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Il Decreto Salva Casa diventa legge e punta a semplificazioni in materia di edilizia e urbanistica per sanare il patrimonio immobiliare italiano

Ormai è entrato in Gazzetta Ufficiale il Decreto Salva Casa e ora bisognerà comprendere le ricadute sul comparto costruzioni. Nel frattempo, sono state rese note le indagini di Enea sul parco edilizio italiano e di Kpmg sulla transizione green delle aziende e i risultati non sono così soddisfacenti! Cosa vi siete persi questa settimana…

 

In Gazzetta Ufficiale la Legge 105/2024

Sulla Gazzetta Ufficiale del 27 luglio è stata pubblicata la Legge 105/2024, di conversione del DL 69/2024 (Decreto Il Decreto Salva Casa diventa legge e punta a semplificazioni in materia di edilizia e urbanistica per sanare il patrimonio immobiliare italiano

Salva Casa). Si tratta di un primo pacchetto di semplificazioni in materia di edilizia e urbanistica voluto dal Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti per fronteggiare le piccole/grandi difformità di cui è affetto il patrimonio immobiliare italiano.

Le modifiche apportate hanno un impatto significativo sul DPR 380/2001 (Testo Unico Edilizia), che si dovrà confrontare con le leggi di recepimento regionale.

I professionisti del settore, oltre ad approfondire le novità introdotte dalla la Legge 105/2024 e comprendere come queste si integrano nel testo del DPR 380/2001, dovranno conoscere i piani regolatori e i regolamenti edilizi e le altre normative in materia edilizia.

 

Analisi ENEA sul parco edilizio nazionale

Per poter delineare gli scenari di intervento e di risparmio energetico al fine di raggiungere gli obiettivi prefissati dalle Direttive UE sull’efficienza e prestazione energetica degli edifici, ENEA ha realizzato uno studio approfondito sul parco edilizio nazionale.

Nel report sono stati raccolti, e poi elaborati, diversi dati in collaborazione con il MEF: il numero di edifici/unità immobiliari residenziali e non residenziali e la relativa superficie, distinti per destinazione d’uso e ripartiti quando possibile per zona climatica, epoca di costruzione e area geografica; la superficie complessiva degli edifici della pubblica amministrazione; la quota di edifici pubblici vincolati oggetto di deroga ai sensi delle Direttive UE; la prestazione energetica del Parco immobiliare a inizio 2020, punto di partenza per delineare la traiettoria di progressivo miglioramento in accordo con la Direttiva EPBD.

Per ogni categoria d’uso sono stati individuati, dove possibile, il numero di edifici e di unità immobiliari, le superfici totali e per il patrimonio pubblico le superfici degli edifici privi di vincoli culturali e paesaggistici.

Il documento contiene anche un’analisi dei dati presenti sul Sistema Informativo sugli Attestati di Prestazione Energetica (SIAPE), per individuare lo stato della prestazione energetica degli edifici a uso residenziale e terziario presenti in Italia al 1° gennaio 2020, come richiesto dalla Direttiva EPBD.

ENEA sottolinea però che il campione di immobili certificati censiti non può essere considerato totalmente rappresentativo dell’intero parco immobiliare a causa della bassa percentuale di immobili dotati di attestato.

Infine, il testo comprende il contributo fornito da ENEA alla redazione del PNIEC (Piano Energia e Clima), il cui testo definitivo e aggiornato dal MASE è stato inviato alla Commissione europea a giugno 2024.

 

Transizione green, il ruolo delle grandi aziende

Nonostante la diffusione dei temi sulla transizione green e tante buone intenzioni, secondo uno studio di Kpmg Anchoring Esg non tutte le aziende sono pronte ad affrontarli in modo corretto.

Su 50 manager della sostenibilità intervistati in dieci Paesi, solo un’impresa su due è convinta che la sostenibilità sia parte integrante del business.

Emerge che si tratta di un grande problema culturale e che è importante far capire come oggi sia il mercato stesso a chiedere alle imprese di essere sostenibili.

Per questo motivo i grandi gruppi, che sono i più attrezzati per affrontare la transizione, devono svolgere anche un ruolo trainante lungo tutta la filiera in cui operano, aiutando i propri fornitori, compresi i più piccoli, a crescere in questa direzione.