In un comunicato il plauso della Federazione delle Industrie per le Costruzioni ai relatori del Decreto Semplificazioni attualmente in fase di conversione in legge. Il comunicato
I ritardati pagamenti in discussione in Parlamento. Finco plaude all’emendamento presentato da Mauro Coltorti (M5S) e Daisy Pirovano (Lega) – Relatori Atto Senato 989 (di conversione in legge del decreto Legge 14 dicembre 2018, n. 135, recante disposizioni urgenti in materia di sostegno e semplificazione per le imprese e per la pubblica amministrazione) ed approvato dalle Commissioni Riunite del Senato Affari Costituzionali e Lavori Pubblici – che va nel senso di quanto ripetutamente richiesto proprio dalla Federazione sia in sede di Audizione presso le suddette Commissioni il 7 gennaio u.s., sia nell’incontro presso il Ministero dello Sviluppo Economico il successivo 10 gennaio.
Tale emendamento prevede che nelle transazioni commerciali in cui il creditore sia una piccola o media impresa dovranno considerarsi “gravemente inique” – e quindi nulle ai sensi del Decreto legislativo 9 ottobre 2002, n. 231 “Attuazione della direttiva 2000/35/CE relativa alla lotta contro i ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali” – le clausole che prevedono tempi di pagamento superiori a 60 giorni. “Andrebbe tuttavia precisato – sottolinea la Presidente Finco Carla Tomasi – che negli appalti tale obbligo sussiste quando la Stazione Appaltante abbia già corrisposto all’appaltatore il dovuto”.
Con questa precisazione, Finco confida che l’emendamento in questione possa completare il suo iter. (Condivisibile peraltro, almeno in termini di principio, anche l’emendamento riguardo alla rappresentanza, che lo precede – vedi sotto *).
“La Federazione confida altresì – aggiunge Carla Tomasi – che nel corso dell’iter di conversione in Legge del Decreto si possa anche esplicitare che la Stazione Appaltante provvede al pagamento diretto dei titolari di crediti nei confronti del soggetto appaltatore ove quest’ultimo, già pagato, non adempia entro 60 giorni”. “In termini più generali, registriamo positivamente – conclude Carla Tomasi – anche l’attenzione del Parlamento sul tema dei ritardati pagamenti della P.A. con particolare riferimento ad opportuni automatismi nel pagamento degli interessi di mora, senza dover avviare procedure ad hoc. Ciò costituisce un segnale di considerazione per il mondo delle PMI”.
(comunicato stampa)
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