Economia

Ritenuta d’acconto, Unicmi scrive al Viceministro Leo

La ritenuta d'acconto sui bonifici bancari per le spese che accedono ai bonus edilizi per la ristrutturazione e il risparmio energetico potrebbe alzarsi dall'8% all'11%. Un problema per le imprese italiane e le associazioni non ci stanno

Unicmi, Unione Nazionale delle Industrie delle Costruzioni Metalliche, dell’Involucro Edilizio e dei Serramenti, associazione aderente alla Federazione FINCO, fra le sue componenti, rappresenta le più importanti realtà industriali italiani produttrici di serramenti metallici, ha scritto al Viceministro dell’Economia e Finanze Maurizio Leo evidenziando la preoccupazione per i contenuti del comma 1 dell’articolo 23 delle bozze finora circolate della Legge di Bilancio 2024 che prevede l’innalzamento all’11% della ritenuta di acconto sui bonifici bancari per le spese che accedono ai bonus edilizi per la ristrutturazione e il risparmio energetico, ritenuta attualmente fissata all’8%.

Il DL 78 del 31 maggio 2010 fu il primo riferimento normativo a introdurre la ritenuta sui bonifici bancari per le spese che accedono ai bonus edilizi per la ristrutturazione e il risparmio energetico, poi modificato con l’introduzione della ritenuta di acconto del 4% e successivamente nuovamente modificato dalla legge di Stabilità 2015, (190/2014, articolo 1, commi, 47, 48 e 657) che ha portato la ritenuta di acconto a carico degli operatori all’8%.

Questo provvedimento, che obbliga gli operatori (fra i quali migliaia di costruttori di serramenti) a versare una ritenuta d’acconto dell’8% (e dal 1° gennaio 2024 dell’11%) fu giustificato dal Legislatore con la necessità di introdurre un controllo preventivo per scongiurare eventuali truffe all’Erario da parte di contribuenti infedeli.

Il 1° gennaio 2019 entrò in vigore l’obbligo di fatturazione elettronica, un provvedimento che eliminò i possibili effetti fraudolenti da parte dei contribuenti in questa materia. Ci saremmo dunque attesi una contestuale eliminazione dell’obbligo di versamento della ritenuta d’acconto. Ciò, purtroppo, non avvenne.

Ora, per quanto contenuto nella Legge di Bilancio 2024, è previsto l’innalzamento di tre punti percentuali di questo balzello. Un balzello che peraltro incide in modo pesante sulla liquidità delle Aziende.

Ma non solo. Unicmi ha evidenziato anche come la ritenuta rappresenti una grave disparità sul mercato: solo gli operatori italiani sono e saranno tenuti al versamento, mentre gli operatori stranieri (imprese non residenti e non dotate di conto corrente bancario in Italia) che operano sul nostro mercato possono e potranno continuare a eludere questo obbligo.

Al fine di evitare un vantaggio competitivo per le imprese non italiane e ritenendo doverosa l’equiparazione dei doveri fiscali di tutti i soggetti che operano sul nostro mercato (esigenza ancor più motivata posto che usufruiscono degli stessi diritti delle imprese italiane compreso l’accesso per i loro prodotti alle detrazioni fiscali per l’edilizia), Unicmi ha richiesto al Viceministro Leo l’applicazione di questo provvedimento a tutte le imprese indipendentemente dalla loro nazionalità e dalla presenza di una banca italiana di appoggio.

In alternativa, ovvero in caso di impossibilità giuridica di applicazione della ritenuta di acconto a tutti, Unicmi ha richiesto l’esclusione dell’accesso alle detrazioni a quei prodotti commercializzati da soggetti che eludono i doveri fiscali a carico delle imprese italiane.