L’Atto di Governo n. 402 è passato al vaglio delle Commissioni di Camera e Senato con “parere favorevole con alcune osservazioni”. Trasformato in Decreto regolerà il mercato dei prodotti da costruzione
Si avvia il processo per la stesura definitiva del Decreto per la commercializzazione dei prodotti da costruzione trasmesso per parere a metà marzo come Atto di Governo n. 402 ai due rami del Parlamento (vedi news). Titolo del provvedimento: ““Schema di Decreto Legislativo recante adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del Regolamento 305/2011/UE che fissa le condizioni armonizzate per la commercializzazione dei prodotti da costruzione e che abroga la Direttiva 86/106/CEE”
Il Decreto è destinato ad implementare nella pratica il CPR-Regolamento Prodotti da Costruzione n. 305/2011 fissando le regole per la immissione sul mercato dei prodotti da costruzione eliminando il vecchio DPR del 1994 e accogliendo gli elementi nuovi contenuti nel CPR n. 305/2011.
Vediamo le osservazioni che hanno trasmesso Camera e Senato al Governo.
Camera dei Deputati
L’ Atto di Governo n. 402 è stato discusso dalla Commissioni Ambiente, Politiche dell’Unione europea e Bilancio. Il parere è favorevole ma la Commissione Ambiente ha chiesto che venissero integrate nel testo governativo alcune condizioni:
- Le Amministrazioni devono elencare le prestazioni dei prodotti e le relative caratteristiche essenziali (modifica all’art. 6);
- I progettisti devono prescrivere prodotti conformi al Regolamento n. 305/2011 (modifica all’art. 20);
- Graduazione delle sanzioni previste “in base alla gravità della violazione”.
Senato
Le varie Commissioni hanno espresso parere favorevole o non stativo. La 13ª Commissione permanente (Territorio, ambiente, beni ambientali) pur esprimendo parere positivo ha espresso le seguenti raccomandazioni:
1-il progettista va inserito fra i soggetti su cui grava l’obbligo di prescrizione di prodotti conformi al Regolamento (UE) n. 305/2011 (modifica all’art. 20, pure richiesto dalla Camera);
2- le sanzioni penali previste vanno rimodulate e graduate in rapporto al livello di responsabilità di ciascun operatore della filiera e riducendole in caso di prodotti non destinati ad uso strutturale o antincendio;
3-la creazione di un sito Internet pubblico che raccolga e aggiorni i prodotti e i materiali per i quali è obbligatoria la dichiarazione di prestazione e la marcatura CE;
4- stabilire obblighi differenziati per i prodotti unici al fine di non renderli economicamente insostenibili garantendo, in ogni caso, lo stesso livello prestazionale dei prodotti in serie.
5-inserire un rappresentante del Ministero dell'ambiente nel Comitato nazionale di coordinamento per i prodotti da costruzione quando si trattano argomenti o questioni inerenti prodotti per i quali risulti rilevante il requisito dell’uso sostenibile delle risorse naturali.
Fin qui il Parlamento. Ora pareri e osservazioni verranno trasmesse al Governo. Molte delle raccomandazioni erano state espresse dalle Associazioni e Federazioni del mondo delle Costruzioni come Ance, Finco e Rete Imprese Italia. Ora, salvo incidenti di percorso, non ci resta che attendere la pubblicazione del Decreto in Gazzetta Ufficiale.
(eb)
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