Pubblicata dall’Agenzia delle Entrate la Risoluzione, attesa da anni, che allarga finalmente il mercato dell’ecobonus e lo estende praticamente a tutto il patrimonio immobiliare nazionale.
La Risoluzione n.34 dell’Agenzia delle Entrate di ieri (vedi news) ampia il mercato dell’ecobonus praticamente all’intero patrimonio immobiliare nazionale. Finora l’ecobonus era limitato ai beni immobiliari posseduti da persone fisiche e ai beni immobiliari strumentali, cioè le unità immobiliari possedute e utilizzate dalle imprese di ogni tipo. Ora l’ecobonus investe praticamente quasi tutto il patrimonio immobiliare nazionale. Il che significa risparmio energetico, protezione dell’ambiente e lavoro per le imprese e tutti gli operatori dell’edilizia come i serramentisti e i rivenditori di porte e finestre. Una spinta forte alla riqualificazione energetica agli immobili di ogni tipo posseduti dalle imprese.
Il primo commento è di Valentino Fresia di Fresia Alluminio, che ha seguito in tutti questi anni la vicenda degli immobili merce che è stata chiusa ieri dall’Agenzia delle Entrate per l’appunto con la Risoluzione n.34.
Finalmente una buona notizia!
Un piacevole drin drin ha richiamato ieri sera la mia attenzione. Erano gli amici di Guidafinestra che mi hanno inviato in anteprima la Risoluzione n.34 della Agenzia delle Entrate che racchiude un chiarimento da me atteso da diversi anni. Sapevano del mio interesse per l’argomento.
Fin da 2007 ho seguito con grande passione ed entusiasmo l’evolversi delle normative sulle detrazioni fiscali che premiano gli interventi di riqualificazione degli edifici residenziali, commerciali e strumentali.
D’altro canto l’Agenzia delle Entrate con una logica cautelativa ha sempre negato questa opportunità ai proprietari di immobili merce, cioè quegli immobili di proprietà di un soggetto o di una società che sono locati oppure saranno venduti e che non sono utilizzati al fine di produrre o di commercializzare dei prodotti.
Nel sito di Fresialluminio ho pubblicato ben tre articoli sul tema lamentando l’incongruenza tra lo spirito della normativa (meno inquinamento!) ed il divieto di utilizzare gli incentivi sopra menzionati quasi che il riscaldamento degli edifici merce non emettessero delle sostanze inquinati!!!
Al centro della Risoluzione n.34
Con trepidazione ho letto il testo della Risoluzione n.34 dell’Agenzia delle Entrate quando afferma che “la ratio legis…che traspare con chiarezza dal testo normativo, consiste nell’intento d’incentivare gli interventi di miglioramento energetico dell’intero patrimonio immobiliare nazionale, in funzione della tutela dell’interesse pubblico ad un generalizzato risparmio energetico, ed è coerente e si salda con il tenore letterale delle norme di riferimento “.
La ragionevolezza ha vinto sulla visione miope dei burocrati e della gestione poco lungimirante delle coperture finanziarie.
Siamo convinti che l’efficientamento energetico degli edifici è lo strumento fiscale per eccellenza che coniuga 2 obiettivi molto importanti per la nostra nazione: la diminuzione delle emissioni di CO2 ed il rilancio degli investimenti.
Dopo tre mesi difficili, finalmente una buona notizia!
Valentino Fresia
a cura di EB
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