Quattro Bonus fiscali di cui tre di grande rilievo economico e sociale contenuti nella bozza della Legge di Bilancio 2019 che comincia da ieri a circolare. La proroga è contenuta alla pagina 10 delle 42, ancora parecchio informali, della bozza. L’articolo, con numero ancora da definire, (poi, al solito, diventerà un comma dell’unico articolo di cui sarà costituita la Legge a fine corsa come è stato negli ultimi anni) porta il titolo “Proroga delle detrazioni fiscali per interventi di efficienza energetica, ristrutturazione edilizia e per l’acquisto di mobili”.
Ecobonus, bonus casa, bonus mobili ed elettrodomestici vengono semplicemente prorogati per interventi fino al 31 dicembre 2019. Proroga delle detrazioni fiscali anche per il bonus verde, o meglio per “interventi a sistemazione a verde”.
E’ bene sempre precisare che si tratta di un disegno di legge e non di una legge approvatae che tra questa proposta e la pubblicazione della Legge di Bilancio 2019 in Gazzetta Ufficiale passeranno alcune settimane di fuoco. Non tanto per l’accettazione in Parlamento dei bonus fiscali su cui c’è ampia convergenza tra maggioranza e opposizione quanto per il clima politico-economico-finanziario che si è creato tra Governo e Commissione europea e l’aumento dello spread tra titoli di Stato italiani (BTP a deici anni) e i Bund, titoli di Stato tedeschi, che suscita non poche preoccupazioni.
Quindi, il Governo mantiene in questa bozza quanto scritto nel Documento Programmatico di Bilancio 2019 (vedi news), peraltro bocciato per la sua impostazione generale da Bruxelles.
Bene, ovviamente, la proposta di proroga del 50% per la sostituzione dei serramenti, l’installazione delle schermature solari, i lavori di ristrutturazione edilizia e il conseguente bonus mobili ed elettrodomestici (che, peraltro, estenderemmo anche a chi fa interventi di efficientamento energetico).
Rimane sempre pendente sul settore dei serramenti e delle schermature solari la spada di Damocle costituita da quello che abbiamo definito decreto ammazzadetrazioni previsto dalla Legge di Bilancio 2018 che introduce dei massimali di spesa al metro quadro irrealistici, punitivi per l’industria e l’artigianato nazionali e favorevoli ai prodotti a basso costo, molti dei quali di importazione.
(eb)
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