Ci scrive il primo cittadino di un Comune piemontese nei pressi di Verbania, che è pure falegname pluriqualificato, che da anni si sta battendo per mettere in sicurezza le porte sulle vie di fuga, infissi e chiusure degli edifici pubblici. Ora più che mai...
Le porte sulle vie di fuga degli edifici pubblici e privati sono un notorio problema di cui si parla poco. Dal 1° febbraio 2010 sottostanno a marcatura CE e al rilascio della dichiarazione di prestazione (DoP), come tutti gli altri infissi secondo la normativa UNI EN 14351-1, e sono sottoposte al sistema di valutazione e verifica VVCP 1 (sistema di valutazione e verifica della costanza della prestazione), conosciuto ancora come SAC1. Non sempre, mettiamola così…, questi obblighi sono rispettati. La situazione delle porte sulle vie di fuga è leggermente migliorata dopo la pubblicazione del DL 106/2017, il cosiddetto Decreto Sanzioni , che ha introdotto una serie di sanzioni diverse e diversificate per i diversi soggetti della filiera dell’edilizia coinvolti dalla marcatura CE sui prodotti da costruzione. Particolarmente severe le sanzioni per i prodotti ad uso strutturale e antincendio. E le porte sulle vie di fuga, dette anche di esodo o di emergenza, rientrano tra i dispositivi preposti alla sicurezza antincendio.
Qui ci scrive Marco Vietti, sindaco di Bee, paesino sul Lago Maggiore, vicino a Verbania. Vietti, assieme al fratello Giorgio, gestisce la falegnameria fondata nel 1965 dal padre Eugenio. I Vietti hanno qualificato la propria produzione di porte sulle vie di fuga, sotto il Sistema 1, fin dal dicembre 2010 (vedi articolo su Nuova Finestra di giugno 2019). E hanno mantenuto la certificazione anche negli anni in cui non hanno venduto una sola porta di emergenza.
Il caso vuole che, anni fa, per la scuola comunale di Bee la Falegnameria Vietti vinse l’appalto per sedici nuovi infissi, ovviamente in legno, ma non quello delle porte sulle vie di fuga. Il che ci potrebbe anche stare. Mica si può prendere tutto. Il fatto è meno comprensibile alla luce di un piccolo dettaglio. Chi ha vinto l’appalto delle porte sulle vie di fuga non possiede la qualificazione dei propri prodotti sotto sistema 1. Un’”anomalia” che Vietti ha sempre denunciato pubblicamente, dalle pagine di Nuova Finestra e nei Convegni in cui è stato chiamato come esperto di settore da Confartigianato Legno.
Il caso vuole pure che Marco Vietti sia divenuto da poco sindaco del paesino piemontese. E da buon cultore della sicurezza e della qualità dei prodotti ha iniziato a fare un check-up delle installazioni negli edifici comunali.
“Non lo faccio per procurarmi lavoro – precisa subito, a scanso di equivoci – . Difatti come amministratore non posso fare lavori nel Comune in cui amministro, ma lo faccio per la sicurezza pubblica. Mi sono ritrovato impianti elettrici che non sono certificati e solette da rifare perché al limite di cedimento causa infiltrazioni, oltre alla messa in sicurezza delle strade. E’ un lavoro immenso da svolgere. Le vecchie amministrazioni pensavano per lo più ad opere visive per avere consensi ma non a mettere in sicurezza perché sono cose che non si vedono ma costano”.
Qui di seguito la lettera di Marco Vietti in cui ci informa su quello che sta succedendo nel suo Comune a proposito delle verifiche di sicurezza sulle porte sulle vie di fuga, su infissi, chiusure e portoni. Il panorama è desolante, anche dal punto di vista umano, come potrete scoprire da voi stessi. I punti di migliorabilità sono tantissimi.
A Marco, che a Ferragosto si è dato la pena di scrivere per informare i lettori di Guidafinestra sullo stato della sicurezza degli edifici comunali del suo paese, e ai sindaci premurosi e consapevoli di tutta Italia un grazie e i nostri migliori auguri!
Quali i controlli sulle porte sulle vie di fuga?
La situazione dei controlli sulle vie di fuga della scuola comunale non è ancora conclusa. Dopo uno scambio di lettere ho provveduto a fare una perizia di controllo dall’ing. Antonio Abbiati, esperto e perito di tribunale in marcatura CE e porte sulle vie di fuga, in quanto il tecnico progettista nonché direttore lavori continuava ad insistere che se non ero sicuro delle porte potevo cambiarle. Pur avendo tra le mani la relazione dell’esperto non la consideravano attendibile. Alla fine dopo un incontro in cui mi confermavano che il loro lavoro sulle vie di fuga corrispondeva alle normative vigenti all’epoca della fornitura e non prevedeva certificati (anno 2012). A questo punto gli ho proposto le due soluzioni: sostituire i serramenti o segnalazione all’ente competente, dando un tempo di riflessione di 15 giorni. Passati 20 giorni, mio malgrado ho provveduto alla segnalazione al Comando Provinciale della Guardia di Finanza. I controlli sulle porte vengono fatti comunque per verificare la loro funzionalità. Ora sono in attesa degli sviluppi.
Eventualmente se la ditta non provvederà alla sostituzione, le sostituiremo come Comune e poi faremo causa ai vari soggetti coinvolti.
Oltre alle porte, vi è anche un cancello carraio pedonale non certificato. Richiesti i certificati, il tecnico mi ha dato una bella risposta: ” Trovami tu un fabbro certificato”. Al che la mia risposta è stata: “Non è un mio problema ma di chi ha svolto i lavori.”
Pochi giorni fa ho riscontrato un altro problema di infissi in ferro in un magazzino comunale che pure essi non sono certificati.
Ma non finisce qui. Ho seguito poco fa un lavoro in Comune sulla posa di porte su vie di fuga. Tutto regolare. La ditta produttrice è certificata. L’unico problema è stato il fornitore posatore: avendo un problema sulla chiusura, in fase di posa ha avuto la brillante idea di modificare lo scrocco del maniglione. Facendo in questo modo decade la costanza del prodotto perché con la modifica operata il prodotto non ha più le caratteristiche del campione sottoposto a prova di tipo.
Sto notando, comunque, un’elevata incompetenza e menefreghismo da parte dei tecnici. Solo alcuni mi danno ascolto. Lavorando per altri comuni sto facendo scuola sulla sicurezza degli infissi e raccomando di stare molto attenti ai certificati.
In ogni caso mi chiedo: ma se in un piccolo paese come il mio ho riscontrato tutti questi problemi, che disastro c’è in giro…ma i tecnici cosa fanno?
Sto svolgendo il mio lavoro da Sindaco basandolo sulla messa in Sicurezza del Comune. Non vi dico che disastro ho trovato. Lentamente e a causa dei pochi fondi sto sistemando le cose. Entrando in carica, mi sono ritrovato impianti elettrici che non sono certificati e solette da rifare perché al limite di cedimento causa infiltrazioni, oltre alla messa in sicurezza delle strade. Un lavoro immenso da svolgere. Le vecchie amministrazioni pensavano per lo più ad opere visive per avere consensi ma non a mettere in sicurezza perché sono cose che non si vedono ma costano.
Un cordiale saluto ai lettori di Guidafinestra
Vietti Marco
a cura di Ennio Braicovich
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