Voce ipercritica nei confronti dello sconto in fattura e l’articolo 10 la Confederazione artigianale apprezza il cambio di vista del governo espresso dal ministro dello Sviluppo economico
Lo sconto in fattura ha “causato problemi alle Pmi”. Questa dichiarazione del ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli espressa durante il Question time in Parlamento (vedi news), che equivale a una pubblica autocritica da parte della parte politica che aveva pensato il provvedimento senza prevederne tutte le possibili conseguenze, ha ricevuto elogi da molte parti. Più significativa di tutte è forse quella della CNA che aveva attaccato duramente l’articolo 10 portandolo all’esame della Commissione europea, dell’Antitrust e del TAR del Lazio. Preso atto del cambio di scena e di scenario la Confederazione artigianale elogia il ministro e si prepara al Tavolo tecnico preannunciato da Patuanelli. Ecco il comunicato integrale di CNA che annuncia il cambio di atteggiamento.
Il ministro Patuanelli annuncia il superamento dello sconto in fattura
CNA esprime pieno sostegno alle affermazioni del ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, sulla necessità di rivedere il meccanismo dell’Ecobonus che ha “causato problemi alle Pmi”.
CNA apprezza la volontà espressa dal ministro di avviare un percorso insieme alle associazioni di categoria per trovare la soluzione migliore. CNA ha indicato da subito che le norme contenute nel Decreto Crescita con l’introduzione dello sconto in fattura sono fortemente penalizzanti per gli artigiani e le piccole imprese e hanno prodotto, di fatto, il blocco di un mercato importante per l’economia del Paese.
Il ministro Patuanelli ha dichiarato che c’è l’esigenza di superare la norma. CNA è disponibile ad avviare un immediato confronto. Rispondendo al question time al Senato, il responsabile dello sviluppo economico ha evidenziato che lo spirito della norma sull’ecobonus era continuare a creare risultati positivi, ma “certamente ha prodotto un risultato negativo su una parte di attività produttiva prevalente nel nostro Paese”, le piccole e medie imprese. “C’è un’esigenza – ha osservato il ministro – che è quella di modificare questo testo. Ritengo che ci sia bisogno di un ragionamento che ci porti nella legge di bilancio a trovare anche gli strumenti finanziari di accompagnamento della modifica della norma”.
“L’ecobonus ha stimolato investimenti in un quadriennio per più di 16 miliardi di euro e sono oltre 35 negli ultimi 10 anni”, ha detto Patuanelli, evidenziando tuttavia che la misura ha causato problemi alle Pmi per due motivi: intanto perché “i grossi gruppi quando si parla di interventi singoli su edifici come il fotovoltaico riescono ad applicare un prezzo diverso, inferiore, alla piccola impresa; il secondo è la capienza fiscale, cioè la detrazione in più anni ha un effetto, lo sconto in fattura un altro e l’impresa si trova in assenza di liquidità immediata e quindi le piccole e medie imprese si sono trovare in difficoltà”.
“Ci sarà un percorso parlamentare nella conversione del decreto crisi”, ha spiegato Patuanelli, sottolineando la necessità di “attivare un tavolo di confronto per adeguare la soluzione migliore. La ratio della norma e lo spirito con cui era stata fatta non era negativo, probabilmente la scarsa interlocuzione ha condotto a un risultato negativo. Decidiamo insieme alle associazioni di categoria la soluzione migliore e poi c’è anche il percorso parlamentare”.
a cura di Ennio Braicovich
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