Presentata ufficialmente la proposta di Windows Energy Label del PVC Forum e del SIPVC-Gruppo Serramenti e Avvolgibili che si configura come un’etichetta energetico-ambientale per i serramenti
Si chiama WELL, acronimo di Windows Energy Label ed è la proposta di etichetta energetica per i serramenti ideata dal PVC Forum, l’organizzazione di riferimento del mondo del pvc. E’ stata presentata qualche giorno fa, a Verona, a un qualificato pubblico di produttori e di gammisti. Tra i presenti, anche l’ing. Ciotti, presidente del PVC Forum, e Piero Mariotto, il direttore di Anfit.
Well, pur essendo un’etichetta energetica delle finestre, supera la rappresentazione sintetica dei dati di prestazione energetica, invernale e estiva, delle finestre come vorrebbero la Direttiva 2010/30/UE e la norma internazionale ISO 18292 cui si inspira. Lo ha spiegato introducendo i lavori l’ing. Marco Piana, direttore del PVC Forum: “E’ un qualche cosa di più che permetterà al socio di del PVC Forum Italia di personalizzare al massimo la propria offerta con una ricca serie di dati utili al consumatore finale e al progettista”. L’incontro, moderato da Ennio Braicovich di Nuova Finestra/Guidafinestra, è iniziato con l’intervento cardine del prof. Giovanni Riva, direttore generale del CTI-Comitato Termotecnico Italiano, ente federato dell’UNI che ha il compito di redigere le norme nei vari settori della termotecnica.
Il prof. Riva ha descritto il quadro generale delle Direttive europee e delle leggi italiane che costituiscono la base legale su cui poggia l’etichetta energetica per le finestre: “L’etichettatura non ha solo il compito di informare con sintesi ed efficacia il consumatore finale frastornato dalle tante informazioni che gli giungono da un mondo complesso. Essa contiene elementi di costi di gestione utili a un committente e a un progettista avveduto. Inoltre rappresenta un investimento per meglio definire il mercato e chiarirlo e promuove lo sviluppo tecnologico del settore. Se promossa bene, può essere presa da riferimento dal legislatore”. Un esempio chiarificante dell’azione dell’etichetta energetica proviene dal mercato della casa. Oramai sono 3 milioni e mezzo le case dotate di certificazione energetica. Solo nell’ultimo anno ne sono state effettuate un milione. Oggi il mercato immobiliare è sempre più condizionato dalla certificazione energetica.
All’ing. Leonardo Maffia dello Studio Maia di Torino, che ha sviluppato il software per la classificazione energetica dei sistemi finestrati, è spettato il compito di illustrare le raffinate basi di calcolo ingegneristico dietro il protocollo della nuova etichetta. La base è la norma internazionale ISO 18292:2011 “Energy performance of fenestration systems for residential building, calculation procedure”.
Alla fine dell’elaborazione ne risulta un Windows Energy Label che contiene le caratteristiche energetiche del serramento (trasmittanze Uf, Ug e Uw, fattore solare FS, permeabilità all’aria), la nota scala di frecce colorate degli indici di prestazione energetica e la definizione con le lettere da G ad A+ delle prestazioni invernale ed estiva in funzione delle tre macro aree climatiche in cui è stato suddiviso il territorio nazionale (la I che sussume le zone climatiche A, B e C, la II che corrisponde alla zona climatica D e la III che ingloba le zone E ed F).
La gestione dell’etichetta avviene via cloud con un software sviluppato da Nicola Toralbo di Digital Dew che ha illustrato i dettagli del procedimento di assegnazione della classe energetica dei serramenti partendo dall’inputazione dei dati fino all’ottenimento, serramento per serramento, dell’etichetta in formato A6. Toralbo ha annunciato anche l’imminente inserimento degli schermi oscuranti nei procedimenti di calcolo delle prestazioni invernale ed estiva del serramento.
