Il 2014 è stato un anno molto importante per l’evoluzione del contesto normativo fabbisogno energetico degli edifici. Sono state infatti pubblicate ad ottobre le nuove UNI/TS 11300 parti 1 e 2 che sono andate a sostituire le corrispondenti parti del 2008. Ecco le principali novità introdotte su climatizzazione, ventilazione e illuminazione
La specifica tecnica UNI TS 11300, – sottolinea PVC Forum Italia -, articolata in quattro diverse parti, (vedi tabella in gallery) è nata con l’obbiettivo di fornire una metodologia univoca di calcolo per la determinazione del fabbisogno di energia degli edifici, riassumendo e integrando con i necessari dati nazionali quanto la normativa europea stava predisponendo a supporto dell’implementazione della Direttiva 2002/91/CE e della successiva Direttiva 2010/13/UE. A livello legislativo le UNI/TS 11300 costituiscono il principale riferimento normativo per la determinazione della prestazione energetica degli edifici e sono espressamente richiamate nei provvedimenti regolamentari che disciplinano la materia.
Una delle principali novità dell’edizione 2014 riguarda sicuramente l’introduzione del calcolo dei fabbisogni di energia termica per umidificazione e deumidificazione, riprendendo gli algoritmi di calcolo proposti dalle norme che forniscono metodi per determinare l’efficienza dei sistemi di climatizzazione (UNI EN 15241, UNI EN 15243). Il calcolo del fabbisogno di energie rinnovabili di energia termica latente, che viene poi ripreso dalle parti impiantistiche della UNI/TS 11300, consente di determinare in maniera più corretta il fabbisogno energetico degli impianti, in particolar modo per la climatizzazione estiva.
Per la valutazione sul progetto (A1) o standard (A2) sono stati definiti valori convenzionali dei carichi latenti interni dovuti alla presenza di persone e di apparecchiature, in funzione delle diverse destinazioni d’uso. In caso di valutazione adattata all’utente, (A3) è invece possibile determinare le reali portate di vapore in funzione dell’effettivo tasso di occupazione e delle apparecchiature presenti.
Un secondo aspetto che merita di essere sottolineato è la trattazione della ventilazione che è stata notevolmente ampliata attraverso specifica classificazione: naturale, meccanica e ibrida in relazione alle tipologie impiantistiche adottabili. Sono stati introdotti due diversi calcoli della ventilazione: di riferimento ed effettive. La ventilazione di riferimento, indipendentemente dalla presenza o meno di un impianto di ventilazione meccanica, consente di determinare la prestazione energetica del fabbricato, ossia il fabbisogno di energia termica utile per riscaldare o raffreddare. La ventilazione effettiva invece, tenendo conto delle caratteristiche e del funzionamento dell’impianto, è indispensabile per un calcolo realistico del fabbisogno energetico degli impianti, per poi arrivare alla determinazione del fabbisogno di energia primaria richiesta dagli impianti per la climatizzazione estiva e invernale.
Per quanto riguarda i ponti termici, è stato eliminato il metodo di calcolo forfettario che, per gli edifici esistenti, consentiva di determinare l’incidenza dei ponti termici mediante una maggiorazione percentuale fissa delle dispersioni attraverso la struttura considerata, ma che comportava un margine di errore consistente in caso di edifici, anche esistenti, ben isolati. Altre modifiche riguardano la valutazione più accurata degli apporti solari e dell’extra-flusso verso la volta celeste, che nella nuova versione viene considerata anche per i locali non climatizzati.
Anche per ciò che concerne la UNI/TS 11300-2, possiamo dire che la novità principale riguarda la trattazione della ventilazione o meglio, in generale, dei sistemi di climatizzazione invernale con fluido termo-vettore aria. E’ emersa infatti la necessità, soprattutto pensando ad edifici a destinazione d’uso non residenziale, di includere nel calcolo anche le tipologie di impianti misti aria-acqua e quelli tutt’aria. Nel fare questa operazione, ad esempio per quanto riguarda il calcolo delle perdite della rete di distribuzione dell’aria, si è ovviamente tenuto conto di quel che già è presente nell’attuale UNI/TS 11300-3 riguardante la climatizzazione estiva.
Degna di nota è invece una parte completamente nuova e inedita che è stata aggiunta in appendice alla UNI/TS 11300-2, ovvero il calcolo del fabbisogno energetico per l’illuminazione (solo per gli edifici non residenziali). Per il completamento del quadro di calcolo ai fini delle determinazione della prestazione energetica dell’edificio era infatti indispensabile includere anche questo servizio. Sono quindi state fornite indicazioni per il calcolo del fabbisogno per illuminazione coerente con la UNI EN 15193 scegliendo uno fra gli approcci previsti da quest’ultima al fine di rendere il calcolo assolutamente univoco, condizione imprescindibile affinché tali norme possano essere adottate dal legislatore come metodo per le certificazioni energetiche. In accordo con il resto delle UNI/TS 11300 si è optato quindi per il metodo di calcolo mensile.
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