Una struttura di recupero di archeologia industriale nell’ex fabbrica dell’Ansaldo. E’ il nuovo Museo delle Culture di Milano il cui progetto è ora stato misconosciuto dallo stesso Chipperfield
Nato da un’operazione di recupero di archeologia industriale nell’area dell’ex fabbrica Ansaldo, in zona Tortona a Milano, il Mudec reinterpreta gli spazi in cui si inserisce con corpi dalle forme squadrate rivestiti di zinco e con una struttura in vetro – illuminata 24 ore su 24 – che “irrompe” geometricamente nell’edificio che lo accoglie. Il nuovo spazio si distingue per la sua hall centrale di forma libera e organica, che genera una corte interna, una piazza coperta, luogo d’incontro fra le culture e le comunità.
Nasce così il nuovo Museo delle Culture – Mudec che finalmente apre i suoi spazi per raccontare attraverso due grandi mostre, “Mondi a Milano” e “Africa. La terra degli spiriti”, il legame antico di Milano con le esposizioni universali e con le culture di tutto il mondo.
Le due mostre, che occupano tutti gli spazi espositivi del Museo, sono state ideate proprio in relazione all’eccezionale occasione di Expo Milano 2015, promosse dal Comune di Milano – Cultura all’interno del palinsesto di ‘Expo in città’.
“Mettiamo fine ad una attesa lunga 15 anni – ha detto l’assessore alla Cultura Filippo Del Corno – e apriamo alla città uno spazio nuovo e straordinario per mostre ed eventi dedicate a tutte le culture del mondo. Quella del Mudec è una storia lunga e travagliata costellata da ritardi e polemiche. Oggi diciamo basta perché Milano non vuole attendere oltre, alla vigilia di Expo. Le ultime discussioni con i rappresentanti dell’architetto Chipperfield relative ai lavori di finitura dell’edificio sono state molto faticose. Nonostante la volontà del Comune di trovare soluzioni ci siamo scontrati con un muro di rigidità incomprensibile. Ci sarà modo e tempo per verificare eventuali lacune progettuali o eventuali difformità esecutive. I lavori di completamento saranno comunque conclusi nel rispetto delle indicazioni tecniche a suo tempo fornite dall’architetto Chipperfield, ma quello che è certo è che l’Amministrazione ha messo fine a trattative estenuanti per recuperare a pieno titolo la priorità indiscutibile: quella di aprire il Museo per le mostre straordinarie del 2015”.
Come noto dopo quindici anni di lavoro, 30 milioni di euro, tre sindaci, quattro assessori ai Lavori pubblici, sei assessori alla Cultura che si sono avvicendati, l’architetto progettista (concorso vinto nel 2000), il londinese David Chipperfield, disconosce l’esecuzione dei lavori soprattutto per quanto riguarda la pavimentazione e diffida il Comune dall’usare la sua firma.
La struttura è opera di Stahlbau Pichler.
All’interno dell’edificio si sviluppano diversi spazi che offrono al visitatore e alla città una molteplicità di proposte culturali e di servizi, distribuiti su 17.000 mq: sale della collezione museale e delle esposizioni temporanee, auditorium, bistrot, design store; caffetteria, concept store, ristorante, biblioteca; aule didattiche, spazio junior, academy24 e parcheggio. Le foto che accompagnano questa news sono di Oskar DaRitz.
Nel corso dell’affollata conferenza stampa oltre all’assessore hanno parlato Marina Pugliese, direttore Polo Arte Moderna e Contemporanea, Natalina Costa, Claudia Zevi, Antonello Negri e un membro dell’associazione interculturale di Milano. Nell’occasione, la piazza incrocio tra le vie Bergognone e Tortona, è diventata ufficialmente Largo delle Culture. (as)
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