Lo sconto in fattura permane anche se cambia nome perché non c'è solo l'articolo 10 del Decreto Crescita ma anche la legge 205/2017
Lo sconto in fattura perdura nel 2020 (vedi news) nonostante quella che è stata definita impropriamente l’abrogazione dell’articolo 10 del Decreto Crescita inserita in Legge di Bilancio 2020. Molti rimarranno sorpresi. Ma non tutti, almeno quelli che avevano letto con attenzione un blog del 19 luglio dell’ing. Giovanni Tisi, noto esperto di settore. Mirare prima di sparare, scriveva Tisi già a luglio (vedi news) quando era in pieno svolgimento la battaglia per l’abrogazione dell’articolo 10 del Decreto Crescita e lo sconto in fattura additato come una vera piaga per l’edilizia, l’impiantistica e la serramentistica. A vantaggio di pochi grandi gruppi delle multiutilities dell’energia e della distribuzione edile.
L’invito esplicito a “Mirare prima di sparare” era rivolto alle parti sociali che rappresentano gli interessi delle piccole e medie aziende e dell’artigianato presso Governo, Ministeri e Parlamento.
Qui sotto l’esperto in poche righe riassume il nocciolo della vicenda del perché rimane permane una misura largamente detestata.
(eb)
A fronte del tintinnar di calici che festeggiavano la cosiddetta cancellazione del famigerato articolo 10, non sono riuscito a unirmi alla festa, visto che rimane in piena applicazione la legge 205 del 2017, ovvero la legge di Bilancio 2018, che prevede esattamente la stessa facilitazione per i clienti finali, semplicemente chiamandola ‘Cessione del credito’, invece che ‘sconto in fattura’.
Attenzione a festeggiare lo scampato pericolo: tutti gli attori che tanto si sono spesi per attivare lo sconto diretto ex articolo 10, semplicemente cambieranno l’intestazione dei documenti; sigleranno la casella sinistra del modulo dell’Agenzia, invece di quella destra dello stesso modulo; troveranno modo di finanziarsi 10 anni anzichè 5 (e, con l’attuale costo del denaro, per certe multiutility l’aggravio sarà minimo).
Quindi, il grosso rischio è che ciò che rimane (la cessione del credito) sia ancor più penalizzante per i piccoli imprenditori di ciò che si è abrogato (lo sconto in fattura), come abbiamo più volte richiamato da queste stesse pagine.
Che ci sia movimento nell’aria è testimoniato non solo dai due episodi di Leroy Merlin e Engie ma anche dal fatto che l’Agenzia delle Entrate ha modificato da qualche giorno la sua pagina iniziale sulle Agevolazioni riservate a “Riqualificazione energetica – Che cos’è”.
L’Agenzia conferma che LA CESSIONE DEL CREDITO RIMANE ANCHE PER INTERVENTI SU SINGOLE UNITA’ IMMOBILIARI. Quindi, le Associazioni, tutte, possono brindare alla vittoria di Pirro. Hanno tolto l’articolo 10 ma gli rimane sul groppone la ben più gravosa ‘cessione del credito’.
a cura di Ennio Braicovich
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