Lo scenario di guerra che si è aperto nell'Europa dell'Est spinge verso l'alto, ulteriormente, il prezzo dell'energia e delle materie prime. Mentre il mercato dell'edilizia è entrato in fase riflessiva, è imperativo elaborare strategie di contrasto
Dopo due anni di pandemia ci mancava solo uno scenario di guerra per agitare le acque già turbolente di per sé dell’economia e dell’edilizia italiane.
Noi per di più eravamo tutti presi dall’attesa per le uscite in Gazzetta Ufficiale del Decreto sui prezzi massimi in edilizia e di quello “urgente” sulla cessione dei crediti da bonus edilizi. Che ci pare latitino entrambi.
Quasi all’improvviso il panorama internazionale europeo è drammaticamente cambiato con lo scenario di guerra che si è aperto nell’Europa dell’Est, tra Russia e Ucraina. Si tratta di uno scenario che a nostro avviso che inciderà profondamente sulle nostre vite e naturalmente sulla nostra attività quotidiana di operatori dell’edilizia e della serramentistica.
Energia, energia
Prima conseguenza palpabile per tutti, persone e aziende: i prezzi di petrolio e gas, che erano già altissimi, ora sono schizzati alle stelle. Alle stelle, quindi, i costi di riscaldamento e condizionamento e di tutte le materie prime. E l’energia è dappertutto: dal grano, al cemento, ai vestiti, ai trasporti, alle industrie. Per noi del serramento significa acciaio, materie plastiche, legno, vetro e alluminio. Tanto per fornire un dato: da Ucraina e Russia, ora in guerra, importiamo molto acciaio sotto forma di coils, lamiere da treno e travi. Idem per l’alluminio. Ne importiamo dalla Russia il 20-25% del nostro fabbisogno.
L’alluminio era già alto e a ridosso dei 3500 $/t. Ora potrebbe volare veramente verso quota 4000, dicono gli esperti.
Tensioni sui prezzi si avvertono anche su legno, metalli, pvc e poliammide (che pare essere sparito dal mercato).
La frenata dell’edilizia
L’inflazione conoscerà molto probabilmente una nuova spinta verso l’alto. I consumatori si faranno più prudenti e attenti. L’edilizia che era già al rallentatore per via della nota stretta sulla cessione dei crediti frenerà ulteriormente nel corso del 2022 (vedi anche gli scenari offerti oggi da Ance). La serramentistica, che al momento gira ancora a ritmi forti, potrebbe risentirne. E allora per le aziende ci vorrà maggior attenzione agli acquisti e ai costi. Occorrerà puntare ancor più su una miglior gestione, su marketing e social, come strumento di promozione. Si tratta di utilizzare maggiormente l’economia che offre internet. Magari ci sarà da rivedere l’organizzazione aziendale. E puntare su partner affidabili.
Scenario più arduo
Il mercato si farà necessariamente più difficile. Quando il vento è favorevole tutti sono buoni ad avanzare. Quando il vento è contrario, avanza la selezione della razza. In tutto questo frangente, con i prezzi stellari dell’energia diventerà ancor più significativa l’efficienza energetica dell’edilizia, un terreno dove oggi i serramenti giocano un ruolo fondamentale. Quindi si tratterà di conoscere meglio i prodotti a risparmio energetico, dominare le norme, anche quelle fiscali a vantaggio dei clienti e riuscire ad elaborare delle offerte convincenti e suggestive. (continua)
a cura di Ennio Braicovich
Condividi l'articolo
Scegli su quale Social Network vuoi condividere