Sostituire gli infissi in un attico di lusso già ristrutturato è un’impresa davvero ardua. La scelta delle nuove soluzioni, la presa delle misure e la posa in opera dei serramenti sono fasi che vanno realizzate in maniera maniacale
Continua la rubrica dedicata ai cantieri, che lascia la parola a chi li vive ogni giorno da anni ed è riuscito a farsi un nome nel settore!
L’autore è William Bisacchi (serramentista con oltre 30 anni di esperienza) ed è il protagonista di una nuova rubrica sulla rivista Nuova Finestra in cui scrive di cantieri particolarmente difficili che ha avuto modo di seguire e di come siano stati ottenuti brillanti risultati grazie anche alla scelta dei giusti serramenti. E qui sul sito guidafinestra.it li racconta attraverso video dedicati, corredati di foto e dettagli interessanti che potrebbero essere particolarmente utili per i colleghi. Ogni mese un cantiere, ogni cantiere una storia, ogni storia una problematica da risolvere, ogni problematica risolta un risultato eccellente.
In questo articolo ci parla di una doppia ristrutturazione, che lo ha visto intervenire due volte a distanza di due anni: la prima volta per il rifacimento della casa, la seconda con una “sola” sostituzione di 35 infissi con lo spazio già precedentemente ultimato e arredato.
La ristrutturazione iniziale
Dall’unione di due attici nasce l’appartamento in oggetto dove il cliente aveva precedentemente avviato un’importante ristrutturazione con il rifacimento di pavimenti, pareti, impianti e porte. Insomma, la sostituzione di tutto tranne gli infissi! “Inizialmente abbiamo fornito delle bellissime porte blindate rasomuro con serratura motorizzata e senza nottolino nella parte interna, in linea con il design minimale e in estrema sintonia con gli armadi adiacenti. Le porte blindate selezionate erano d’avanguardia, dotate di antifurto e apertura a distanza tramite domotica (con possibilità di visionare se la porta è accostata e se la serratura è in posizione di chiusura). Successivamente, per rifinire il lavoro, abbiamo creato una boiserie esterna che andasse a compensare lo spazio del vecchio sopraluce” inizia William Bisacchi.
Gli infissi hanno problemi!
Due anni dopo la fine dei lavori, il cliente comunica un problema da non sottovalutare, specialmente se si tratta di una casa appena ristrutturata: infatti, nonostante i nuovi impianti e le pareti isolate, non veniva garantito un buon confort perché in estate si pativa il caldo e in inverno il freddo. Insomma, gli infissi andavano sostituiti! È giusto dire che durante la prima ristrutturazione, il progettista aveva consigliato di mantenere gli infissi in legno esistenti giustificando il fatto che erano ancora buoni e avevano comunque il doppio vetro. Noi sappiamo che un vetrocamera di quelli anni ‘80-‘90 ha prestazioni di soli 2.7W/m2k, senza parlare delle canaline in alluminio e senza entrare nel merito dei serramenti “ancora buoni” che possono avere una permeabilità Classe 1 se non Classe 0. Ovviamente, inutile dire che, sostituire gli infissi mentre si esegue una ristrutturazione è molto più semplice e meno oneroso per tutti, e per questo motivo è molto importante tenere conto di queste problematiche in fase di progettazione, e spiegarle bene al cliente.
La scelta dei serramenti
L’attico era collocato all’interno di un palazzo signorile in centro a Ravenna e occorreva mantenere la stessa tipologia di apertura e lo stesso colore degli infissi presenti. Inoltre, il cliente chiedeva massima prestazione termica, insonorizzazione e design minimale. “Per rimanere, quindi, in linea con lo stile, abbiamo proposto infissi legno-alluminio con la parte esterna verniciata effetto legno sublimato che li rendeva indistinguibili dai vecchi serramenti in legno. Per la termica abbiamo scelto una sezione di legno da 80 millimetri con vetri tripli da 0,7W/m2k e per l’acustica abbiamo utilizzato un doppio stratificato con plastici acustici, un vetro che ci permetteva un abbattimento acustico di 44dB” prosegue William. L’estetica minimale è stata ottenuta con il colore bianco, come il resto delle porte fornite due anni prima e con le cerniere a scomparsa che, inoltre, permettevano di avere le guarnizioni interne continue senza interruzioni, con un gran contributo ad acustica e alla permeabilità all’aria.
Come prendere le misure?
Prendere le misure esatte di infissi già installati non è mai facile e per farlo bene è necessario aiutarsi con dei moduli e guidati che permettono di prendere tutte le misure dei vecchi telai, della luce architettonica e degli esterni coprifili. Quando si fa una sostituzione di infissi senza opere murarie è importante smontare almeno un coprifilo per poter misurare esattamente il vecchio telaio e vedere con certezza se c’è un controtelaio o se l’infisso è murato alla parete. Una volta prese tutte le misure bisogna trasformarle in una tavola di posa e con l’aiuto di AutoCAD si trova la posizione corretta dei nuovi telai, si studia il giunto di posa e i nuovi coprifili. Terminato questo lavoro si ha la possibilità di ordinare i nuovi infissi con le misure corrette. È importante rispettare questa prassi, perché per esempio, come in questo caso, in un cantiere con 35 infissi da oltre 1.500 euro al metro quadro un errore sarebbe stato catastrofico.
La sostituzione degli infissi senza opere murarie
Per poter sostituire degli infissi senza opere murarie, e lavorando quindi in case già abitate, occorre prestare più attenzione e avere una sensibilità superiore per le persone e per le cose. “Nel nostro caso specifico la situazione era molto complessa, per la presenza di un bellissimo parquet e di costosissimi mobili con tanto di opere d’arte annesse. Siamo partiti proteggendo le varie stanze in cui dovevamo installare i serramenti smontandone uno alla volta prima di passare a quello successivo” ci spiega William. Ovviamente in una casa abitata è impensabile smontare un serramento se non si è sicuri di riuscire a chiudere il vano entro sera. Per la posa abbiamo utilizzato una combinazione di nastri termoespandenti nella parte esterna e della schiuma elastica nella parte interna dove era presente una controparete in cartongesso. Nella parte inferiore erano presenti delle soglie passanti che abbiamo provveduto a tagliare per mitigare il ponte termico lineare e a migliorarne l’estetica. Infine, per garantire le prestazioni termiche e soprattutto acustiche richieste abbiamo installato i coprifili a sormonto tra parete in cartongesso e telai.
Fine lavori e risultato finale
“Poche settimane dopo l’intervento ricevo un feedback dal cliente che mi lascia davvero soddisfatto: “Grazie per l’ottimo lavoro, la casa ora è bellissima, non si sentono più rumori e la tenuta termica è eccezionale! La sera alle 20 spengo aria condizionata a 24° e la mattina ho ancora 25°.” Considerando che era fine agosto tutto questo è stato una conferma che sia i serramenti sia i giunti di posa stavano esprimendo realmente le prestazioni per i quali erano stati progettati.
Non è scontato ottenere questi risultati, occorre che ogni fase sia realizzata in modo perfetto dall’ascolto delle esigenze del cliente, alla scelta delle soluzioni, alla presa dalle misure e alla posa in opera dei serramenti” conclude William.
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