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Raccontare i cantieri: infissi da primo premio

Vincere un riconoscimento di architettura dall’ordine degli architetti è una grande soddisfazione. Soprattutto se ad essere premiato è un progetto impegnativo dove sicurezza e prestazioni degli infissi sono la richiesta principale della committenza

Continua la rubrica dedicata ai cantieri, che lascia la parola a chi li vive ogni giorno da anni ed è riuscito a farsi un nome nel settore!

L’autore è William Bisacchi (serramentista con oltre 30 anni di esperienza) ed è il protagonista di una nuova rubrica sulla rivista Nuova Finestra in cui scrive di cantieri particolarmente difficili che ha avuto modo di seguire e di come siano stati ottenuti brillanti risultati grazie anche alla scelta dei giusti serramenti. E qui sul sito guidafinestra.it li racconta attraverso video dedicati, corredati di foto e dettagli interessanti che potrebbero essere particolarmente utili per i colleghi. Ogni mese un cantiere, ogni cantiere una storia, ogni storia una problematica da risolvere, ogni problematica risolta un risultato eccellente.

 

Una grande soddisfazione

In questo articolo William vuole parlare di un vecchio progetto del 2012 dal quale prendere degli spunti interessanti che possono essere utili ancora oggi per poter lavorare sempre al meglio. Quando ha iniziato a lavorare a questa villa non sapeva che avrebbe vinto un premio di architettura dall’ordine degli architetti di Forli-Cesena, tale risultato è qualcosa che riempie d’orgoglio e deve fare riflettere. Un serramentista dovrebbe lavorare sempre con professionalità, entusiasmo, voglia di fare bene il proprio mestiere come se ogni volta fosse in competizione per vincere un premio. Se ci fate caso, sono i serramentisti con queste caratteristiche che hanno più successo e ai quali pesa meno il proprio lavoro perché, diciamocelo chiaramente, non facciamo un lavoro facile, tutt’altro.

 

Prestazioni infissi 2012

Sono passati oltre 10 anni, davvero tanto tempo, eppure se guardiamo i dati tecnici delle soluzioni scelte per questo progetto non sfigurerebbero in una nuova costruzione di oggi. Vetro: isolamento termico 1,0w/m2k – trasmittanza luminosa 74% – fattore solare 49%. Infisso: isolamento termico 1,4w/m2k – resistenza all’effrazione RC2 con vetro RC3 (P5A). Per riuscire a ottenere questi valori è stata scelta la serie allora più performante di Aluk, una serie denominata 70iw in alluminio a taglio termico con tanto di schiuma poliuretanica a riempire le cavità del taglio termico. I vetri scelti erano doppi blindati con basso emissivo da 1,0w, canalina termica e gas argon.  Oggi la canalina termica è praticamente di serie ma nel 2012 non era così usuale e la maggior parte delle canaline era in alluminio.

 

Parliamo di sicurezza

Ai clienti occorreva una grande sicurezza all’effrazione per via delle grandi vetrate e dell’assenza di schermature solari. Fortunatamente Aluk aveva una ferramenta alla quale si potevano integrare dei rostri antistrappo che la rendevano RC2, abbiamo fatto questa scelta e l’abbiamo potenziata lato vetro con una soluzione di classe superiore. Solitamente a un infisso certificato RC2 si abbina un vetro P4A, un vetro con almeno 4 plastici di polivinilbuttirale (pvb per gli amici), ma in questo caso abbiamo scelto un vetro P5A. Il vetro P5A è compatibile con la classe di resistenza RC3 ed è composto da almeno 6 plastici di PVB. È stato un compromesso per aumentare la sicurezza dei vetri, pur sapendo che la sicurezza aveva un punto di forza e un punto debole e, non avendo alternative, è stata scelta questa soluzione per così dire ibrida. “Come dico sempre nel nostro lavoro occorrerebbe sempre il massimo equilibrio, ma a volte occorre fare dei compromessi e portare a casa comunque un buon risultato” spiega William Bisacchi.

La sicurezza di un’abitazione non può mai essere demandata ai soli infissi; infatti, anche per questo progetto è stato scelto un sistema di allarme a barriere infrarossi che fanno scattare l’allarme appena il malintenzionato inizia il tentativo di furto. Si consiglia sempre questo tipo di soluzione ai  clienti perché è vero che non ci si occupa di antifurti, ma è importante parlare di sicurezza ed è corretto aiutarli a ottenere il risultato voluto.

  

Le finiture degli infissi vincitrici del premio

Le finiture degli infissi avevano due punti fondamentali su cui lavorare per valorizzare il progetto, il colore dell’alluminio e il colore del vetro. La parte in muratura aveva molto bianco, il che rendeva fondamentale non utilizzare infissi bianchi e vetri verdi.

Per i vetri è stata scelta la base exrachiara, che ha permesso di avere un vetro neutro che non virasse al colore verde bottiglia classico dei vetri trasparenti. Il colore degli infissi invece è stato ottenuto con l’ossidazione che dà meno possibilità di scelta ma dà molta più resistenza agli agenti atmosferici e all’invecchiamento. La finitura effetto acciaio era elegante e perfetta per questo progetto, inoltre essendo un “effetto acciaio” e non un vero acciaio inox, non aveva il problema della pulizia e delle ditate che inevitabilmente rimangono impresse sul vero acciaio.

 

Ingresso a bilico e schermature

In questo progetto era presente un elemento in vetro che andava a dividere due porzioni in muratura e doveva incorporare una porta di ingresso molto scenografica: un bilico verticale di grandi dimensioni, 3 metri per 3 metri. “Una soluzione di queste dimensioni e questo peso non è realizzabile in alluminio, così l’abbiamo realizzata con profili in acciaio inox 316 a taglio termico. Abbiamo poi abbinato la porta a bilico in acciaio inox alle vetrate fisse in alluminio effetto acciaio e il risultato è stato ottimo come testimonia il premio ricevuto dagli architetti Baldacci Christian e Piraccini Alessandro. Questa parte della casa era l’unica alla quale occorrevano schermature solari in quanto non erano presenti aggetti come per le altre finestre. Abbiamo così integrato alla torre di vetro dei frangisole a corda che potevano essere nascosti in un carter creato nello spessore del solaio di copertura. Oltre a riparare dal sole, il frangisole serviva anche per proteggere la privacy dei clienti perché in quella zona era presente il passaggio che portava alla zona notte ed era opportuno potersi schermare da sguardi indiscreti” racconta William.

  

La posa con nastri alieni

Nel lontano 2012 si iniziavano a utilizzare i nastri termoespandenti, usciti sul mercato da pochi anni. “Avevamo un nastro multifunzione che aveva una forma cuneiforme che nella parte in cui era più compresso creava una barriera al vapore naturale. Ricordo che sia l’impresa edile che gli altri artigiani presenti in cantiere ci guardavano come alieni e chiedevano cosa mai fossero quegli strani nastri neri perché erano abituati a vedere solo cartucce di silicone per la posa degli infissi. Quando si lavora con entusiasmo, passione e professionalità, si è aperti alle nuove tecnologie anche se più complesse e costose delle precedenti, a patto che portino dei benefici tangibili sul risultato finale. Nastri termoespandenti a dispetto del silicone portano innumerevoli vantaggi come l’isolamento termico e acustico del giunto, l’elasticità dello stesso e la durata nel tempo delle prestazioni ottenute. Faccio questo lavoro da 35 anni e in passato mi è capitato di dover tornare a fare una sigillatura con silicone ma non mi è mai successo di dover tornare a sostituire un nastro e li posiamo dal 2007” conclude William.