Il mercato immobiliare italiano si trova di fronte a un crocevia di opportunità e sfide. La sfida principale sarà perseguire la sostenibilità senza trascurare il riequilibrio sociale, in un contesto economico sempre più incerto e in rapida evoluzione. La formazione e l'adeguamento alle nuove esigenze dei consumatori saranno essenziali per affrontare efficacemente questo periodo di transizione.
Il mercato immobiliare italiano si risveglia nel primo semestre del 2024, dopo una brusca frenata nel 2023. Fabiana Megliola, Responsabile dell’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa, segnala un “mercato immobiliare nuovamente in moto” grazie ai ribassi dei tassi d’interesse da parte della Banca Centrale Europea (BCE). Questi cambiamenti hanno stimolato una rinnovata fiducia tra i potenziali acquirenti, che si dimostrano sempre più sensibili a questioni fondamentali come il risparmio energetico. Tuttavia, non mancano le sfide: l’offerta sul mercato rimane limitata e spesso di bassa qualità, principalmente a causa di uno sviluppo edilizio che non riesce a tenere il passo con la domanda.
Nel primo semestre 2024, le compravendite residenziali in Italia hanno raggiunto 341.094, segnando un calo del 2,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Le città capoluogo hanno visto una contrazione dei volumi del 3,8%, mentre quelle non capoluogo hanno registrato un decremento del 2,3%. Megliola sottolinea che “si conferma un trend migliore per queste ultime, attribuibile in particolare ai prezzi più accessibili”. Un dato interessante emerge dal secondo trimestre, dove le transazioni mostrano un segnale di ripresa, con un incremento del 1,2%, supportato da un maggior dinamismo delle compravendite facilitate dai mutui.
Analizzando i prezzi, le grandi città hanno visto un incremento dello 0,9%, con Firenze che si distingue con un +3,2%. Milano e Roma seguono con un aumento rispettivamente del +1,3% e +0,6%. Tuttavia, Palermo ha registrato una flessione dello 0,4%. L’hinterland delle grandi città e i capoluoghi di provincia chiudono con un incremento medio dei prezzi dell’1%. I comuni di Bari e Palermo mostrano performance positive, mentre l’hinterland di Milano continua ad attrarre acquirenti, nonostante un rallentamento nella crescita dei prezzi.
Il settore delle nuove costruzioni ha visto un incremento del valore delle abitazioni dell’1,1%. Megliola fa notare che “la sensibilità per il nuovo, cresciuta durante il lockdown, continua ad acuirsi sulla spinta del ‘Casa Green’.” Tuttavia, l’accesso a una nuova costruzione è ostacolato dai costi elevati di costruzione, rendendo difficile per alcuni potenziali acquirenti approcciare il mercato.
I tempi di vendita nelle grandi città si sono mantenuti stabili a 105 giorni, con Bologna e Milano che si confermano le città più veloci, rispettivamente a 68 e 81 giorni, sebbene queste tempistiche siano in aumento rispetto all’anno precedente. Al contrario, Genova e Palermo registrano i tempi di vendita più lunghi, rispettivamente 138 e 128 giorni. Anche nell’hinterland delle metropoli, i tempi di vendita sono in aumento, passando a 146 giorni.
Per quanto riguarda le locazioni, i canoni continuano a crescere, con aumenti del 3,9% per i monolocali e del 4,0% per i bilocali. La domanda di affitti si mantiene robusta, ma la scarsità di offerta è palpabile, in particolare nelle grandi città come Roma e Bari, dove gli affitti brevi sono molto ricercati. A Roma, l’attesa per il Giubileo ha intensificato questa tendenza, mentre a Milano si osserva un rallentamento della crescita dei canoni.
Le previsioni dell’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa per il 2024 indicano un leggero ribasso nelle compravendite, stimando circa 690.000 scambi. I prezzi, invece, dovrebbero crescere tra l’1% e il 3%. Megliola sottolinea che “i ribassi dei tassi sono un’iniezione di fiducia per i potenziali acquirenti” e che, a fronte di canoni di locazione elevati, molti potrebbero orientarsi verso l’acquisto.
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