Chemolli Fire, il nostro gradito Guest Editor per tutto il mese di febbraio, ci parla di UNI EN 1634-1:2018 Prove di resistenza al fuoco e di controllo della dispersione del fumo per porte e sistemi di chiusura, finestre apribili e loro accessori costruttivi - Parte 1: Prove di resistenza al fuoco per porte e sistemi di chiusura e finestre apribili
Quando si parla di resistenza al fuoco o di reazione al fuoco, nel corso di un incendio?
Resistenza al fuoco: dal momento dell’ignizione, che può covare in un tempo più o meno lungo, alla propagazione delle fiamme, si parla di reazione al fuoco. In questa fase risulta determinante il comportamento dei materiali, che “brucino poco”, non gocciolino, fumino poco, per evitare che l’incendio si sviluppi e si propaghi e venga consentito un esodo più ordinato e lungo possibile. Se pensiamo, per esempio, alla reazione al fuoco del legno, la sua classificazione secondo UNI EN 13501-1:2019 è D S2 d0. Questo acronimo significa che esposto al fuoco brucia (D è una classe che va da A ad F, in ordine crescente di classe), fuma (S va da 1 a 3, sempre in ordine crescente), e non gocciola (d va da 0 a 2).
L’esodo avviene in questa fase, dove è determinante scegliere le giuste strategie, come materiali con una buona reazione al fuoco, porte a tenuta di fumo per facilitare l’esodo, percorsi di fuga ordinati con relative vie d’esodo e mezzi antincendio.
In seguito (parliamo di 5 minuti dalla propagazione delle fiamme, mica due ore…) si arriva al cosiddetto “Flashover”. È generalmente definito come la transizione ad un incendio pienamente sviluppato nel quale tutti i materiali combustibili che stanno nel compartimento sono coinvolti nell’incendio soprattutto a causa dell’irraggiamento provocato dai prodotti della combustione. Da lì in poi, le prove di laboratorio simulano la resistenza al fuoco, generalmente la capacità di evitare che l’incendio si propaghi da un compartimento all’altro.
Resisten
Le porte tagliafuoco sono gli elementi principe della compartimentazione, tanto più che devono assolvere a molteplici funzioni. Per queste, infatti, si parla di resistenza al fuoco.
Nella maggior parte dei siti creati con il copia-incolla, troviamo la favolosa definizione R.E.I., Resistenza Ermeticità Isolamento. Qualcosa di epico, come liberté, égalité, fraternité. A parte le battute, questa definizione era, in Italia, quella antecedente all’introduzione, nel 2004, della EN 1634-1, la norma europea, appunto, con la quale le porte vengono testate.
Nell’impianto europeo, R è la capacità portante, per esempio, in un muro, la capacità di sostenere un carico nonostante l’incendio per il tempo specificato (Es., R 120, o REI 120, potrebbe essere la capacità di un setto tagliafuoco per 120 minuti). Non si applica alle porte.
In Italia non è sbagliato definire oggi una porta EI 120, REI 120, in quanto l’articolo 1, comma 4 del DM 21.06.2004 stabilisce che una porta EI2 120 equivale ad una porta REI 120 secondo la vecchia normativa nazionale. È solo obsoleto!
Porte tagliafuoco: il test
Le porte tagliafuoco si testano appunto con la UNI EN 1634-1:2018. Teoricamente a tutt’oggi le porte interne si potrebbero ancora testare con la UNI 9723.
Per entrambe le prove si simula un “incendio normalizzato”, con la curva di riscaldamento del forno della norma ISO 834.
All’interno della prova si valutano
Integrità – E: rotture o aperture di determinata dimensione: la E fallisce se si creano fori passanti, a parte la soglia, con un diametro uguale o maggiore di 25 mm (calibro da 25 mm) oppure se è possibile inserire un calibro da 6 mm in un foro passante e farlo scorrere linearmente per 150 mm in due direzioni senza rovinare le guarnizioni; ignizione di un cotton pad – batuffolo di cotone; fiamma persistente (più di 10 secondi) nella parte non esposta.
