E’ il primo gammista dell’alluminio ad abbracciare l’operazione di finanziamento parziale della clientela grazie alla cessione del credito versione 2020
Tutto è oramai pronto in casa Schüco per finalizzare l’operazione di finanziamento dei clienti finali che desiderano sostituire i vecchi serramenti approfittando della cessione del credito ecobonus con un vantaggio immediato per le tasche dei consumatori.
Prima di partire con un’operazione a tappeto, il produttore di sistemi per finestre in alluminio sonda il mercato con un’inchiesta rivolta da serramentisti partner a migliaia di potenziali consumatori finali (oramai la notizia è di dominio pubblico, e quindi per la sua importanza ne diamo doverosamente conto). Nel sondaggio si pongono due semplici domande ai potenziali clienti finali chiedendo loro di scegliere tra due opzioni: Secondo qualche serramentista che ha varato il sondaggio la preferenza della clientela è nettamente per la prima opzione: € 18.500 con Sconto in fattura immediato. Insomma, come dice l’adagio popolare: “pochi, maledetti e subito”.
L’operazione di cessione del credito e di sconto immediato in fattura si affianca alla iniziativa di credito al consumo varata da anni con Fiditalia.
Non è noto il nome del partner (verosimilmente una esco) con cui Schüco ha finalizzato l’operazione di cessione del credito ecobonus e neanche il nome della piattaforma di cessione del credito che ha il compito di vagliare le singole domande di cessione del credito prima di cederle al cosddetto cessionario. Di solito questa operazione è affidata a Deloitte, azienda di servizi di consulenza e revisione, che da anni ha sviluppato un’app Cessione del Credito che risulta essere la più utilizzata e diffusa da chi vuole cedere i crediti di imposta e chi li vuole acquisire, il già citato cessionario. Finora i cessionari sono state le esco, società che hanno tante accise da smaltire e che compensano con i crediti ricevuti da clienti, conseguendo un relativo profitto. Tra le esco più papabili vi sono nomi come EnelX, Alperia Bartucci (ostaggio però di un accordo con Maico), Gruppo Iren…sempre in attesa che il mercato si apra alle banche, istituzioni finanziarie, assicurazioni nel momento in cui il DL Rilancio e il suo articolo 121 su sconto in fattura e cessione del credito diventerà, entro qualche settimana, legge.
Perché l’operazione di Schüco è importante
L’iniziativa si distingue per diverse ragioni: viene incontro alle esigenze della cliente in un momento difficile per l’economia nazionale e per famiglie e contemporaneamente soddisfa le esigenze di liquidità del serramentista. Per di più Schüco è il primo produttore di sistemi per finestre in alluminio a copertura nazionale ad effettuare questa operazione e quindi ribadisce ulteriormente la partnership con i propri clienti strizzando l’occhio a chi non lo è.
Incidentalmente, notiamo che il mondo del serramento in alluminio è in grande ritardo nell’affrontare il problema della cessione del credito e dell’imminente sconto in fattura versione 2020 mentre il mondo del serramento in pvc ha oramai rotto gli indugi e ha sposato la causa (vedi il caso emblematico di Anfit che però non opera solo sulle finestre in pvc).
Problema culturale? Potrebbe essere. Lo scorso anno nel mondo dell’alluminio, tra i gammisti, solo Fresia Alluminio e Ponzio avevano abbracciato la causa dello sconto in fattura. Quest’anno, finora solo Fresia Alluminio (che però ha una dimensione regionale operando su Piemonte, Liguria e poco oltre) ha sposato la cessione del credito (vedi news). Gli altri gammisti appaiono silenti, incerti sul da farsi e forse imbarazzati non cogliendo pienamente, a nostro avviso, che il mercato è cambiato, che la cessione del credito e lo sconto in fattura sono ben diversi da quelli del 2019, non fosse altro per bancabilità senza limiti dei credito ecobonus. Tra i produttori di serramenti in alluminio di rilievo nazionale che quest’anno hanno adottato la cessione del credito vi sono nomi come Korus e SPI e pochi altri operatori per lo più locali. Il rischio per il mondo dell’alluminio è di rimanere con il cerino in mano mentre il mercato dei consumatori si sta spostando nettamente verso sconto in fattura e cessione del credito, spinti anche dalla fortissima risonanza mediatica dell’ecobonus 110%.
a cura di Ennio Braicovich
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