Da qualche giorno Schüco PWS ha iniziato le operazioni di acquisizione del credito ecobonus 50% rilevati dai propri serramentisti in base all’articolo 10 del Decreto Crescita
- Lo sconto in fattura è decisamente l’argomento del giorno. Solo ieri ha meritato due news. La prima riguarda la risoluzione all’unanimità della Commissione Industria del Senato (vedi qui) che impegna il Governo a trovare una soluzione. La seconda è la dichiarazione del segretario generale di Confartigianato Cesare Fumagalli (vedi news) che alla luce della predetta risoluzione afferma schietto:”Abrogare l’articolo 10 e lo sconto in fattura”.
Fatto è che parecchi grandi e medi produttori di finestre in pvc stanno rilevando i crediti ecobonus per i serramenti dai propri clienti rivenditori. “E’ un movimento difficilmente inarrestabile per le medie e grandi aziende– spiega Renato Chiaramonte alla testa di Schüco PWS, la Divisione Sistemi per Finestre in pvc della multinazionale tedesca – Tutti al seguito di polacchi e rumeni che hanno iniziato per primi nel settore delle finestre in pvc. E’ francamente un panorama deprimente. Da quattro mesi noi non parliamo più di tecnologia, di marketing, di aspetti commerciali o di servizio ma solo di sconto in fattura e di cessione dei crediti ecobonus così come introdotti dall’articolo 10 del Decreto Crescita. Abbiamo speso giornate a sentire i clienti, a tranquillizzarli quando essi e i loro rivenditori sono stati sottoposti all’aggressione commerciale dei polacchi che hanno battuto palmo a palmo il territorio per conquistare nuovi rivenditori con la promessa dello sconto immediato in fattura”.
Alla fine l’azienda, unico sistemista del pvc (a quanto ci consta, al momento), ha deciso di venire incontro ai propri clienti impegnando il debito fiscale per assorbire il credito ecobonus rilevato dai serramentisti o dai loro rivenditori. Ovviamente ha dovuto convincere la casa madre tedesca che questo era un passo necessario.
Chiaramonte: “Devo dire che i colleghi tedeschi erano pronti anche impegnare delle proprie risorse economiche. L’unica loro grande preoccupazione è la capacità dello Stato italiano di mantenere nel tempo la parola data, cioè di non cambiare le regole sulla cessione del credito così come previsto oggi dall’articolo 10. Dopo tante discussioni, alla fine, li abbiamo convinti e ci hanno dato il via libera. Così oggi ci troviamo ad impegnare al massimo quello che noi come filiale italiana dovremmo pagare di tasse. Così rischiamo il minimo. Ma il rischio rimane”.
Schüco PWS ha dato così un budget a ogni serramentista in modo da coprire una certa cifra di credito rilevato dai consumatori finali. “E’ un’operazione limitata nel valore e nel tempo. Intendiamoci: se uno vende 3 milioni di euro di finestre noi non gli rileviamo il credito per un milione e mezzo. Non starebbe in piedi. E, poi, la nostra mossa vale fino a fine anno. Poi si vedrà se cambia la legge.” chiosa Chiaramonte.
Schüco PWS oggi fattura tra i 27-28 milioni di euro che si trasformano sul mercato in 100 milioni di euro di finestre realizzate con i profili della casa. Grossomodo visto che si tratta di finestre destinate principalmente alla ristrutturazione, all’80%. Riflette il numero uno di Schüco PWS: ”Noi possiamo presumere che i clienti potranno richiedere detrazioni fiscali per l’ecobonus pari a circa 40 milioni di euro. Se tutti vogliono lo sconto in fattura mediante cessione del credito si tratta di tirare fuori questa cifra. Se non vi sarà abrogazione saranno altrettanti l’anno prossimo e via ancora con un carico impossibile da sopportare per un’azienda. Siamo alla follìa. Non so come faranno i concorrenti. Devo dire che anche noi stiamo esaminando la possibilità di ricorrere a una Esco. Non mi pare che vi siano altre soluzioni. Noi non siamo in grado di assorbire cifre simili”.
Come funziona lo sconto in fattura per Schüco PWS
Nel caso di Schüco PWS è il serramentista che cura gestione delle pratiche del cliente finale e quindi trasferisce al gammista la gestione dell’ acquisizione del credito eco bonus che sarà rimborsato dallo Stato nei cinque anni successivi in cinque parti eguali.
Anche Chiaramonte concorda sul fatto che, fenomeno da noi più volte segnalato, lo sconto in fattura è, in genere, solo un’apparente convenienza per il cliente finale. Insomma, uno specchietto per le allodole. A noi risulta, e l’abbiamo scritto più volte, che in presenza di cessione del credito con conseguente sconto in fattura si assiste a una crescita del prezzi dei serramenti tra il 25e il 40% a copertura dei costi di gestione, degli oneri finanziari e una naturale quota di profitti a copertura delle operazioni di acquisizione del credito (mica siamo di fronte a delle onlus!).
In effetti il vero sconto al cliente finale è compreso tra il 25% e il 35%, cifre cui egli/ella si sarebbe potuto avvicinare mediante una robusta trattativa, e magari mantenendo la detrazione fiscale su 10 anni.
Effetti collaterali dello sconto in fattura
“C’è anche un effetto collaterale scatenato dall’aumento dei prezzi dovuto allo sconto in fattura, segnala Chiaramonte- . Paradossalmente esso induce un forte stimolo verso l’economia sommersa visto che al nero le due parti, cliente e fornitore, possono trovare delle reciproche convenienze”.
Pare che al momento Schüco PWS sia l’unico gammista del pvc ad aver attivato l’acquisizione del credito. “Non so come si sono mossi gli altri – considera Chiaramonte-. In ambito di PVC Forum abbiamo discusso di idee da portare avanti al Mise. Poi, ognuno ha fatto le proprie scelte. Io ero contro lo sconto in fattura. Alla fine ho dovuto piegarmi quando ho visto in giro per Roma dei cartelli giganti di LeroyMerlin che pubblicizzavano lo sconto immediato del 50%. Stiamo distruggendo il tessuto delle piccole e medie aziende e degli artigiani italiani a favore di grandi organizzazioni che vengono dall’estero. Lo trovo stupido”.
Ora pare che il meccanismo dello sconto in fattura possa essere rivisto nella discussione finale della Legge di Bilancio. Chiaramonte spera in cuor suo che venga abrogata:
“Vorrei che si sottolineasse che l’operazione dello sconto in fattura l’abbiamo attivata non perché ci crediamo ma solo perché abbiamo visto i nostri clienti con le spalle al muro. In settembre, ottobre e novembre abbiamo avuto un crollo degli ordinativi dovuto proprio alla politica dello sconto in fattura dei vari attori che citavo prima. I concorrenti stranieri si sono accaniti subito verso i rivenditori dei nostri clienti promettendo la luna. E naturalmente i rivenditori si sono rivolti verso i nostri serramentisti che si sono subito indirizzati a noi…Ma che avremmo dovuto fare? Dobbiamo buttare a mare un lavoro di 10 anni? Ci siamo detti: qui dobbiamo proteggere il loro business.”
a cura di Ennio Braicovich
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