L’ing. Piana ha quindi ripreso la parola per meglio definire i contenuti del Windows Energy Label che è oramai pronto per essere utilizzato: “La nostra più che una proposta energetica è un’etichetta energetico-ambientale perché racchiude anche elementi utili alla definizione dell’impatto ambientale del serramento in pvc come i fattori GER e GWP dell’LCA-Valutazione del ciclo di vita e la riciclabilità del prodotto. Inoltre l’etichetta, che è a disposizione dei soli soci di PVC Forum Italia, è completata con i riferimenti alla marcatura CE, all’assemblaggio e alla posa in opera”.
Il Label contiene i riferimenti al marchio volontario associativo SIPVC oltre a un numero progressivo, alla tipologia del serramento, al produttore, al rivenditore e al cliente finale. Un codice QR permette all’utente finale e al progettista di leggere le caratteristiche del serramento e i dati del produttore.
Piana ha fornito anche elementi di costo per il servizio di emissione dell’etichetta per gli associati. Si parte dai 250€ per chi produce fino a 1000 serramenti all’anno fino ai 2500€ per chi ne produce più di 25000.
Un ricco e vivace dibattito ha animato la parte finale dell’incontro a dimostrazione dell’interesse per la proposta del Label. Tanti gli spunti provenienti dai presenti sia in termini di suggerimenti sul prodotto che di considerazioni sul valore di mercato dell’etichetta energetica. A questo riguardo il moderatore Ennio Braicovich ha evidenziato in conclusione come Well possa essere utile sia ai fini della progettazione customizzata del serramento che della sua valorizzazione commerciale. Esso permette al produttore e al rivenditore la personalizzazione massima del prodotto, serramento per serramento, abitazione per abitazione, a testimonianza del valore aggiunto che si può assicurare al prodotto serramento e a difesa contro il prodotto low cost, nazionale o di importazione. Well può anche essere visto come potente elemento in grado di costringere Enea ad accelerare il processo di definizione di etichetta nazionale.
Le conclusioni dell’incontro sono spettate all’ing. Piana che è andato al di là del Window Energy Label invitando i presenti a uno sguardo prospettico: “In uno scenario dell’edilizia che va verso gli edifici a energia zero e in cui si assiste a un appiattimento delle prestazioni strettamente energetiche, a nostro avviso occorre giocare su altri fattori che non il semplice Uw. Fattori come il riciclo, la durata prestazionale e la manutenzione sono sempre più importanti per i clienti finali e il mondo della progettazione”. L'etichetta energetico-ambientale di fatto già anticipa alcuni di questi contenuti.
(eb)
Il quadro degli energy label per le finestre e il commento
Il quadro in cui avviene la presentazione del Windows Energy Label del PVC Forum è noto da tempo. La Direttiva 2010/30/UE impone ai Paesi membri di introdurre l’etichetta energetica per i componenti connessi all’energia, come avviene da tempo per gli elettrodomestici, le lampade da illuminazione, le pompe di calore e tanti altri prodotti. Da un paio d’anni perfino i pneumatici portano l’energy label. Lo scopo è quello di informare in maniera chiara i consumatori finali orientandone la scelta verso prodotti che consumano meno energia e più rispettosi dell’ambiente. Entro un paio d’anni la misura dovrebbe essere introdotta anche per prodotti che contribuiscono a risparmiare energia, come per l’appunto, le finestre. In Europa sono almeno una decina i Paesi dove l’energy label per le finestre è stato introdotto in maniera per ora volontaria (vedi l'articolo dell'arch. Emilio Antoniol). In Italia l’etichetta energetica nazionale è allo studio da due anni da parte di Enea che organizzato il Tavolo 4E che vede riunite le Associazioni interessate al tema. Anfit, l’associazione nata attorno all’idea della difesa del prodotto nazionale contro l’import di bassa qualità, ha lanciato circa un anno fa la sua proposta di etichetta energetica per le finestre dei propri associati. Al momento attuale sono già 10 mila i serramenti che portano il Label energetico Anfit. Ora al Label di Anfit si affianca il Label di PVC Forum. Con la loro forza potrebbero veramente obbligare Enea a recuperare sul tempo perduto e dare anche all’Italia uno strumento che oramai pervade due terzi dell’Unione Europea. Un Label nazionale unico per le finestre è quanto si augurano i consumatori finali, i progettisti e le imprese.
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