Economia

RPT protesta contro il blocco della cessione dei crediti

Bonus edilizi e blocco cessione crediti. La protesta dei professionisti dell’edilizia e delle costruzioni raccolti in RPT. Richiesto un confronto con il Governo. Un problema che coinvolge anche le imprese e gli artigiani dell'edilizia

La RPT, la rete delle professioni tecniche, associazione che riunisce 9 Consigli nazionali di Ordini e Collegi professionali di area tecnica e scientifica, solleva la questione del blocco della cessione del credito ai professionisti. Lo aveva già fatto a gennaio (vedi news). La situazione ora sta creando gravi difficoltà a molti studi professionali tecnici che non riescono più a sostenere le spese.

La protesta di RPT ha preso la forma di un paginone sul Corriere della sera di venerdì 29 aprile dal titolo “Bonus edilizi. Serve una via d’uscita”. E poi: “Gli Ordini professionali chiedono un confronto per individuare una nuova formula per incentivare la fiscalità d’impresa e favorire il rilancio dell’edilizia.

Quadro desolante

Il quadro dipinto dall’associazione è desolante. “cantieri rallentati, blocco dei lavori in fase di esecuzione, danni per tecnici e cittadini: gli strumenti messi in campo dal governo che sulla carta avrebbero dovuto semplificare gli iter per superbonus e bonus edilizi sono risultati assolutamente fallimentari”.

E poi ancora “la realtà ci parla di professionisti che si ritrovano oggi con lavori fatti o quasi conclusi, senza alcuna possibilità di cessione del credito o sconto in fattura, con l’unica prospettiva di un aumento dei contenziosi e azioni legali”.

L’accusa di RPT a Governo e Parlamento

“Gli ultimi provvedimenti del Governo e del Parlamento in merito ai bonus edilizi hanno determinato notevoli, a volte insuperabili difficoltà per le attività dei professionisti tecnici, impegnati nelle varie attività connesse: asseverazioni, progettazioni, direzione lavori e così via”.

In sostanza, la Rete Professioni Tecniche lamenta il fatto che le limitazioni e, in alcuni casi, il blocco della possibilità di monetizzare i crediti, ceduti dai titolari degli incentivi, stanno mettendo in grave difficoltà i professionisti, che in molti casi non riescono più a sostenere le spese per mantenere i propri studi, non potendo ricevere i compensi per prestazioni effettuate ormai da tempo.

L’invito schietto al Governo è di “cambiare strada e trovare una nuova formula per incentivare la fiscalità d’impresa e il rilancio dell’edilizia, settore ormai bloccato da decenni.”

Anche gli artigiani

La protesta di RPT non è l’unica. La più recente presa di posizione in merito è quella di CNA. “La priorità delle imprese, soprattutto quelle artigiane di piccole dimensioni che costituiscono l’ossatura dell’edilizia italiana, è recuperare i crediti concessi ai clienti per avviare i lavori, e che ora rischiano di non rivedere più”. Lo ha affermato a “Repubblica” Claudio Giovine, direttore dipartimento economico della CNA che segnala: “Ci sono aziende che hanno applicato lo sconto in fattura e ora non sanno dove andare a cedere quei crediti: rischiano di essere l’anello debole della catena, che resta col cerino in mano”.

a cura di Ennio Braicovich