Il reparto produttivo di Oikos diventa un palcoscenico di teatro. E’ accaduto per la convention organizzata dal produttore di porte antieffrazione.
Un palco, una struttura fatta di imballi e controtelai prestati temporaneamente all’arte. Duecentocinquanta persone arrivate da tutta Italia e oltre, per assistere a un evento sui generis. E considerata la naturale distanza tra il mondo del business e quello della cultura, con il primo che chiede numeri e l’altro che si sazia d’arte. Aspettative altissime soddisfatte in un affollato reparto produttivo dell’azienda di Gruaro, alle porte di Venezia.
Oikos ha voluto dire che l’azienda senza cultura è come un albero senza radici. E l’ha fatto dire a dei professionisti veri, appartenenti a tre mondi diversi, in tre modi diversi.
Affascinante excursus quello della color designer Francesca Valan, che ha percorso la storia dagli anni ’50 al futuro, spiegando la ragione delle forme d’arredo, delle scelte cromatiche, delle mode dello scorso millennio, sempre legate a stati d’animo ed emozioni.
Attenzione e curiosità anche con Vittorio Murari, ex rugbista e grande motivatore che, con parole semplici e genuine, ha parlato di etica comportamentale, di sforzo personale, di valore di squadra e di leadership.
Sorprendente il terzo volto della cultura, un vero e proprio spettacolo teatrale confezionato ad hoc per Oikos dal Laboratorio di Management delle Arti e delle Culture legato al dipartimento di Management dell’Università Ca’ Foscari Venezia. Prendendo spunto da una recente commessa giunta dal museo Christchurch Mansion di Ipswich, in Inghilterra, che ha chiesto a Oikos di riprodurne fedelmente l’imponente portale settecentesco, quattro artisti hanno raccontato con testi, musica e video che la forza e la competenza del gruppo è in grado di realizzare sogni. Slo-Dor il nome dello spettacolo che snoda le fasi evolutive del progetto fino alla consegna della nuova porta ai committenti.
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