti umani, procedure di due diligence sui diritti umani, incidenti in materia di diritti umani, contrattazione collettiva, diversità e inclusione, formazione, salute e sicurezza sul lavoro, composizione del personale.
- Condotta d’impresa: Codice etico, modello di organizzazione e controllo 231, procedure anticorruzione, sistemi di segnalazione (whistleblowing), sanzioni per violazioni di leggi e regolamenti.
- Criterio di Proporzionalità: Le informazioni sono ispirate a un criterio di proporzionalità in funzione della dimensione dell’impresa. Il documento distingue tra informazioni con Priorità 1 (da fornire da tutte le imprese) e Priorità 2 (non richieste alle microimprese).36 La definizione di microimpresa non è rigidamente predeterminata, ma va individuata caso per caso.
Margini di miglioramento
La consultazione pubblica sul documento, conclusasi ad agosto 2024, ha registrato un’ampia partecipazione e apprezzamento da parte di diversi stakeholder. Sono emerse anche alcune esigenze di miglioramento, tra cui:
- Differenziazione delle informazioni per settore di attività: La versione finale del documento tiene conto di questa esigenza, introducendo specifiche per alcuni settori e consentendo alle imprese di aggiungere descrizioni a supporto dei dati forniti.
- Semplificazione di alcune richieste informative: Sono stati rivisti e semplificati gli indicatori più complessi, fornendo maggiori chiarimenti nella Guida Metodologica e demandando alle banche l’elaborazione di alcuni calcoli.
- Sviluppo di soluzioni tecnologiche a supporto: Si auspica l’implementazione di piattaforme digitali per automatizzare la raccolta e la trasmissione delle informazioni, riducendo gli oneri per le PMI.
- Formazione in ambito ESG: si evidenzia la necessità di iniziative di formazione per le PMI, al fine di supportarle nella comprensione della normativa e nella definizione di strategie di sostenibilità.
- Allineamento alla Tassonomia UE: Il documento incoraggia le PMI a comunicare informazioni sull’allineamento delle proprie attività alla Tassonomia UE, un sistema di classificazione che identifica le attività economiche considerate sostenibili dal punto di vista ambientale. Sebbene non obbligatorio per le PMI non quotate, la comunicazione di queste informazioni può rafforzare il rapporto con le banche, che devono rispondere a specifici requisiti normativi in materia di finanza sostenibile.
- Sinergie con la Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile: Le informazioni raccolte tramite il documento possono contribuire alla misurazione del raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile previsti dalla Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile (SNSvS). Il documento promuove un dialogo costruttivo tra gli attori della finanza sostenibile e i processi territoriali, al fine di rafforzare le sinergie e garantire una coerenza delle politiche per lo sviluppo sostenibile.
Un valido supporto per le PMI
Il “Dialogo di sostenibilità tra PMI e banche” rappresenta un importante strumento per promuovere la finanza sostenibile in Italia. Offrendo un quadro di riferimento chiaro e condiviso per la comunicazione delle informazioni ESG, l’iniziativa supporta le PMI nella transizione verso un’economia più sostenibile, facilitando l’accesso al credito e rafforzando la loro competitività. Il documento, in continua evoluzione grazie al contributo degli stakeholder, si pone come punto di partenza per un percorso di integrazione dei criteri ESG nel sistema finanziario italiano.
a cura di Angelo Bongio
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