Isolamento termico – I: Su due livelli, con i suffissi 1 e 2 (2 per il procedimento aggiuntivo). L’isolamento termico ha delle termocoppie centrali al pannello che devono rispettare una differenza di temperatura media di 140 gradi centigradi, le altre termocoppie non devono superare i 180 gradi centigradi. I telai hanno un limite di differenza di temperatura di 180 gradi per telai in legno e 360 per quelli in metallo. Sul pannello, le termocoppie poste a 100 millimetri dal bordo sono quelle della I2. Nella norma europea è determinato un “procedimento aggiuntivo”, dove su richiesta dello “sponsor”, è possibile applicare delle termocoppie a 25 mm dal bordo dell’anta per determinare la tenuta I1. Chiaramente essendo più vicine al bordo, è più difficile rispettare questo parametro. La tenuta I1 è richiesta, ad esempio, nei Paesi Bassi.
Classificazione delle porte tagliafuoco
Fatta la prova, la porta viene classificata secondo UNI EN 13501-2:2016. Di seguito un esempio di classificazione
EI1 90, EI2 120, E 180
Significa che la porta ha mantenuto l’integrità fino a 180 minuti, la I2 fino a 120, la I1 fino a 90 minuti.
Cosa si richiede nella prevenzione incendi
Generalmente una struttura ricettiva si sviluppa intorno a una scala che porta ai piani, la porta della camera caposcala se c’è è una EI2 60 un’anta, le porte che danno sulla scala sono a due ante, con maniglione EI2 60 le porte delle camere EI2 30, la porta del ripostiglio EI2 60. Per quanto riguarda il filo, le porte delle camere aprono verso l’interno della camera, la porta del ripostiglio in fuori. Porte EI 120 sono richieste dove sono previsti carichi d’incendio maggiori, garage, caldaie e altri luoghi. Questo solo a titolo esemplificativo, in quanto sono i progettisti antincendio a dosare le prescrizioni, a maggior ragione con l’uso di strumenti innovativi come la Fire Safety Engineering.
Cosa richiede il mercato? Personalizzazione, grandi misure, porte a filo, raso muro, porte che coniughino resistenza al fuoco con fonoisolamento.
Cosa testare
Alla luce di quanto sopra, non c’è un giusto e uno sbagliato. A far bene, bisognerebbe fare 10 test, poi bisogna entrare nel merito della singola azienda e capire quali siano i valori identitari, le linee di produzione, i mercati su cui porsi. Una volta analizzati i prodotti esistenti, ci si può fare un’idea e pensare che testare tutto sia forse troppo, ma intanto cominciare con le tipologie che consentono di entrare nel mercato e di crearsi una posizione da sviluppare poi in seguito.
La seconda edizione di “Forum Tagliafuoco”
Il 4 marzo 2022, dalle 09:00 alle 17:00, vi aspettiamo per la seconda edizione di “Forum Tagliafuoco”, l’evento biennale delle chiusure tecniche resistenti al fuoco, nella splendida cornice di Villa Fenaroli a Brescia. Stiamo attraversando un periodo frenetico e quello che è accaduto negli ultimi mesi ci ha insegnato che bisogna essere veloci per fare la differenza. Perchè partecipare? Durante la giornata non mancheranno spunti e azioni concrete per delineare le opportunità per i produttori di porte e finestre. Abbiamo coinvolto relatori d’eccezione, tra cui Piergiacomo Cancelliere (Primo Dirigente del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco presso Ministero dell’Interno – Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco – nominato Comandante VVFF a Rimini), Paolo Rigone (Direttore Tecnico di UNICMI, coordinatore UNI e membro dei gruppi di normazione al CEN) e Matteo Negretti, vicepresidente di MAIA, che saranno solo alcuni degli autorevoli ospiti.
Sarà una giornata memorabile, come tra l’altro già successo nella precedente edizione del 2019.
Vi invitiamo a visitare il sito web dedicato all’evento e “bloccare” subito il vostro posto!
Per maggiori informazioni consulti il sito internet https://forumtagliafuoco.it/
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