E’ allarme in Italia e nel mondo per l’impennata fortissima dei prezzi delle materie prime e dei trasporti dovuta alla grande ripresa in Cina, al deciso riavvio dell’economia USA, all’azione dei fondi speculativi e, per il nostro paese, alla ripartenza dell’attività edilizia innescata dal Superbonus 110%
La forte crescita dei prezzi dei metalli, delle materie plastiche, del legname, degli imballaggi e dei costi di trasporto sta preoccupando seriamente i produttori europei e italiani in particolare, essendo il nostro un paese di trasformazione, e il mondo delle imprese dell’edilizia. La preoccupazione si sta diffondendo in tutto il mondo associativo: Confindustria, FederlegnoArredo, CNA, Confartigianato, Ance…. CNA, ad esempio, è uscita con una forte denuncia ben riassunta nel titolo “La fiammata delle materie prime può azzoppare il Superbonus” che lascia intravvedere pesanti conseguenze.
Metalli, plastiche, legno, imballaggi…
Scendiamo nel concreto con qualche esempio. I prezzi dei metalli ferrosi e non ferrosi sono cresciuti dallo scorso maggio mediamente di oltre il 50%. L’alluminio nel giro di 12 mesi è salito da 1501 $/tonnellata a 2263 di fine marzo. Il rame è passato da 2,3 sterline/kg a oltre 4 di pochi giorni fa. Gli acciai non sono da meno. Denuncia Sebastiano Dutto, presidente Meccanica sub fornitura di Confartigianato Imprese Piemonte: “l’acciaio inox s’è preso +50/60 centesimi al chilo, i rottami sono cresciuti del +100%. Aumenti consistenti sono stati registrati anche per l’acciaio al carbonio e comune/lamiere da coils (+50%), l’acciaio a carbonio (+12-15%), gli acciai legati (+15-20%), l’alluminio (+15-20%)”.
Ma l’acciaio nelle costruzioni è probabilmente il materiale che più ha risentito degli aumenti spuntando uno straordinario + 130% come denuncia Ance, l’associazione degli imprenditori edili: “il prezzo dell’acciaio, tra novembre 2020 e febbraio 2021, ha registrato un aumento eccezionale pari a circa il 130% (elaborazione Ance su dati Meps – prezzo base del “ferro – acciaio tondo per cemento armato”).
Ma la dinamica – oltre ai prodotti siderurgici – si osserva anche in altri materiali di primaria importanza per l’edilizia, come, ad esempio: i polietileni, che nello stesso periodo hanno mostrato incrementi superiori al 40%, il rame +17% e il petrolio +34%. Peraltro, i dati sono in continua evoluzione ed il trend sembra destinato ad aumentare per i prossimi mesi”.
Senza dimenticare i forti aumenti di prezzi dei materiali isolanti utilizzati nei cappotti degli edifici, quasi indispensabili nei lavori da Superbonus. Anche le materie plastiche non scherzano tra shortage (problemi di approvvigionamento) e aumenti dei prezzi: oltre ai già citati polietilieni, le gomme, i siliconi, i poliammidi, il pvc…
Infine, il legname: da dicembre il prezzo del legno lamellare è raddoppiato, da 400 a 800 euro al metro cubo. Senza dimenticare gli aumenti registrati dall’estate scorsa dai palletts che incidono sui costi della logistica e dei trasporti.
Altra tensione importantissima è quella sui micropocessori, indispensabili oramai a ogni attività, e sulle materie prime necessarie alla loro fabbricazione come le terre rare (lantanidi).
Alla base degli aumenti dei prezzi
Alla base del tutto vi è la grande ripresa della Cina iniziata a metà dello scorso anno con corso all’accaparramento di materie prime di ogni tipo. Su questo fenomeno si è inserita la speculazione di molti fondi specializzati nelle materie prime che hanno colto l’occasione dei prezzi bassi registrati in tutto il mondo allo scoppiare della pandemia. Dopo la Cina vengono gli Usa dove la ripresa è iniziata molto bene fortificata dalla campagna di vaccinazione di massa del presidente Biden che a fine aprile porterà 200 milioni di statunitensi a essere già protetti dal Covid. Gli Stati Uniti stanno assorbendo materie prime, rottame e legname da tutto il mondo e anche dall’Europa. La ripresa economico-industriale è peraltro già iniziata nel Nord Europa. Nel nostro paese l’attività edilizia è partita finalmente alla grande con i lavori da Superbonus, bonus facciate, ecobonus che hanno portato a una forte tensione sui prezzi di opere e servizi. Vedi i prezzi dei ponteggi raddoppiati un po’ dappertutto e degli isolanti per i cappotti.
I prezzi in edilizia e nella serramentistica
Tutto questo movimento verso l’alto inciderà inevitabilmente sull’edilizia e sulla serramentistica. Gli inevitabili aumenti dei prezzi di alluminio, acciaio, pvc e legno si stanno già ripercuotendo a valle. Già annunciati i centellinamenti delle forniture dei semilavorati e di qualche prodotto finito. Un primario produttore di zanzariere ha segnalato di non poter accettare ordini per prima di novembre.
Un primo consiglio di autodifesa consiste nel porre nelle offerte stretti limiti temporali per la validità dei prezzi e nei contratti opportune clausole di revisione prezzi. Certamente i valori dei prezziari regionali e DEI che, come da DM 6 agosto 2020, vigono nei lavori da Superbonus possono rappresentare un limite molto stretto per le aziende.
(continua)
Gli approfondimenti:
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a cura di Ennio Braicovich
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