
E dicono “Vogliamo continuare a marcare CE le cerniere sotto il sistema 1”. Un folto gruppo di produttori tedeschi e italiani dice no all’eliminazione della EN 1935 sulle cerniere dal mandato M/101 e alla sua riduzione da norma armonizzata a norma normale (quindi senza marcatura CE)
Un numeroso gruppo di produttori di cernere per porte tagliafuoco e tagliafumo e porte sulle vie di fuga protesta contro la proposta di revisione del Mandato M/101 avanzata dal CEN TC33 già oggetto di un paio di notizie nei giorni scorsi. E scrive (vedi allegato) alla Commissione europea e ai suoi consulenti CPR, al CEN e a diversi enti normatori per fermare l’iniziativa firmata dal CEN. Una mossa mai vista in precedenza.
La proposta di revisione del Mandato M/101 non tocca solo le cerniere ma anche altri 4 gruppi di accessori: cerniere ad asse singolo, EN 12209 – serrature meccaniche, EN 15685 – serrature multipunto, EN 14846 – serrature elettromeccaniche e prEN 15887 – cerniere a molla.
Il Mandato M/101 è in breve l’ordine della Commissione europea impartito al CEN, l’ente normatore europeo, di redigere delle norme nel settore delle finestre e delle porte in coerenza con la Decisione della Commissione (vedi allegato) che fissa i sistemi di attestazione della conformità per il settore. In breve per porte tagliafuoco, tagliafumo e porte sulle vie di fuga (di esodo o di emergenza) e i loro accessori si fissa il sistema 1 (VVCP1, ex SAC 1) che prevede prove di tipo in laboratorio e il controllo da parte di ente notificato.
Una protesta contro la proposta di revisione del Mandato M/101 era stata elevata recentemente anche da UCCT che al Bau di Monaco (vedi news) aveva realizzato una Tavola rotonda tra esperti tagliafuoco, produttori di accessori e produttori di chiusure tagliafuoco. Il timore dei produttori è che declassificando la norma, assieme ad altre quattro, si creasse confusione sul mercato favorendo l’immissione sul mercato di prodotti non adeguati realizzati in condizioni non adeguate.
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Da qui la lettera che è stata sottoscritta dall’associazione FachVerband Schloss- und Beschlagindustrie che raggruppa i produttori tedeschi di ferramenta e accessori e da altri 17 produttori di cerniere tedeschi, inglesi e italiani. Tra i produttori nostrani che hanno sottoscritto l’appello Commissione vi sono AGB, Anselmi, Ceam, Krona Koblenz, Otlav, SFS.
Nel testo i produttori evidenziano che: “L’obbligo di marcatura CE come previsto dalla normativa è in vigore da circa 15-16 anni. In questo tempo si è consolidato nel mercato ed è diventato un parametro di sicurezza, in particolare per i produttori di chiusure tecniche come, ad esempio, le porte tagliafuoco e tagliafumo. Non vediamo alcun motivo per il quale dobbiamo modificare questo sistema. Al contrario vorremmo continuare a marcare CE le cerniere”.
E proseguono: “Con la marcatura CE abbiamo un parametro di confronto dei prodotti valido a livello europeo. Porta a un unico e comprensibile metodo di dichiarazione delle performance. In sua assenza, c’è il serio rischio di vedere la nascita di programmi di certificazione privati o nazionali che porterebbero caos e una lista infinita di marchi di certificazione. Questo processo di deregolamentazione contraddice in modo palese il concetto di mercato unico europeo e di assenza di barriere al commercio”.
E poi, in finale, l’affondo dei produttori di cerniere: “Non ci è chiaro come una decisione di mantenere la marcatura CE su dispositivi chiudiporta e antipanico e di rimuoverla per le cerniere possa essere stata presa. Le cerniere sono uno dei punti più critici ed importanti per il corretto funzionamento delle porte in via di fuga e anche per le chiusure tagliafuoco. Se falliscono le cerniere, l’intera porta non riuscirà ad aprirsi o chiudersi in caso di emergenza. È pertanto importante certificare le cerniere, e solo quelle tipologie che si basano sul VVCP livello 1”.
(eb)
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