Prima puntata di un viaggio all'interno dei prezzari delle opere pubbliche e dei prezzi dei serramenti
I prezzari delle opere pubbliche non sono mai stati molto degnati di molta attenzione nel settore dei serramenti salvo che dalle aziende che sono coinvolte direttamente nelle gare d’appalto pubbliche e che necessariamente li tengono d’occhio. Il tema dei prezzi e dei prezzari dei componenti edili, e quindi anche dei serramenti, è balzato all’occhio di tutti con l’arrivo del Superbonus.
I prezzari come paletti per il Superbonus
Vista la generosità della detrazione, il legislatore ha posto all’articolo 119 una serie di paletti. Il primo è la figura dell’asseveratore, ovvero il tecnico abilitato che assevera il rispetto dei requisiti tecnici “sulla base del progetto e dell’effettiva realizzazione”. Il secondo è la verifica della congruità delle spese sostenute in relazione agli interventi agevolati, verifica che sarà a cura dello stesso asseveratore. Il terzo paletto è rappresentato dal comma 13-bis dell’art. 119 laddove è scritto
“Nelle more dell’adozione del predetto decreto– ovvero il Decreto Requisiti Ecobonus, in via di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale-, la congruità delle spese è determinata facendo riferimento ai prezzi riportati nei prezzari predisposti dalle regioni e dalle province autonome, ai listini ufficiali o ai listini delle locali camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura ovvero, in difetto, ai prezzi correnti di mercato in base al luogo di effettuazione degli interventi”.
Essendo il Superbonus legge da metà luglio quanto sopra appena esposto rappresenta il riferimento da rispettare. Un riferimento molto largo e giustamente rispettoso delle specificità locali. Se i prezzari regionali che sono frutto della concertazione delle parti in gioco – amministrazioni, imprese, progettisti, fornitori – non bastano ci sono in subordine quelli delle Camere di Commercio, anch’essi ancorati al territorio. Se anche questi non bastassero ancora, ci sono i prezzi correnti di mercato. Insomma, tutti contenti al momento.
I prezzari nel Decreto Requisiti Ecobonus
Che succederà al momento della tanto attesa pubblicazione del Decreto Requisiti Ecobonus in Gazzetta Ufficiale e che tarda ancora? Esso, peraltro, entra in vigore il giorno dopo la pubblicazione. È quindi una sorta di spada di Damocle sulla testa di tutti gli operatori.
Le cose cambiano parecchio perché il Decreto, oltre a citare come riferimento i prezzari regionali, elimina quelli delle Camere di Commercio e i prezzi correnti di mercato e introduce i prezzi riportati nelle guide sui “Prezzi informativi dell’edilizia” edite dalla casa editrice DEI- Tipografia del Genio Civile. Un listino un po’ sovietico che vale dal Brennero a Santa Maria di Leuca, sic!
Importante perché “In alternativa ai suddetti prezziari (regionali, ndr), il tecnico abilitato può riferirsi ai prezzi riportati nelle guide sui “Prezzi informativi dell’edilizia” edite dalla casa editrice DEI- Tipografia del Genio Civile“.
Così parecchi operatori hanno cominciato a consultare l’attuale edizione del prezzario DEI rimanendo più che… sorpresi. Gli operatori del pvc hanno subito notato, a pag. 399 Opere compiute, un prezzo incongruo per una finestra in pvc da 70×140 cm da Uw=1,2 W/m2K, vetrata (Ug=1,1), completa di controtelaio, e posata pari a 288€ a corpo. Va meglio nella versione anta ribalta che spunta 380€. Prezzi tutti giudicati lontani dal mercato.
Prezzari in Regione Lombardia
Le sorprese non mancano anche nei prezzari regionali come quello di Regione Lombardia, edizione 2020, ovvero la regione che assorbe quasi il 20% della produzione nazionale di infissi. Nel volume si legge a pag. 155, Codice MC.22.250.0010, che il serramento in alluminio, con posa (c’è pure il controtelaio da posare) ma senza vetro e la fantastica “ Trasmittanza del telaio 0,90 W/m²K” si assicura un prezzo base di 160,53€ al mq che diventa nella soluzione anta-ribalta 242,98€/mq. Prezzi comunque lontani dalla realtà di mercato, come appaiono quelli degli infissi in pvc (Codice MC.21.100) di Regione Lombardia dove la finestra in pvc, da vetrare ma con posa (anche del controtelaio), tocca i 162,40€/mq nella configurazione ad anta ribalta ad un battente che si affloscia singolarmente a 108,49€/mq nella configurazione anta ribalta a due battenti. Si rimane sorpresi scoprendo che il serramento in pvc spunta prezzi migliori dell’infisso in alluminio dotato di quella spaziale trasmittanza Uf da 0,9 W/m2K che lascia senza fiato. Chapeau!
Molto meglio, sempre in Lombardia, per le finestre in legno lamellare (voce MC.21.010) da 68×78 mm (cui miracolosamente non vengono richieste prestazioni energetiche come invece alle finestre in pvc e in alluminio) che spuntano prezzi spettacolari al mq a seconda dell’essenza che vanno dai 465,99€ per l’abete fino ai 522,76€ del rovere. Senza vetro ma con posa. Se, poi, volessimo rivestire il legno con un sottile profilo d’alluminio esterno (voce MC.21.010.0020.d), spunteremmo la bellezza di 171,16 €/m2 “quale sovrapprezzo ai serramenti per realizzazione con profilati speciali allumino verniciato RAL esterno e con legno lamellare interno per tutte le tipologie di serramenti”. Ovvero più del prezzo del telaio a taglio termico in alluminio e del telaio in pvc. Qui c’è solo da ringraziare San Giuseppe che ha fatto la grazia.
Prima Puntata
a cura di Ennio Braicovich
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