Progetti

Rubner Haus e tutte le potenzialità del legno strutturale

Rubner Haus saggia le potenzialità del legno in un edificio costruito tra contemporaneità e tradizione.

Rubner Haus è l’esempio perfetto del nuovo concept Studio. Autosufficiente energeticamente, è caratterizzato da una fortissima personalizzazione e da soluzioni architettoniche all’avanguardia. Con questo progetto il gruppo Rubner riconferma il proprio posizionamento nella lavorazione del legno. Nato a Chienes in Val Pusteria da una segheria ad acqua, nel 2017 ha fatturato 316M€. Soprattutto può contare su un portfolio di oltre 25000 edifici, tutti orientati alla gestione sostenibile dei boschi in fase progettuale.

Proprio a Chienes prende vita la nuova idea della famiglia Rubner di costruire la propria casa di famiglia. La direttiva di realizzare un edificio secondo i canoni del nuovo concept “Studio” è stata seguita dall’architetto Stefan Hitthaler. Il focus richiesto era caratterizzato da un focus a tutto tondo su personalizzazione e scelte architettoniche di frontiera.

L’ispirazione di Rubner Haus nasce prima di tutto dalle caratteristiche del terreno di costruzione. Questo si apre dolcemente su una piccola valle dove il paesaggio è imponente. L’abitazione segue tale conformazione in maniera maestosa, aprendosi verso ovest.

Geotermia e autosufficienza energetica

La struttura imponente si basa però su un sistema geotermico. L’edificio è dunque autosufficiente dal punto di vista energetico.

“Sotto i nostri piedi -spiega Hitthaler- abbiamo una quantità di energia inesauribile, gratuita, rinnovabile, ecocompatibile e a disposizione 365 giorni l’anno. A partire da una profondità di 10 metri il sottosuolo presenta una temperatura costante per tutto l’arco dell’anno. La geotermia sfrutta questo calore estraendolo dal sottosuolo tramite una sonda. Cedendolo poi a una pompa di calore, lo incrementa ulteriormente e lo distribuisce all’edificio. Il processo inverso avviene invece durante il periodo estivo per rinfrescare i locali. L’intero fabbisogno energetico di un anno è soddisfatto da questo sistema geotermico”.

Gli ambienti e la scala

L’abitazione di 260m² si sviluppa su 3 livelli, ha un volume orizzontale e comprende un suggestivo specchio d’acqua, una scuderia e diverse stalle. Da queste, un piccolo viottolo conduce al piano interrato della casa, contraddistinto da un’ampia sala da pranzo con cucina, un bagno, e l’acetaia dove viene lavorato l’aceto balsamico di produzione propria. Il piano intermedio presenta una zona living dotata di una spaziosa cucina, un soggiorno panoramico e un bagno. Il piano superiore è dedicato alla zona notte con quattro camere da letto e due bagni. Tra i due piani c’è una singolare scala in legno. Ogni gradino è una struttura indipendente che non poggia, come nelle scale tradizionali, su un elemento verticale di giunzione. Sembra così fuoriuscire dalla parete stessa per entrare nella lastra di vetro che ne delimita lo spazio al lato opposto.

Ogni ambiente si rivela caloroso e suggestivo, grazie alla cornice dello scenario naturale circostante. Le camere da letto sembrano addirittura cannocchiali rivolti verso il panorama. I balconi coperti contemplano l’imponenza delle Dolomiti in una piacevole atmosfera intima e di relax.

Il legno protagonista

Il primo piano di Rubner Haus è una struttura completamente in legno, con quattro sbalzi che non necessitano di alcun tipo di appoggio. Le travi di legno lamellare, poste all’interno delle pareti, assolvono a una funzione strutturale di sostegno della superficie sporgente. L’intero progetto mostra la versatilità di un materiale come il legno verso ogni tipo di strategia architettonica.

“Si tratta di un materiale -spiega l’ingegnere incaricato Daniel Gasser- adatto a soddisfare anche le richieste più complesse della bio-costruzione. Il legno ha fatto grandi passi avanti negli ultimi decenni nel mondo delle costruzioni. Le performance sono ormai analoghe a quelle di acciaio o cemento con un peso della struttura e un consumo di energia durante produzione e lavorazione significativamente inferiori”.

mc