Tra l’ironico e il pungente le prime valutazioni sul posticipo della data di inizio della marcatura CE. Sotto accusa la Germania che avrebbe fatto in modo di regalare quasi un anno in più ai produttori che avevano chiesto addirittura un periodo di coesistenza di 5 anni
Arrivano in redazione i primi commenti sul rinvio della data di inizio della marcatura CE per porte, finestre e portoni tagliafuoco e tagliafumo al 1° settembre 2016 anziché al 1° dicembre 2015, come previsto inizialmente dalla Commissione europea (vedi news).
Per l’ing. Gianrico Delfino, direttore tecnico di UCCT-Unione Chiusure Tecniche: “Con il rinvio il CEN fa una pessima figura. Tuttavia occorre tener conto che il rinvio non dispiace ai molti produttori non ancora in regola con la normativa. Avranno qualche mese di tempo in più per mettersi a posto”.
In effetti il tutto nasce da un pasticcio contenuto nel testo della EN 16034 che non è stato controllato adeguatamente dal CEN e a cui il CEN non ha saputo porre rimedio nei tempi giusti come richiesto dalla Commissione europea che si è vista costretta a rinviare l'inizio della marcatura CE.
Serafica ed ironica è la reazione dell’ing. Giampaolo Panza dello Studio IGP, progettista antincendio e normatore: “Quod erat in votis”, locuzione latina che sta per “Si è ottenuto ciò che si desiderava”. E aggiunge: “Le aspettative sono state pienamente confermate. Semmai il vero problema è che ci si può attendere una proroga della data di obbligo della marcatura CE al termine dei 3 anni di periodo di coesistenza”.
Più pungente è il commento di Stefano Vasini dell’Istituto Giordano che senza mezzi termini punta il dito: “Si tratta di un chiaro favore alla Germania e a certi produttori tedeschi che inizialmente chiedevano addirittura un periodo di coesistenza di 60 mesi a loro favore. Con questo rinvio ora gliene hanno dati 45 invece dei 36 mesi previsti inizialmente e contro i 24 mesi di coesistenza per le porte normali.”
Naturalmente abbiamo voluto sentire un produttore tedesco, o meglio la filiale di Hörmann Italia. Mentre l’amministratore delegato Stefano Tuccio si trincera dietro un ‘no comment’ parlando di una una “Storia infinita”. Leggermente più loquace si rivela il suo braccio destro Edoardo Rispoli che afferma: “Abbiamo aspettato e…. aspetteremo ancora” lasciando intendere di essere pronti con la marcatura CE su porte e portoni tagliafuoco e tagliafumo secondo la EN 16034.
Si tira fuori dalle battute Paolo Monticelli della Divisione Direttive Europee del CSI S.p.A. che guarda invece al bicchiere mezzo pieno: “Riteniamo importante per le aziende sfruttare al meglio questa opportunità data dalla Commissione europea per prepararsi a questa nuova normativa. In questi mesi sarà infatti possibile procedere con le attività di prova, in modo da essere pronti, successivamente all’entrata in vigore, ad espletare solo la parte burocratica e ricevere subito i certificati di costanza della prestazione che vi autorizzeranno a marcare CE i prodotti”.
Concludiamo con Antonio Poletto, direttore tecnico di Secco Sistemi, che evidenzia con amarezza sul rinvio: “Se non sapessi che la EN 16034 è una norma europea direi che lo sapevo già visto che in Italia finisce sempre così!”
(eb)
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