Per il recupero del parco archeologico di Camarina in Sicilia il progetto vincitore unisce al recupero ed alla protezione dei reperti nuove tecnologie che, impiegando la realtà aumentata, consentiranno al visitatore un " viaggio" nella storia e nel tempo.
Il parco archeologico di Camarina, una delle più rilevanti testimonianze delle colonie Greche in Sicilia, necessita di un’importante opera di riorganizzazione funzionale e di valorizzazione della propria immagine e fruibilità. Sul parco archeologico saranno investiti 4milioni e 906mila euro a valere sul Pon Cultura e Sviluppo FESR 2014/2020 per la riqualificazione e valorizzazione funzionale del sito.
A questo scopo la Soprintendenza ai Beni Culturali e Ambientali di Ragusa ha indetto una gara con la formula dell’appalto integrato, per individuare le migliori soluzioni.
Il progetto del Raggruppamento guidato dall’architetto Fabrizio Bianchetti si è aggiudicato la gara proponendo una soluzione che si configura come un insieme di tecniche volte al miglioramento delle condizioni di visitabilità dell’intera area archeologica di Camarina.
Di particolare rilevanza la ricomposizione didattica di episodi architettonici peculiari: l'esigenza, infatti, di sostituire le coperture archeologiche dell'area delle stoà, che risultano oggi completamente inefficaci se non dannose ai resti che dovrebbero proteggere, ha indotto ad operare una riprogettazione delle stesse rivestendole, oltre che di una funzionalità mirata a garantire la massima protezione delle emergenze archeologiche, anche di un significato evocativo e formale.
Anche le sale espositive, che accolgono i visitatori all’ingresso del parco , saranno inoltre completamente riviste in funzione di un nuovo allestimento che integra i reperti storici esposti e le informazioni grafiche in un “percorso narrativo” in grado di coinvolgere il visitatore in un affascinante “cammino dentro la storia”. Completano il sistema espositivo una serie di installazioni multimediali quali ologrammi delle figure mitologiche che potranno raccontare al visitatore direttamente gli eventi storici ed interventi di “realtà aumentata“ che permetteranno all’utente di immergersi in ricostruzioni tridimensionali degli ambienti ricostruiti virtualmente.
L’idea è di non costringere il visitatore a distaccarsi completamente dal mondo reale del “qui e ora”, ma consentirgli di avvicinarsi al mondo virtuale del “qui ma tanti anni fa”. L’utente può crearsi un suo percorso nel sito archeologico e il sistema gli fornisce informazioni aggiuntive utili a risvegliare interesse, curiosità e piacere della scoperta. “L’integrazione delle testimonianze archeologiche e la loro ricostruzione virtuale – sottolinea l’architetto Fabrizio Bianchetti – permette al visitatore di percepire l’antico spazio architettonico, non solo in modo suggestivo, ma anche in modo critico”
Il progetto e la realizzazione, operati sotto la sorveglianza della Soprintendenza ai Beni Culturali e Ambientali di Ragusa, sono affidati al Raggruppamento temporaneo di Progettisti composto da: architetto Fabrizio Bianchetti, Omegna (Capogruppo) architetto Antonio Buscema, Ragusa, architetto Giovanni Cavalieri, Ragusa, ingegner Stefano Rossi, Piacenza e ingegner Giuseppe Firullo, Ragusa
Mentre la realizzazione delle opere è affidata a Consorzio Artigiano Romagnolo Soc.coop.,Rimini (capogruppo), Renova Restauri s.r.l., Ragusa, I.RE.Ma di Blundo Antonio, Siracusa e Telecom Italia s.p.a , Milano
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