Ritiro dal mercato. Lidl richiama una maniglia di sicurezza per finestre rivelatasi non sicura

La catena tedesca di supermercati alimentari Lidl, che notoriamente tratta anche prodotti non-food, ha proceduto al ritiro dal mercato europeo di una maniglia di sicurezza per finestre dotata di serratura rivelatasi non proprio sicura. E’ successo in Germania, Polonia, Repubblica Ceca, Regno Unito e Svizzera e forse in altri dei tanti paesi in cui opera Lidl. Di sicuro un’operazione avvenuta in mezzo continente.
L’allarme ai consumatori è stato dato il 30 giugno dai siti web della casa nei vari paesi. Seguiva il 1° luglio l’Ufficio Federale del Consumo della Confederazione elvetica che, “in collaborazione volontaria” con la Lidl svizzera lanciava un comunicato stampa invitando i clienti a non utilizzare l maniglia comprata presso la catena e alla riconsegna della martellina non sicura.

E’ risultato che è stato possibile aprire la finestra nonostante che la relativa “maniglia di sicurezza per finestre”, codice articolo 95879, sia stata chiusa a chiave. Il codice è impresso nella parte interna della maniglia. L’articolo non sicuro, che era in vendita dal 30 luglio 2014, potrà essere restituito presso tutte le filiali Lidl e naturalmente rimborsato anche senza essere più in possesso del scontrino d’acquisto.

La casa segnala che “Il richiamo riguarda esclusivamente l’articolo «maniglia di sicurezza per finestre» con il codice articolo 95879 (vedi etichetta sulla parte interna della maniglia). Gli altri articoli venduti da Lidl Svizzera, soprattutto le maniglie di sicurezza con altri codici articolo in vendita da Lidl, non sono interessati dal richiamo”.

Il prodotto non risultata essere venduto in Italia.

L’opera di ritiro dal mercato di un accessorio per serramenti effettuata dalla catena tedesca non pare aver precedenti per ampiezza. In precedenza, negli anni scorsi, si erano registrati casi di ritiro dal mercato effettuati però da produttori di accessori per infissi.
(eb)

Le immagini sono tratte dai siti svizzero e inglese della catena e dal sito del Governo federale svizzero